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(14.10.2012)
Scuola di
qualità o solo tappabuchi?
di Paolo Fasce
Il Ministro Profumo, in questi giorni, ha promosso l'idea di
“un patto per il futuro”, che contempli una diversa relazione fra docenti e
scuola, non ore di cattedra, ma un tempo funzionale alla didattica e alle
esigenze della scuola di oggi.
Questo modo di spiegare le cose sembra avvicinarsi alla “Quarta Sfida sul
Merito” lanciata ormai tre anni fa dal
Comitato Precari Liguri della Scuola, nella quale si proponevano le
seguenti cose:
Proponiamo un contratto che passi dalle attuali 18 ore di lezioni frontali, ad un contratto che preveda, assieme a degli incentivi economici, la presenza a scuola per tre pomeriggi settimanali (18+12, per complessive 30 ore) all’interno dei quali i docenti possano:
promuovere corsi di recupero personalizzati e coordinare gruppi di mutuo aiuto tra studenti;
promuovere le eccellenze con l’attivazione di corsi avanzati nei vari ambiti disciplinari;
riunirsi per promuovere un’azione didattica e pedagogica sinergica all’interno dei singoli consigli di classe;
riunirsi per gruppi disciplinari al fine di costruire e condividere buone prassi, materiali di laboratorio, esperienze utili al miglioramento dell’insegnamento della propria materia;
riunirsi per collaborare alla correzione dei compiti in classe e degli elaborati di laboratorio al fine di consentire ai docenti stessi un confronto tra pari, capace di dare ad ogni scuola un’identità.
partecipare e/o promuovere corsi di formazione e aggiornamento (per passare dal diritto/dovere sulla carta a quello nei fatti).
In documenti successivi, il Comitato Precari Liguri della Scuola proponeva di integrare nel prossimo CCNL quattro ore di presenza a scuola pomeridiane (non “di cattedra”, per intenderci) per tutti i docenti e di subordinare le altre eventuali 4+4 ad accordi tra le parti secondo suddivisioni attribuite alle scuole e gestite da Dirigenti, Consiglio d'Istituto, Collegio dei Docenti, Dipartimenti Disciplinari al fine di soddisfare le esigenze dei singoli plessi, ciascuno dotato di disponibilità, professionalità e problemi diversi.
Dalla stampa specializzata (http://www.orizzontescuola.it/news/profumo-vuole-patto-scuola-del-futuro-cui-lavoro-del-docente-si-prolunga-nella-giornata)
apprendiamo che queste affermazioni sono state affidate all'agenzia ASCA ''Un
patto per il futuro'' che riferisce affermazioni del Ministro Profumo: “Il
problema della scuola è molto articolato, ho viaggiato da nord a sud e ho
conosciuto questa comunità di grandissimo valore, fatta di docenti, studenti,
genitori: dobbiamo farla convivere di più insieme”.
Assistiamo oggi ad una assai corretta
marcia indietro perché anche il Ministro giustamente si accorge e
dice che: “Il carico orario è materia di contrattazione sindacale. Ne parleremo
nel 2014”.
È bene cominciare ad affrontare questi problemi su più piani: quello sindacale,
certamente, e pure quello pedagogico e culturale che deve coinvolgere le
associazioni professionali e, naturalmente, anche gli stakeholders: studenti e
genitori.
Quale scuola vogliamo? L'implementazione dei principi tanto condivisibili
enunciati dal Ministro Profumo, dalle bozze che sono uscite in questi giorni, si
sono ridotti solo alla proposta di avere dei “docenti tappabuchi” in quanto le
ore aggiuntive prospettate nelle anticipazioni prima, e nei documenti emersi
poi, si prevede siano utilizzate per coprire le supplenze brevi con il personale
già in servizio. Il tutto, senza oneri aggiuntivi, salvo quelli delle scuole che
dovrebbero cambiare orario ogni settimana per rendere questa cosa materialmente
possibile.
Tutto ciò non è “troppo poca cosa rispetto a quanto sarebbe giusto fare”, ma è
“altra cosa rispetto a quanto si è enunciato”.