Organizzare le cartelle ed i files; archiviare il proprio lavoro in modo significativo
Si tratta di un passaggio logico-operativo fondamentale.
Da una parte va infatti accettato il modo in cui si è scelto di rappresentare la collocazione dei files (=insiemi organizzati significativi di "dati") sui dispositivi di memoria di massa (dischetti, CD, DVD, "penne", dischi esterni e così via), ovvero le cartelle gerarchiche. Si tratta di una metafora, di un'analogia con la realtà materiale, che della materialità però imita in modo non del tutto efficace la possibilità di distinguere in modo preciso gli oggetti: noi agiamo infatti sempre su simboli, e quindi in realtà su "pseudo-oggetti", non sempre facilmente distinguibili e separabili l'uno dall'altro.
In tutti i casi, quindi, è essenziale che, per esempio nel salvare un file, noi assegniamo una posizione (una cartella) e un nome, che siano davvero significativi per noi e quindi, come tali, facili da ricordare e ritrovare. Sarà quindi molto utile, per esempio, organizzare la cartella Documenti del nostro computer secondo una logica precisa e predefinita (per esempio creandovi una cartella POF, una cartella Collegio, una cartella Circolari e così via) e fare attenzione a collocare i vari files nelle cartelle con ordine. Insomma, dobbiamo precostituirci la possibilità di archiviare i nostri materiali secondo categorie corrispondenti alla nostra effettiva attività comunicativa. Allo stesso modo, nell'assegnare il nome ai files, sarà bene utilizzare un criterio molto semplice, ovvero indicarne un "titolo", che faccia riferimento nel modo più esplicito e preciso al contenuto: ricordiamo, tra l'altro, che per chiunque è molto più semplice scorrere un elenco fatto di parole del linguaggio naturale, piuttosto che di sigle più o meno astruse. Allo stesso modo va utilizzata possibilità di inserire nei "browser", (programmi per la navigazione di Internet, e quindi Internet Explorer, Netscape, Mozilla, Opera) i "Preferiti" (o "Segnalibri"): non si tratta solo della possibilità di evitare di dover riscrivere i nomi dei siti in codice, ma anche di quella di assegnare ai vari siti e alle varie pagine individuate come utili per il nostro lavoro un nome significativo per noi: possiamo infatti accettare il "titolo" della pagina indicato dagli autori o, se necessario, inserirne uno più chiaro per noi.