(03.10.2011)
Teste di Quiz di Marina Boscaino
Vi dò un numero, provando a non dare i numeri: 5750.
Pensateci, non leggetelo solamente. L’entità del numero acquista valore a
seconda di ciò che esso va a determinare. Non si tratta di euro, una cifra
comunque più che rispettabile. Non si tratta di abitanti di uno di quei Comuni
che a breve per poco non rischieranno di essere soppressi. No. Si tratta di
quesiti. Quesiti le cui risposte giuste sono da memorizzare, tra 4 possibili.
Dico da memorizzare, perché per molte di esse non esiste - nella maggior parte
dei casi -alcuna possibilità di comprenderle o di conoscerle. La risposta sta
solo nella mente di chi le ha formulate. Avete riflettuto davvero? Sono
moltissime. Ebbene, attraverso la soluzione dell’80% dei 100 che – tra i 5750 –
verranno estratti, si potrà accedere al concorso per Dirigente Scolastico.
La prova preselettiva è fissata per il 12 ottobre. Nel
frattempo molti di noi stanno sottoponendo il proprio cervello ad uno stress
straordinariamente improprio, ad una pressione stress cognitiva senza
precedenti. Il test riguarda 6 aree: 1) Unione Europea, le sue politiche e i
suoi programma in materia di istruzione e formazione; i sistemi formativi e gli
ordinamenti degli studi in Italia e nei paesi UE, con particolare riferimento al
rapporto tra le autonomie scolastiche e quelle territoriali e ai processi di
riforme ordinamentali in atto; 2) Gestione dell’istituzione scolastica,
predisposizione e gestione del Piano dell’Offerta Formativa nel quadro
dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e in rapporto alle esigenze
formative del territorio; 3) Area giuridico-amministrativo-finanziaria, con
particolare riferimento alle gestione del piano dell’offerta formativa e del
programma annuale; 4) Area socio-psicopedagogica, con particolare riferimento ai
processi di apprendimento, alla valutazione dell’apprendimento e
dell’istituzione scolastica, alla motivazione, alle difficoltà di apprendimento,
all’uso dei nuovi linguaggi multimediali nell’insegnamento e alla valutazione
del servizio offerto dalle istituzioni scolastiche 5) Area organizzativa,
relazionale e comunicativa, con particolare riguardo all’integrazione
interculturale e alle varie modalità di comunicazione istituzionale; 6) Modalità
di conduzione delle organizzazioni complesse e gestione dell’istituzione
scolastica, con particolare riferimento alla strategia di direzione: Si aggiungono lingua
straniera e tecnologie digitali, che contengono
ciascuna dalle 700 alle 800 domande.
Direte: che programma omogeneo, sensato, coerente con il profilo del futuro dirigente! Quale appropriatezza di ambiti, per chi voglia tentare di accedere al concorso. Indipendentemente dall’enunciazione dell’area, vi è un numero impressionante di quesiti completamente lontani da qualsiasi pur fantasioso accostamento con quelle che si presume debbano essere le competenze e le conoscenze del dirigente. Saltando da area ad area, tanto per fare qualche esempio: Area 1 – Domanda 187: a quale di queste entità è più vicino il numero degli alunni in Spagna (tutti gli ordini, scuole statali e private/paritarie)? Risposte: 7000000; 12000000; 4500000; 10000000 (scritte esattamente così, come le vedete); Area 3 (359) – Possono contrarre matrimonio tra loro le persone delle quali l’una è stata condannata per l’omicidio consumato o tentato sul coniuge dell’altra? Risposte: no, mai – Si, sempre – No, se la vittima non sopravvive – Sì, se i figli maggiorenni vi consentono (Futuri dirigenti, i nostri decisori si preoccupano anche di ammonirci a non far nulla di cui ci potremmo pentire…). E così via, non voglio annoiarvi.
Date piuttosto un’occhiata al numero che
Vivalascuola ha già dedicato alla vicenda; già in quell’occasione avevo
segnalato delle “chicche” imperdibili, rivelatrici
della competenza e dell’imparzialità dei compilatori dei quesiti. Il
delirio assoluto si raggiunge nell’area 6, dove il solerte “esperto” ci ha
definitivamente spiegato la teoria della “scuola-azienda”, qualora ce ne fosse
bisogno, a colpi di domande come la 79:
L’applicazione dell’approccio snello del Toyota Production System non prevede
tra le seguenti “rivoluzioni” nell’approccio produttivo – La variazione del modo
di lavorare – La priorità prodotto – Il sistema produttivo pulsante – Il
miglioramento rapido. I 796 quesiti che compongono l’area sono quasi tutti
di questo calibro ed evocano programmaticamente modelli di leadership e
management (2 must, parlando di scuola) improntati ai paradigmi aziendali.
In linea generale, alcune risposte sono, come detto, solo
nella mente di chi ha elaborato le domande, non hanno nulla di scientifico;
molte sono disastrosamente errate, al punto che l’Adi
si è volenterosamente preso la briga
di segnalarle al Miur, che le renderà pubbliche ad una settimana dalla prova.
Molte domande-risposte sono formulate con una sciatteria e con una disattenzione
per le più elementari norme dell’Italiano che solo lo spirito rassegnato dei
docenti di questo Paese può consentire un oltraggio così sistematico e
noncurante alla dignità non solo professionale, ma umana. Ecco la Domanda 526
dell’area 2:I Regolamenti di riordino
degli istituti tecnici per gli indirizzi del settore tecnologico provvedono
Risposte: l’istituzione dell’ufficio tecnico per la funzionalità dei laboratori
a fini didattici – l’abolizione dell’ufficio tecnico per non creare ulteriori
oneri per lo stato (minuscolo) – è ininfluenti (sic!) l’utilizzo dei laboratori
per realizzare l’innovazione – la gestione dell’ufficio tecnico non va descritta
nel Regolamento d’istituto. Per non parlare del modo ridicolo con cui
espressioni in inglese sono state tradotte in italiano nell’area 6.
Alcune risposte sono così chilometriche, che solo per
leggere tutte e 4 e per capire cosa significhino occorreranno diversi minuti.
Già, perché il 12 la prova di svolgerà in 100 minuti: un minuto a domanda. La
ciliegina sulla torta è che – nei criteri di “trasparenza, semplificazione e
razionalizzazione” che, come è noto, animano l’azione dei nostri amministratori
- verrà somministrata contemporaneamente ai candidati (42.000 sono le iscrizioni
) per 2386 posti disponibili attraverso una bizzarra procedura: il librone “termosigillato”
contenente tutti i quesiti verrà riprodotto per ciascun candidato, che dovrà
reperire – nel corso dei 100 minuti – anche le domande (tra oltre 5000)
segnalate sulla griglia estratta quel giorno. Sembra solo a me una follia
dispendiosa e assolutamente irrazionale, inutile soprattutto alla luce del fatto
che ogni anno – per l’Esame di Stato – si usa una prassi molto meno bizantina e
farraginosa?
Ad onor del vero solo pochi sembrano accorgersi della
anomalia dell’operazione: oltre all’ADI, solo l’FLC-CGIL.
Il deputato Ghizzoni ha promosso
un’interrogazione
parlamentare immediatamente dopo la fuga di notizie che (puntualmente) ha
preceduto la pubblicazione dei test. Poi, più nulla. La parola d’ordine, per i
più, pare essere “tutto, purché il primo settembre prossimo ci siano i dirigenti
nelle scuole”. Conosciamo tutti le difficoltà di moltissimi istituti, nonché il
carico piovuto sulle spalle dei dirigenti attualmente disponibili a reggenze e
altre forme di supplenza. Ma è altrettanto vero che occorre porsi un problema
culturale, politico, gestionale: questo test – formulato in questo modo e con
queste caratteristiche -
può essere considerato strumento valido per la
scrematura precedente al concorso vero e proprio? E soprattutto sarebbe il caso
che qualcuno si occupasse di capire come è possibile, in un Paese che voglia
considerarsi civile, cooptare un gruppo rigorosamente anonimo di cosiddetti
esperti, che non renderanno mai conto a nessuno (ma soprattutto ai portatori di
interesse, i celeberrimi stakeholders, su cui sono state formulate centinaia di
domande nel test) del disastro di questa prova.
Esperti anonimi, che hanno disseminato di errori, di
soggettività e di retorica di regime i quesiti per una prova per la quale non è
stata elaborata alcuna bibliografia. Dilettanti allo sbaraglio per produrre
incertezza del diritto. Che ci sia anche nei test lo zampino di
Massimo Zennaro , il creativo
inventore del tunnel Gran Sasso-Ginevra?