Direzione didattica di Pavone Canavese

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02.06.2004

Libri di testo, libertà di insegnamento e strane indagini "statistiche"
di Rodolfo Marchisio

Riassumiamo, perché la situazione è confusa :

1. La circolare sull'adozione dei libri di testo ha informato le scuole che il Ministro "ha dato indicazioni alle case editrici di modificare i libri di testo per adeguarli all'impianto ordinamentale introdotto dal Dlgs 59/04 e agli obiettivi e ai contenuti delle Indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati".

2. Le case editrici, quindi, hanno zelantemente proposto ai docenti testi molto "allineati" con le Indicazioni nazionali.

Però:

  1. Le indicazioni nazionali non sono programmi, ma "Indicazioni che esplicitano i livelli essenziali di prestazione a cui tutte le scuole secondarie di 1 grado … sono tenute": in altre parole il nocciolo comune, a livello nazionale, intorno a cui costruire i programmi in base alle esigenze locali e individuali (parliamo di programmi e piani di studio personalizzati), in piena autonomia (come spesso ribadito dal MIUR).
  2. "La scuola dei programmi non esiste più" (Moratti, Criscuolo, Bertagna), i "programmi li fanno i docenti, nell’ambito della libertà di insegnamento….."
  3. Le Indicazioni non sono quelle definitive, in quanto il Ministro ha proposto (ai giornali) dopo la polemica su Darwin e quelle sulla storia, l’insediamento di una commissione allargata di saggi che le riscriva
  4. Secondo molti, le linee essenziali sono state introdotte con una procedura non prevista neppure dalla legge 53/03.

3. Molte associazioni (Cidi, Fnism, Legambiente Scuola e Formazione, Mce, Proteo Fare Sapere) hanno rivolto un appello alle scuole perché adottino libri di testo conformi al proprio piano di lavoro. "I docenti, in base alla libertà di insegnamento (art.33 della Costituzione) e all'art.117 del Titolo V della Costituzione e al Dpr 275/99 sull'autonomia scolastica - si legge nell'appello - hanno diritto di confermare il libro di testo adottato e di esigere l'edizione effettivamente scelta. In caso contrario, cioè di fronte a testi modificati in funzione del decreto, si può applicare il diritto di recesso."

4. A questo appello ed in base al buon senso, molte scuole, soprattutto in certe regioni e scuole d’Italia hanno risposto, vista anche la confusione, con delibere che affermavano quanto lo stesso Ministro ha sempre detto: che i programmi li fanno i docenti, nell’ambito della libertà di insegnamento e della autonomia delle singole Istituzioni scolastiche e che i libri di testo devono essere funzionali ai programmi e quindi scelti liberamente dai docenti.

5. Molte case editrici hanno assicurato pubblicamente la ristampa delle vecchie edizioni, altre si sono probabilmente lamentate col Ministro

6. La scorsa settimana è arrivata la circolare MIUR 9478/2004 che affermava che "l’azione delle Istituzioni scolastiche deve essere conforme alle Indicazioni nazionali……le quali sostituiscono i programmi di insegnamento…di conseguenza i sussidi didattici, che i docenti adotteranno nella espressione della libertà di insegnamento, dovranno essere coerenti coi nuovi piani di studi introdotti dalle Indicazioni Nazionali."

7. A parte il fatto che NON sono le Indicazioni che sostituiscono i programmi, ma i piani di studi personalizzati elaborati dai docenti nell’ambito del POF ,

8. In via riservata e personale, la Dir Regionale ha invitato il giorno dopo i DS a "segnalare tempestivamente…eventuali comportamenti difformi".
Segnalare perché? Difformi da cosa? Comportamenti di chi? I Collegi parlano per Delibere ed atti ufficiali. Parliamo di singoli docenti?

9. Alle richieste delle OOSS la Dir. Reg ha risposto che la richiesta riservata era "a fini statistici". A parte il fatto che:

a) non è la prima volta (era già successo per le iscrizioni),

b) che ci sono documenti ufficiali e scritti sulle adozioni e che coi documenti scritti le statistiche si fanno meglio,

c) in un momento in cui Bertagna fa assemblee coi genitori per sponsorizzare la Riforma presentandosi non come pedagogista del MIUR, ma come uomo di destra e affermando che "la destra vuole cambiare la scuola per cambiare la società"è lecito dubitare di questa risposta.

I problemi di fondo sono:

  1. che la scelta di strumenti fondamentali come i testi scolastici deve essere funzionale alla programmazione educativa e didattica
  2. che la stessa programmazione è compito, anche con la nuova normativa, del docente, nel contesto della libertà di insegnamento sancita dal testo costituzionale, nell’ambito della programmazione generale del C di Classe (adesso si chiama team)
  3. che la programmazione discende dal POF, elaborato in piena autonomia dalle singole Istituzioni scolastiche, nel confronto coi genitori e con la finalità della individualizzazione (adesso si dice personalizzazione) dell’insegnamento

Il rischio concreto e pratico è di trovarsi strumenti

  1. Incompleti e non funzionali alle programmazioni
  2. vincolanti l’autonomia delle singole scuole
  3. lesive della libertà di insegnamento
  4. suscettibili di ulteriori modifiche (la Commissione NON è mai stata nominata e la Moratti si dà 18 mesi di tempo per riparare a tutte le incongruenze della Riforma ….)

Il problema grave è un Ministero che finge di affermare la libertà di insegnamento e l’autonomia della singole scuole, disprezza la vecchia scuola dei programmi, ma poi vuole controllare persino le adozioni dei libri di testo e sapere i nomi dei cattivi che non si sono allineati…

Bobbio diceva che la libertà e la democrazia sono una ricerca: attenzione, perché qualcuno con scarsa cultura democratica ci sta trascinando decisamente fuori strada… 

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