25.03.2005
Tra antidepressivi ed emendamenti
A proposito del decreto sul secondo ciclo
di Aristarco Ammazzacaffè
Si può pensare quello che si vuole del ministro
Moratti. E si sbaglierebbe sempre. Ma su una cosa è difficile non concordare: la Signora
è sfortunata.
Infatti proprio quando decide di rendere pubblica la sua vera riforma del sistema di
istruzione, che è la parte sulla Scuola Superiore, le si voltano contro addirittura i
suoi di Forza Italia. E non sta bene. Anche perché il Ministro ci pensa da tre anni, a
questa riforma; e ci ha studiato su con teste come il prof. Bertagna, oltre che con i
famosi anonimi G.RI.P.A. - i Gruppi Ristretti di Persone Amiche -. (Voluti per altro dal
Ministro proprio per un fatto di riservatezza e di pudore. Praticamente, per non dare
nell'occhio. D'altronde lei è fatta così.)
I risultati in effetti si vedono.
Solo i prevenuti possono non dire che non è una cosa seria. Se mi capite.
Prendete ad esempio, l'art. 1, che le cose le dice tutte e subito e
di ogni tipo.
Infatti, dopo averci informato che di canali ce ne sono due, il Canal Grande dei Licei e
la Martesana milanese - nei periodi di chiusa - dell'IFP (Istruzione e Formazione
Professionale), il decreto richiama subito, per rassicurarci, che entrambi sono di
"pari dignità".
Questa storia della pari dignità è, saprete, una cosa a cui il Ministro tiene molto,
proprio come alla lotta alla dispersione (con risorse tagliate) e alla collaborazione con
l'on. Aprea (con la quale concerta tutto, a sua insaputa). In ogni modo, è
scontato, addirittura fino al 100%, che la dignità dei due canali è veramente pari e
patta, se non proprio pari e dispari. Basta vederne la durata e la struttura, oltre che
gli sbocchi e i contenuti. Ma tant'è.
Del primo articolo colpisce anche l'obiettivo della "formazione spirituale ", dove l'attributo rinvia ad un sostantivo (spirito) che è difficile qui dire se alluda alla sostanza degli angeli o a valori etilici o al famoso motto. O al controfagotto. Sembra ci sia in proposito una interpellanza. Fatta anche per capire perché il Ministro ha sentito il bisogno di aggiungere, sempre a proposito di formazione, che deve ispirarsi "anche ai principi della Costituzione". Che è come dire - se vi sembra logico - che la nostra Carta Costituzionale è praticamente un optional. Del tipo: se c'è, c'è; se non c'è, non c'è. E se non c'è che male c'è. Pensateci.
Interessante è anche il riferimento, sempre nellart. 1, alla nostra "appartenenza alla Civiltà europea", come obiettivo di sviluppo. Parole sante. Solo che qui si impone un interrogativo. E cioè: ma questa Civiltà europea è anche comprensiva di Bossi? E di Castelli e Borghezio? E' possibile? Non si capisce. E si vorrebbe sinceramente saperne di più.
Colpisce anche in altri articoli del Decreto la profondità e l'efficacia di alcuni passaggi. E soprattutto quelli in cui si parla dei Licei (nell'ultima versione, "percorsi liceali", segnale tra i più eclatanti del fatto che il Ministro ascolta sempre, da un orecchio, le critiche del mondo della scuola e poi fa quel che le dicono i consiglieri messi lì a posta). Licei che approfondiscono tutti a vario titolo, ma allunisono - nientemeno che la cultura liceale. Geniale!
Per gli increduli, un assaggio di prima mano: "Il liceo tecnologico approfondisce la cultura liceale attraverso il punto di vista della Tecnologia". E vai! Cercate una grinza! Non la fa. E soprattutto non ammette alternativa. L'hanno proprio pensata bene.
Immaginate, un solo istante, di mettere al posto di "tecnologia", parole come "idiosincrasia" o "Ninetta monta in gondola". Sarebbe la stessa cosa? Neanche a pensarci. (In verità, qualcuno dell'entourage del ministro le ha effettivamente proposte. Si sa che il G.I.L. - il Gruppo Intimo di Lavoro -, altra sigla equivalente che gira, è fatto di gente colta. Ma la Nostra Signora del MIUR, almeno la seconda, l'ha scartata subito, perché, ha detto, "è una cosa frivola. E non va bene". Santa donna.
Ad ogni buon conto, mai esercizio di stile ha prodotto - penso - risultati così esaltanti. Se ne caldeggia pertanto, vivamente, la lettura diretta: articoli dal 4 all'11. Unica attenzione: se non avete disposizione al riso, accompagnate la lettura con l'uso di qualche antidepressivo (si consiglia Lexotan. Lo produce, dicono, anche quello, direttamente Berlusconi, che pensa alla nostra salute).
Un altro articolo esemplare nella sua perspicuità, se mi intendete, è quello che riguarda "i livelli essenziali riferiti all'offerta formativa" nel secondo canale (quello della Martesana, per capirci). Dove si legge che "Le Regioni organizzano i percorsi assicurando, quale livello essenziale, il soddisfacimento della domanda di frequenza". Che sembra sia espressione direttamente suggerita dal Mago Zurlì che è amico intimo del Ministro. E quindi non emendabile. Come tutto il testo d'altronde.
Ma occorrerà ritornarci su.