Direzione didattica di Pavone Canavese

31.12.2005

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Piu inglese? No grazie!
Facciamo i conti con la Moratti.
di Rodolfo Marchisio

La Moratti continua a forzare le situazioni e fare danni. E’ tipico del personaggio.

Pieno e lungo non sono sinonimi

Anche le scuole medie devono compilare per Natale la ennesima rilevazione ("statistica"?) online: un format rigido in cui far entrare le nostre offerte formative, tralasciando esplicitamente le compresenze e quindi i laboratori ed il Tempo prolungato.

Per alcuni è un modo spiccio di ridurre gli organici.

Per altri denuncia il fatto che anche il MIUR sugli organici della sua Riforma non capisce piu’ nulla. Tanto è vero che a livello della Dir. Regionale la trattativa con le OOSS sugli organici è ferma, perché "si attendono chiarimenti da Roma".

Come avevamo rilevato Palermo ed io su questo sito, oltre a questo si evidenzia il fatto che la scuola cui pensa la Moratti (e che ci sta imponendo) e la scuola cui teniamo noi e che abbiamo costruito e difeso in questi anni sono 2 cose completamente incompatibili.
Non ci possiamo capire perché "lungo" e "pieno" non sono sinonimi.

Inglese? A quale prezzo…

Finita di preparare la Riforma delle superiori gli "esperti" del MIUR si sono accorti che su alcune materie fondamentali tra le Indicazioni nazionali e gli obiettivi finali delle medie e quelli iniziali e finali delle superiori esisteva un salto, un buco nero. La soluzione sta in alcuni articoli (art 25 e 26 vedi sotto) della Riforma delle superiori che introducono modifiche nella scuola media (alzi la mano chi li ha letti):

  1. Riscrittura delle Indicazioni nazionali per il primo ciclo delle materie coinvolte
  2. Aumento delle ore obbligatorie di Inglese e Tecnologia (da 2 a 3): con riduzione delle ore opzionali, della presunta libertà di scelta dei genitori e delle scuole.
  3. Introduzione della possibilità (dal 2007?) di portare, dietro richiesta dei genitori, da 3 a 5 le ore obbligatorie di Inglese, sia nelle medie che nel successivo periodo scolastico.
    "Al fine di offrire agli studenti l’opportunità di conseguire un livello di apprendimento della lingua inglese analogo a quello della lingua italiana".

Dichiarato che

proviamo ad analizzare cosa significa in concreto questo slogan ed a fare 2 conti.
Portate pazienza se ci sono aspetti tecnici, ma è su questo che ci stanno fregando, non sugli slogan, dove comunque sono piu’ bravi di noi.

Problemi

Forse questa ultima opzione entrava in campo nel 2007, ma le notizie corrono, i genitori chiedono e c’è già un certo fermento intorno a questa proposta che ha effetti devastanti sulle nostre scuole.

Gli organici

    Per fare una operazione del genere occorre, a regime, aumentare del 40% le cattedre di Inglese.
    Tremonti lo sa o è uno dei problemi che si scaricheranno su un futuro eventuale altro governo?
    Chi ci da queste risorse? Alla Direzione Regionale consigliano di essere prudenti nel promettere cose che non sappiamo se avranno le gambe per camminare. Perché non dirlo al Ministro?

Le lingue

Poiché le 5 ore di inglese sono obbligatorie e valgono per i 3 anni (ed anche per la scuola superiore), aumentando il numero delle ore obbligatorie (gia passato da 27 a 29 con l’aumento di 1 ora di Inglese e 1 di Tecnica) si può stare in questo tetto:

  1. eliminando le terza lingua comunitaria (dove li mettiamo però i docenti in esubero?)
  2. inserendo 2 ore di L 3 fra le "facoltative". Quindi 29 ore obbligatorie (decise dal MIUR) piu’ 2 ore facoltative di L 3 (decise dal MIUR), che fa 31 ore su 33. Se vale ancora il vincolo del Decreto di mantenere l’organico con le facoltative oltre ad aver imposto i programmi attraverso i libri di testo ora ci viene imposto anche l’orario.

Fino ad oggi si è sostenuto che la pluralità delle lingue e delle culture è un valore (specie in Europa ecc…) per cui, mentre introduciamo il padano, forse vale la pena di difendere la molteplicità delle lingue e delle culture europee presenti nella nostra scuola non solo per un problema di organico.

Chi perde il posto?

Non piangiamo sulla violazione della autonomia delle scuole, delle scelte dei genitori, della libertà di insegnamento, sulla multiculturalità, perché c’è da decidere chi perde il posto.

In una struttura oraria di scuola del mattino (30 ore) se non salta francese (o spagnolo, tedesco…) devono saltare, per motivi di matematica 2 ore fra italiano, tecnologia, storia ..Che vanno in sovrannumero . Organico di Istituto a disposizione o taglio degli organici?

La continuità didattica. Cinque è un numero primo, quindi non può essere multiplo di 2 o 3

Già da ora (ma a regime sarà peggio) si sconvolge la continuità delle cattedre.

  1. Di Inglese. All’inizio un docente di I. avrà 5 ore in 1° + 9 ore in altro corso + 3 ore altrove + 1 ora di cosa? A regime avrà 15 ore in 1 corso e 3 in altra classe. Si prospetta un corso fatto con gli scarti: 3 docenti di Inglese , uno per classe. La continuità non è piu’ un valore…
  2. Di L 3, Italiano, Tecnologia e di tutti quelli che vengono coinvolti che perderanno classi e continuità.
  3. Qualcuno anche il posto

Scelte dei genitori, equilibrio delle classi e delle risorse, pari opportunità

Ovviamente si avrà una polarizzazione di richieste dei genitori verso i corsi "superdotati" linguisticamente; non solo numerica, ma anche di genitori di allievi di fascia alta o medio alta. Mentre cerchiamo da sempre, per un problema di equità verso l’utenza, di offrire pari opportunità formando classi con livelli di preparazione simili e risorse orarie (di laboratori, di lingue, di compresenze) distribuite equamente avremo invece il problema di:

  1. dirottare genitori renitenti in corsi "normali"
  2. formare classi con allievi di diversi livelli distribuiti equamente
  3. costruire corsi superdotati o corsi in cui, per mantenere un equilibrio nelle risorse, si sostituiscono laboratori con ore di inglese

E vinca il migliore

Mi piacerebbe che la risposta a questa situazione fosse una scuola di 31 ore tutte frontali che è quello cui pensa davvero la Moratti, ma poiché amo i ragazzi e rispetto le famiglie occorrerà pensare ad un insegnamento di inglese lungo, ma con attività e laboratori. Per questo occorre verificare la motivazione e la disponibilità dei docenti. Un po’ meglio potrebbe andare nel vecchio Tempo Prolungato: quello che la Riforma sta cercando di "appiattire".
Anche qui non ci incontreremo mai: noi pensiamo ad una scuola che dia pari opportunità, equilibrata anche se articolata, per crescere tutti insieme e dare il massimo a tutti.
Il MIUR pensa ad una specializzazione di alcuni corsi superdotati, con allievi già dotati (e vinca il migliore…)
Non ci resta che…. vedere cosa succede negli organici e, per qualcuno, anche dentro l’urna.

Note

Dal testo della Riforma delle superiori

CAPO IV

Raccordo e continuità tra il primo e il secondo ciclo (omissis)

Articolo 25
(Insegnamento dell’inglese, della seconda lingua comunitaria e della tecnologia)

1. Al fine di raccordare le competenze nella lingua inglese, nella seconda lingua comunitaria e nella tecnologia, in uscita dal primo ciclo, con quelle da raggiungere al termine dei percorsi liceali:

a) la correlazione tra gli orari di insegnamento, così come previsti dal decreto legislativo 10 febbraio 2004, n. 59 e dagli allegati da C/1 a C/8 del presente decreto, e i livelli di apprendimento in uscita dalla scuola primaria, dalla scuola secondaria di primo grado, dal primo biennio, dal secondo biennio e dal quinto anno dei licei, è evidenziata nell’ allegato D al medesimo decreto;

b) l’orario annuale obbligatorio di cui all’articolo 10, comma 1 del decreto legislativo 10 febbraio 2004, n. 59, è incrementato di 66 ore, di cui 33 ore destinate all’insegnamento della lingua inglese e 33 ore destinate all’insegnamento della tecnologia; conseguentemente, l’orario annuale rimesso alla scelta facoltativa ed opzionale degli studenti, di cui al comma 2 del predetto articolo 10, è ridotto di un corrispondente numero di ore;

c) le indicazioni nazionali relative agli obiettivi specifici di apprendimento per l’inglese nella scuola primaria e quelle relative agli obiettivi specifici di apprendimento per la lingua inglese e per la seconda lingua comunitaria nella scuola secondaria di primo grado, contenute rispettivamente negli allegati B e C al decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, sono sostituite da quelle contenute nell’allegato E al presente decreto.

2. Al fine di offrire agli studenti l’opportunità di conseguire un livello di apprendimento della lingua inglese analogo a quello della lingua italiana è data facoltà, nella scuola secondaria di primo grado, alle famiglie che ne facciano richiesta, di utilizzare, per l’apprendimento della predetta lingua, anche il monte ore dedicato alla seconda lingua comunitaria. Tale scelta è effettuata al primo anno della scuola secondaria di primo grado e si intende confermata per l’intero corso della scuola secondaria di primo grado ed anche per i percorsi del secondo ciclo di istruzione e formazione. I livelli di apprendimento in uscita dalla scuola secondaria di primo grado e dai percorsi dei licei sono determinati, per gli studenti che si sono avvalsi della scelta medesima, secondo l’allegato D-bis al presente decreto.

3. Resta ferma la possibilità, per gli studenti di cui al comma 2, di avvalersi dell’insegnamento di una seconda lingua comunitaria nell’ambito delle attività ed insegnamenti facoltativi.

Articolo 26
( Insegnamento delle scienze)

1. Al fine di raccordare le competenze nelle scienze, da acquisire nel primo ciclo, con quelle da raggiungere al termine dei percorsi liceali, le indicazioni nazionali relative agli obiettivi specifici di apprendimento per le scienze, contenute nell’allegato C al decreto legislativo 19 febbraio 2004, n.59 sono sostituite da quelle contenute nell’allegato F al presente decreto.

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