16.10.2005
dal 16/10/2005 questa pagina è stata visitata volte
Mentre si chiacchiera di
tutor, portfolio e Invalsi,
la riforma va avanti e gli organici arretrano
di Reginaldo Palermo
Lascio da parte per una volta una regola che mi ero dato da tempo: non intervenire mai nel dibattito in corso nel sito, se non per lanciare qualche proposta o ribattere a prese di posizione esterne. L'unica eccezione, come i nostri lettori sanno, sono i brevissimi "sassolini". Ma questa volta la posta in gioco è troppo importante per fare finta di nulla.
E, visto che pochi ne parlano, affrontiamo i contenuti della nota ministeriale n. 1961 del 3.10.2005La nota è stata diramata solo tramite la Intranet: dal punto di
vista tecnico la cosa è giustificata; si tratta infatti di una nota che serve di supporto
ad una rilevazione alla quale le scuole primarie di tutta Italia dovranno partecipare nel
periodo 20/27 ottobre.
La nota fornisce indicazioni di natura tecnica ma se si legge con attenzione fra le righe
non può sfuggire il fatto che si stia cercando di "mettere le mani avanti"
rispetto alle operazioni di iscrizione degli alunni per il 2006/2007.
Sembra insomma che la decisione di diramare la nota solo attraverso la rete Intranet sia
legata anche al tentativo di non dare eccessiva pubblicità ad un atto ministeriale che è
comunque di notevole rilevanza.
Il risultato è che mentre il Miur lavora per tenere sotto controllo
gli organici e per procedere sulla strada dellapplicazione della legge 53, il
"popolo della scuola" continua a perdere tempo a discettare del
portfolio-di-stampo-confindustriale, di Invalsi e altre amenità del genere.
Limpressione è che il Miur abbia capito perfettamente come tenere lontano il
"popolo della scuola" dai problemi seri: basta aspettare che tutti si scatenino
su qualche problema di secondaria importanza e, approfittando della disattenzione
generale, mettere a segno qualche colpo decisivo sulla strada della applicazione della
legge di riforma.
Veniamo ora al merito della nota
La nota fa riferimento allallegato B1 della circolare sulle
iscrizioni dello scorso anno. Questo significa che non sarebbe male incominciare a pensare
già da ora su come raccogliere le iscrizioni degli alunni per il 2006/2007.
Lo scorso anno la nostra scuola aveva messo a punto un proprio modello per le
iscrizioni che nei fatti si è rivelato efficace in quanto ha
consentito di mantenere del tutto inalterate le scelte di tempo pieno.
Cè poi nella nota ministeriale un passaggio molto
interessante:*
"
per gli anni 2004/2005 e 2005/2006, per consentire alle famiglie di
acquisire la necessaria consapevolezza in ordine alle nuove opportunità offerte dalla
riforma e nel presupposto di assicurare un passaggio graduale ai nuovi assetti orari
previsti dall'art. 7 del citato decreto legislativo n.59/04, le quantità orarie,
corrispondenti a 27 ore obbligatorie e tre opzionali facoltative, sono state fissate in
maniera complessiva e generalizzata in 30 ore settimanali
."
Affermazione che fa presumere che per il 2006/2007 il modello ufficiale per le iscrizioni potrebbe prevedere lindicazione del numero delle ore (1, 2 oppure 3) o, ancora peggio, lelenco preciso delle attività da scegliere.
La rilevazione proposta dal Miur con la nota 1961 prevede che si
indichino le classi a 27 ore, quelle a 30 e quelle a 37/40.
Il punto poco chiaro è questo: come ci si regola nei casi in cui la classe è a 40 ore ma
senza che la scuola abbia avuto lorganico raddoppiato ?
Esempio concreto: a Pavone abbiamo 34 classi che sul sistema del Ministero sono
considerate 32 a tempo pieno e 2 a tempo normale per un organico complessivo di 66
docenti.
In realtà la scuola, come molte altre scuole dItalia, è riuscita ad organizzarsi
in modo da garantire ugualmente 40 ore a tutti gli alunni.
Domanda: in un caso del genere si dichiara che per il 2005/2006 abbiamo 2 classi a 27 ore
(cosa non rispondente al vero dato che tutte le classi funzionano di fatto a 40 ore) in
modo da poter chiedere e ottenere altro organico per soddisfare la richiesta dei genitori
per il prossimo anno oppure si dice che le 34 classi funzionano tutte a 40 ore ammettendo
implicitamente che lorganico attuale basta ?
Che lorganico sia sufficiente è vero, ma questo avviene solo grazie ai "salti
mortali" che la scuola sta facendo.
Interessante anche il seguente passaggio
"Poiché per l'organizzazione del tempo scuola facoltativo opzionale si può fare riferimento sia la gruppo classe che a gruppi di alunni appartenenti a classi diverse, ai fini dell'assegnazione delle risorse di organico di istituto, si rende necessario conoscere anche il numero dei Gruppi/Classe istituiti, considerato che tali gruppi, per la loro composizione e per la presenza di alunni provenienti da più classi, possono non coincidere col numero delle classi previste in organico".
Il ragionamento sembra essere questo: le attività opzionali possono
essere organizzate per gruppi di alunni provenienti da classi diverse, quindi per le 3 ore
opzionali il numero dei docenti necessari non è necessariamente uguale al numero delle
classi.
Facciamo una simulazione che parte dal presupposto che la classe sceglie al completo
le stesse attività (ma non necessariamente tutte le classi scelgono le stesse)
Per semplicità ipotizziamo che ciascuna classe svolga 3 attività opzionali (unora
alla settimana per 33 settimane) scelte fra 5 complessive.
Si tratta di una simulazione riferita ad un plesso classico di 5 classi che nelle
condizioni attuali funziona tutto a tempo pieno con 10 docenti
Alunni | Att. A | Att. B | Att. C | Att. D | Att. E | |
I | 18 |
18 |
18 |
18 |
||
II | 16 |
16 |
16 |
16 |
||
III | 17 |
17 |
17 |
17 |
||
IV | 15 |
15 |
15 |
15 |
||
V | 14 |
14 |
14 |
14 |
||
80 |
65 |
47 |
33 |
48 |
47 |
Vediamo cosa succede, partendo dal principio che un gruppo di attività opzionale può riguardare fino ad un massimo di 25 alunni.
Lattività A riguarda 65 alunni: bastano quindi 3 gruppi e non
4, si risparmiano 3 ore
attività B: bastano 2 gruppi e non 3, si risparmiano altre 3 ore
attività C: non si possono ridurre i gruppi
attività D: bastano 2 gruppi e non 3, si risparmiano altre 3 ore
attività E: bastano 2 gruppi e non 3, si risparmiano altre 3 ore
Risparmio complessivo: 12 ore
Se si ripete questo ragionamento per i 5-6 plessi che compongono un
circolo didattico si arriva tranquillamente ad un risparmio di 2-3 docenti !
E probabile che la questione delle ore opzionali diventerà assolutamente centrale
anche perché su questo punto difficilmente si potrà tornare indietro anche in un
prossimo futuro.
Il principio della opzionalità non è infatti una novità introdotta dalla legge 53 ma
sta già dentro a norme precedenti e non basterebbe neppure labrogazione della legge
n. 53 per eliminarlo.