IL CONSIGLIO NAZIONALE
DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Vista
Vista la nota n. 1773 - DIP. Segr. del 27 giugno 2003 - integrativa della predetta nota n. 1246 - concernente la richiesta di parere sul Progetto di innovazione relativo agli obiettivi di apprendimento per i primi due anni della scuola primaria;
Vista la nota n. 59/Ris dell8 luglio 2003 recante ulteriori elementi di informazione;
Vista la nota n. 63/Ris del 10 luglio 2003, ad ulteriore integrazione delle note già citate;
Visti gli artt. 24 e 25 del D.L.vo n. 297 del 16 aprile 1994;
Vista la relazione del Comitato orizzontale per la scuola elementare incaricato di riferire al Consiglio in ordine allargomento in oggetto specificato;
dopo ampio ed approfondito
dibattito;
ESPRIME
il proprio parere nei seguenti termini:
Il C.N.P.I. rileva favorevolmente la decisione dellAmministrazione di non procedere nella direzione indicata dallo schema di decreto legislativo precedentemente inviata per conoscenza al CNPI con nota prot. 1246-DIP/Segr del 13/5/2003 su cui, a parere del C.N.P.I., sussistono obiezioni e problemi sia nel merito che nelle condizioni di fattibilità.
Il C.N.P.I. auspica che si utilizzi positivamente questa situazione recuperando il confronto con le scuole, gli insegnanti, i dirigenti scolastici per la definizione dei decreti attuativi della legge 53/2003.
Il C.N.P.I. in tutte le pronunce di propria iniziativa e nei richiesti pareri ha sempre considerato le sperimentazioni e le iniziative di innovazione attivate dalle scuole indispensabili e preziose opportunità, non solo di concreto esercizio e di effettiva espressione di autonomia didattica e organizzativa, ma anche e soprattutto quale laboratorio per delineare riforme ordinamentali che la legge ha il compito di portare a sistema.
Pertanto il C.N.P.I. valuta positivamente, in attesa dei provvedimenti attuativi della riforma, avviare, nellambito degli spazi consentiti dalle vigenti norme, iniziative finalizzate allinnovazione valorizzando espressamente e concretamente lautonomia delle scuole ed il protagonismo professionale nellindividuazione di percorsi metodologico-didattici atti a favorire il passaggio graduale e progressivo dallattuale al nuovo ordinamento. Tale opportunità consentirà infatti di favorire la partecipazione dei docenti, delle famiglie e dei vari soggetti del territorio interessati, coinvolgendoli in una approfondita riflessione sui contenuti della Legge nella prospettiva della sua piena attuazione.
Ciò detto il C.N.P.I. evidenzia purtroppo che il provvedimento verrà avviato durante il periodo di sospensione dellattività didattica, costringendo le scuole ad una valutazione affrettata nel breve periodo precedente linizio delle lezioni.
Nel merito del procedimento in esame, il C.N.P.I. rileva prioritariamente, che la bozza di D.M. presenta due articoli distinti e diversi sul piano giuridico e operativo.
Lart.1 prevede, a decorrere dallanno
scolastico 2003/2004 e fino a quando non saranno adottati i provvedimenti di esecuzione
della legge n° 53/2003, lavvio ai sensi dellart. 11 del D.P.R. 275/99 e,
quindi con i vincoli procedurali in esso contenuti, di un progetto nazionale rivolto a
tutte le classi prima e seconda della scuola primaria, limitatamente ai piani
di studio personalizzati per la scuola primaria, fermi restando gli attuali
assetti strutturali, gli orari di funzionamento e le risorse professionali in dotazione.
In questa logica non è condivisibile
parlare di una prima attuazione delle innovazioni coerenti con le linee di riforma
configurate dalla predetta legge n° 53/2003 in quanto non è prevista dalla stessa
una prima attuazione, ma la sua attuazione con modalità e
procedure precise che coinvolgono per la sua definizione lo stesso Parlamento. Pare,
quindi, necessaria ai fini della stessa legittimità della proposta la cancellazione di
questo passaggio.
Lart. 2, introduce indicazioni prescrittive relativamente e limitatamente allattivazione nelle classi prime e seconde della scuola primaria dellalfabetizzazione di lingua inglese ed informatica.
Si tratta di ambiti di attività ed insegnamenti nei quali la scuola primaria ha maturato da tempo esperienze e competenze, attivando, oltre gli obblighi normativi, innovazioni ed ampliamenti dellofferta formativa.
Il C.N.P.I. considera positiva la generalizzazione di queste attività e insegnamenti e avanza, a riguardo, alcune considerazioni:
Lattivazione generalizzata di nuove discipline deve essere correlata ad una specifica indicazione di finalità, obiettivi, contenuti e tempi che definiscono il curricolo di tali discipline e attività e gli effetti organizzativi e temporali sul complesso del curricolo.
La limitazione del decreto alla lingua inglese contrasta con larticolo 2, comma 1 lettera f della legge 53/2003 la quale prevede la necessità di garantire lalfabetizzazione in almeno una lingua dellunione europea oltre la lingua italiana. La finalità dellinsegnamento della lingua straniera nella scuola primaria non è offrire agli alunni una attività di immediato utilizzo pratico o propedeutico, bensì accompagnare i bambini nella scoperta delle diversità, tra le quali quella linguistica. In questottica tutte le lingue comunitarie hanno pari dignità formative.
Sul piano organizzativo il C.N.P.I. ritiene fondamentali alcune condizioni relative ai tempi previsti per lo svolgimento delle attività didattiche e alle correlate risorse di organico docente
Il C.N.P.I. rileva che nella scuola primaria, lalfabetizzazione informatica e lestensione della lingua straniera si siano realizzate in gran parte utilizzando le risorse dellorganico funzionale unitamente alle disponibilità derivanti dalla legge 440/97.
Il C.N.P.I. ritiene quindi imprescindibile che il provvedimento in esame preveda specifiche dotazioni di organico docente al fine di assicurare a tutte le classi della scuola primaria gli attuali livelli dellofferta formativa così come elaborati e realizzati dalle Istituzioni scolastiche.
E necessario per la lingua straniera garantire gli attuali livelli assicurando ulteriori risorse nei primi due anni della scuola primaria e interventi, pur variamente e flessibilmente realizzati, per un tempo comunque non inferiore alle 2 ore settimanali. Tale esigenza è evidenziata anche nella relazione sugli esiti della sperimentazione (D.M. 100/2002).
A
riguardo il C.N.P.I. suggerisce di prevedere un tempo di attività riferito
al biennio ( prima e seconda classe), lasciando allautonomia del collegio docenti la
concreta organizzazione didattica delle attività. Il C.N.P.I.. ribadisce la necessità di
garantire lattuale orario di insegnamento per le classi dalla terza alla quinta e
gli impegni di lavoro degli insegnanti specialisti, anche in riferimento al numero delle
classi.
Alla luce di quanto sopra, il C.N.P.I. esprime parere favorevole subordinato, con riferimento allart. 1 alla cancellazione dellinciso finalizzato ad una prima attuazione delle innovazioni coerenti con le linee di riforma configurate dalla predetta legge n° 53/2003 e, allart. 2, allaccoglimento delle osservazioni e delle proposte in merito evidenziate, con particolare riferimento alla effettiva disponibilità di risorse professionali aggiuntive e di un adeguato monte ore per lo svolgimento delle attività didattiche che si intendono introdurre.