17.08.2005
Il portfolio nel passaggio fra primaria e secondaria di primo grado
Durante gli scorsi mesi, insieme ai fascicoli personali degli allievi
sono arrivati nelle segreterie delle scuole secondarie di primo grado le cartelle
contenenti il portfolio degli alunni che frequentano la classe prima "media" nel
corrente anno scolastico.
A un primo momento di
.panico per i dirigenti o per i Dsga circa la
sistemazione logistica di questi " materiali", normalmente piuttosto corposi, ha
fatto seguito un altro momento di
smarrimento negli insegnanti, impegnati
nelle classi prime medie, davanti ai molti modelli di portfolio da esaminare.
Al riguardo, gli interrogativi più ricorrenti sono: ma
chi li legge, chi li
guarda ? Spettano al docente tutor questi compiti o sarebbe opportuno che tutti i docenti
delléquipe pedagogica prendano visione ed eventuali note del "contenuto"
di ciascun portfolio? Quando leggerli ed esaminarli ? Perché ? Ma a cosa serve il
portfolio?
E poi
.. ci sono esempi di portfolio che provengono da scuole primarie differenti e
quindi impostati in modo diverso, corredati da documenti talora molto disomogenei tra
loro. Tutti questi interrogativi, ed altri ancora, sono frutto di un disorientamento
generale attribuibile a due motivazioni di fondo: lintroduzione di una innovazione
nel sistema scolastico italiano con ampi spazi di discrezionalità lasciati a ciascuna
scuola e lambiguità che circonda ancora il portfolio circa la sua obbligatorietà
come strumento valutativo (C.M. N° 85/2004) e la sua gestione/ tenuta da parte del
docente tutor (funzione non ancora prevista e regolamentata dal contratto collettivo
nazionale del comparto scuola (CCNL 2002/2005 ). Va sottolineata anche una diffusa
perplessità tra gli addetti ai lavori circa lutilità reale del portfolio nel
processo di insegnamento/apprendimento degli allievi. I modelli in circolazione risultano
spesso molto complessi e di difficile gestione e spesso le scuole preferiscono adottare
esempi di portfolio già predisposti che non mettersi in ricerca per elaborarne uno
proprio.
Là dove il portfolio però è stato oggetto di ricerca da parte del collegio dei docenti
e poi applicato in modo generalizzato (o solo su alcune classi ), è logico pensare che i
risultati della ricerca avranno un seguito anche nel correte anno scolastico, proprio
sulla base dei dati di valutazione finale. Molti sono infatti i miglioramenti che i
collegi dei docenti si apprestano ad apportare ai modelli elaborati e utilizzati negli
scorsi anni, sia nella scuola primaria che secondaria. Tra questi: una maggiore attenzione
allinformazione coperta da privacy; al coinvolgimento dei genitori nella
compilazione; ai criteri di selezione (quanti- qualitativi) circa la documentazione da
inserire nel portfolio; alle forme e alle modalità operative per la formulazione di
autovalutazioni da parte del singolo allievo, ecc.
Occorrerà prestare attenzione pure alleffettivo utilizzo del portfolio della scuola
primaria nella secondaria di primo grado, anche quando i modelli di portfolio hanno
struttura, contenuto e organizzazione differenti. Come sarà altrettanto interessante
confrontarsi tra dirigenti e docenti di realtà scolastiche del primo ciclo allo scopo di
definire tempi e procedure per la gestione del portfolio, modalità comunicative verso le
famiglie, criteri per il passaggio del portfolio tra le scuole e il rapporto tra il
portfolio e la scheda di valutazione.
(*) docente allUniversità Cattolica Sacro Cuore di Milano e dirigente scolastico presso la Scuola media "Griffini" di Casalpusterlengo (Lo)