24.10.2005
Apri il portfolio e scopri che...
Oltre 300 docenti provenienti da quasi tutte le regioni italiane hanno seguito con
passione e interesse la due giorni organizzata a Forlì, dal Comune e dal Centro
Documentazione Apprendimenti (CDA), sul tema del portfolio. Come mai tanto interesse verso
un oggetto così controverso dellultima riforma della scuola, quella del
ministro Moratti per intenderci? Intanto, perché la valutazione rappresenta sempre un
nervo scoperto per la scuola e gli insegnanti; come ha osservato G.Cerini
tirando le somme del convegno, gli strumenti cambiano, siano essi le pagelle, le schede, i
test, il portfolio (cioè una cartella che documenta i progressi degli allievi attraverso
una selezione delle sue esperienze compiuta dagli stessi ragazzi), ma resta
sempre il disagio verso una procedura che si teme selettiva, giudicante,
condizionante, piuttosto che di aiuto a migliorare lapprendimento di
ogni studente (M.Pomi).
Il convegno ha lanciato un messaggio preoccupato al rappresentante del Ministero (MIUR) che aveva preannunciato le prossime mosse di Viale Trastevere, sotto forma di Linee guida per mettere ordine nel proliferare di modelli, schede, contenitori vari. I diversi relatori, in un confronto aperto molto apprezzato dai dei partecipanti, hanno rammentato che il portfolio è tale (cioè uno strumento utile alla propria formazione), se non si trasforma in una operazione burocratica, ma se riesce a stimolare una effettiva partecipazione dei ragazzi al loro apprendimento, se cioè li rende consapevoli delle loro intelligenze plurali (P.Ellerani), dei loro progressi, della conquista di sempre più ricche competenze, in una prospettiva metacognitiva (C.Petracca).
Le scuole e chi fa ricerca sottolineano il possibile valore formativo del portfolio, anzi formante, come ha sostenuto P.Plessi, perché connesso ai processi di apprendimento (se capisco, imparo, se rifletto imparo ad imparare). Oggi invece- cè troppa enfasi sugli strumenti standardizzati di valutazione: tra poche settimane migliaia di test saranno somministrati agli studenti, ma non è chiaro quale sarà luso che si farà di queste informazioni, se potranno veramente aiutare a migliorare i risultati scolastici. Ecco perché è necessario sviluppare ed approfondire la cultura della valutazione (L.Rondanini), dare un senso più profondo alla relazione tra insegnanti ed allievi, quasi in forma di cura educativa (A.Melucci).
Per consentire questo è necessario che le scuole e gli insegnanti
si avvalgano pienamente della loro autonomia di ricerca e questo era lobiettivo del
convegno forlivese. Questa è stata la tesi sostenuta dal Sindaco di Forlì Nadia Masini,
che non ha dimenticato di essere stata in qualità di sottosegretario- tra le
promotrici dellautonomia scolastica al tempo della riforma Berlinguer. Esplicita è
stata la sua critica alle scelte di politica scolastica dellattuale Governo,
soprattutto nel campo finanziario, e alla mancanza di un confronto leale con la rete delle
autonomie locali (Nadia Masini è attualmente coordinatrice ANCI per il settore scuola).
La valutazione degli allievi assume anche un preciso risvolto giuridico, come ha ricordato
il Garante della privacy in una recente pronuncia sulla questione del portfolio e dei
possibili rischi di invadere una sfera di riservatezza degli alunni e dei genitori
(condizioni di salute, convinzioni religiose, problematiche familiari, ecc.). Ne hanno
parlato Dirigenti scolastici e Segretari delle scuole in un seminario loro riservato nellambito
del convegno: Avvocatura dello stato (L.Paolucci), Difensore civico (B.Battistini),
rappresentante del MIUR (S.Govi), esperti di diritto (S.Granello), tutti hanno
raccomandato saggezza e prudenza nella compilazione del portfolio
(con annotazioni pertinenti e non eccedenti, in evoluzione,
piuttosto che fissate in un pesante dossier) anche in attesa del Codice della
privacy (regolamento per le scuole) in arrivo entro il 31 dicembre 2005. Le informazioni
contenute nel portfolio resteranno comunque di proprietà dellallievo, unutile
biografia scolastica da ripercorrere per ritrovare nuove motivazioni verso lo
studio.
Molte delle relazioni sono già disponibili in unapposita sezione del sito del CDA del Comune di Forlì, allindirizzo: http://www.comune.forli.fo.it/cda/
Una due giorni quindi con un bilancio positivo, hanno riconosciuto lAssessore
Loretta Lega e la responsabile del CDA Rita Silimbani: i numerosi apprezzamenti
pervenuti da tanti partecipanti ci spronano a valorizzare ancora di più il ruolo degli
Enti locali e delle strutture territoriali nel supporto allautonomia delle scuole e
dei docenti, la strategia migliore per aiutarli a far fronte criticamente alle
innovazioni proposte dal legislatore, spesso in modo affrettato e senza la necessaria
partecipazione dei diretti interessati.
Questo è lobiettivo del settembre pedagogico forlivese, promosso assieme allANCI
e alle associazioni dei docenti che, visto il successo, sta proseguendo anche nel mese di
ottobre.