Direzione didattica di Pavone Canavese

20.11.2005

Portfolio e scheda di valutazione: ma siamo cretini ? (per dirla in friulano)
di STEFANO STEFANEL
Dirigente scolastico - Ic Pagnacco (Ud)

Per una migliore comprensione del testo, suggeriamo di leggere le note linguistiche curate da Aluisi Tosolini

Non fa piacere a nessuno essere presi in giro. Ma essere presi in giro due volte dalla Amministrazione statale è insopportabile
La Circolare n° 84/2005 del Miur nel contraddire la circolare n° 85/2004 vuole imporre il modello di scheda di valutazione che l’anno scorso – benché consigliata – nessuno adottò. Tutto il lavoro di ricerca fatto dalle scuole, l’applicazione della riforma Moratti pur tra mille difficoltà, i percorsi dell’autonomia attuati anche in condizioni difficili, sono irrisi da questa avvilente imposizione.

Cretini quelli che hanno lavorato, cretini quelli che hanno studiato, cretini quelli che ci hanno creduto: questo dice lo Stato, premiando chi invece ha atteso i facsimili per applicarli.

Non si tratta qui di difendere l’autonomia, ma solo il buon gusto. Se alla società civile, al ministero, ai sindacati, ai lavoratori della scuola, l’autonomia non piace, la si abolisca: è inutile tenere in piedi modelli culturali che non sono apprezzati da nessuno (tant’è che si rafforzano le strutture indicate anche dalla Corte dei Conti come inefficienti, come gli ex Provveditorati, ora Csa, a scapito di quelle più efficienti come le scuole delle "buone pratiche"). Sappiamo insomma che chi ha adattato la scheda di valutazione al proprio Pof (ai sensi del DPR 275/99 e del D.lgs 59/2004, mica delle proprie opinioni) è stato un perfetto idiota: chi ha utilizzato il brutto fac-simile del ministero dello scorso anno è ora premiato per il risparmio di tempo e denaro realizzato.

Impressiona poi il berlusconismo imperante anche a sinistra: la legge 53/2003 e il D.lgs 59/2004 (cioè la Riforma Moratti per il primo ciclo) sono stati applicati a piacimento: Tutor, Piani di Studio Personalizzati, Portfolio, ecc. li ha applicati solo qualcuno e il Ministero su questo non ha nulla da dire (se non emanare un comunicato stampa), mentre invece si impongono contenuti importanti con Circolari. Questa è l’Italia di oggi: la legge è un’opinione, la Circolare, soprattutto se appoggiata dai sindacati, una legge. Chi non applica le leggi è un buon dirigente, chi si oppone alle Circolari (magari in forza dell’autonomia) è un povero illuso. Le leggi si scrivono tanto per far propaganda (il ministero dice che la Riforma è cosa fatta, i Sindacati inneggiano alla Riforma fallita e non applicata), le Circolari per imporre fac-simili concordati con le case editrici.

Bell’esempio per i nostri figli e i nostri alunni!

 

Una nota linguistica a cura di Aluisi Tosolini
Ovvero Quando la lingua confonde e chiarisce insieme….

Il testo appena letto utilizza più volte la parola cretino che in italiano indica persona di scarsa intelligenza, affetto da cretinismo, malattia consistente in un deficit fisico-psichico tra le cui cause vi è l’insufficienza tiroidea.
In italiano, dunque, cretino è un’offesa seria, pesante.
Ma non è così in tutte le lingue. In francese, ad esempio, crétin (che propriamente significa "cristiano") sta ad indicare un pover’uomo, come in italiano la dizione "un povero cristo".
Ma l’autore del nostro pezzo non è francese, bensì friulano.
E in friulano la dizione cretino (in realtà meno usata del sinonimo "stupit" – stupido) ha un significato molto più vicino al crétin francese che al cretino italiano.

La lingua friulana (definita furlan o, più informalmente, marilenghe) appartiene al gruppo orientale delle lingue neolatine o retoromanze, e in particolare viene inserito nel gruppo del ladino, con cui ha diverse analogie, ma se ne differenzia anche per l'influsso avuto dalle lingue e dalle culture circostanti (tedesco, sloveno, dialetti veneti). Le maggiori differenze riguardano la terminazione delle parole che possono essere prevalentemente in a, oppure in e, ecc.

Il friulano del medio Friuli e della fascia collinare, cioè dei dintorni di Udine, prevede terminazione delle parole in -e ed è utilizzato nei documenti ufficiali poiché considerato forma standard (koiné)
Secondo il Vocabolario della lingua Friulana. Italiano-Friulano di M. Tore Barbina (2004) il significato delle due parole è il seguente:

Cretino, agg., basoâl, stupit, çus, cjastron, macaco
Stupido, agg. es.m., stupit, babeo, basoâl,bauc, pampalugo

Ancora più interessante la chiarificazione ritrovabile sul vocabolario Pirona (il più classico dei vocabolari friulani) che a proposito di stupit scrive: "il campo dei sinonimi di stupit è assai vasto e non ha limiti precisi, non tanto per l'intrusione di termini analoghi da altri dialetti o dalla lingua, quanto per la varietà infinita dei termini che allontanandosi da un significato tutt'affatto estraneo rientrano in questo concetto che a sua volta è suscettibile di innumerevoli atteggiamenti. Sinonimi: cocal, beat, cjaf di coce, gnotul, merlot, mus, pigne, pote, roc, todar. Contrario: svelt". (da "Il Nuovo Pirona", ed. 1977, Udine, Società filologica friulana).

Tutti i sinonimi citati hanno a che fare con l’idea di una persona che è un "povero cristo".
Anzi, molti sinonimi utilizzano metafore animali: mus = asino, merlot = merlo, gnotul = pipistrello.
Cretini e stupidi sono, insomma, in friulano, persone che si prestano ad essere prese in giro perché poco ciniche, come sostiene del resto anche l’autore della presa di posizione sulla cm 84/2005 che, non per nulla, fa il dirigente scolastico a Pagnacco, paese collocato sulle prime colline moreniche sopra Udine.
In piena koiné friulana.

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