12.12.2004
Tutte le prove dell'esistenza
del ministro Moratti
di Aristarco Ammazzacaffè
A me capita spesso - non so a voi - di chiedermi se alcuni nostri
governanti, che vediamo in tivvù e sentiamo parlare, siano veri nel senso, diciamo così,
di materialmente consistenti. Per esempio, Castelli Ministro esiste davvero? O è
proiezione di nostri desideri (più o meno confessabili) o di angosce? C'è veramente in
natura un ministro della Giustizia che parla e dice che è giusto mettere taglie e
solidarizza con chi viene condannato per reati di razzismo?
E Follini Segretario UDC? Il Follini dei cartelloni pubblicitari del "c'entro",
esiste veramente? E se esiste, qual è quello vero? Quello di quest'estate che faceva il
duro dicendo che mai sarebbe entrato nel governo del suo Cavaliere se non cambiava la
musica o quello di oggi che, a musica invariata, balla a comando, nientemeno che come vice
del Comandante?
E se esiste Castelli Ministro ed esiste Follini vice Premier, mi chiedo allora, è
normale? E soprattutto, è giusto? Con tutti i problemi che già abbiamo.
So che la cosa, messa così, si fa complicata e rinvia
all'interrogativo: è normale e giusto allora che esista il coleottero? Ma qui mi taccio e
rinvio a Pera Filosofo Presidente. (Che però qualche problema anche lui lo pone).
Viviamo in tempi insidiosi. Non c'è che dire. Anche se un punto fermo c'è: Calderoli
Ministro no, non esiste. Non può. E non mi si può convincere.
Ma la Moratti? Su questo non ho dubbi: la Moratti esiste. O è molto verosimile. Nei suoi comportamenti - quali ci appaiono - ci vedo infatti coerenza e lungimiranza.
Le tagliano il bilancio? Protesta e minaccia, secondo copione. Non solo: fa anche la dimissionaria (che qui non significa missionaria due volte, anche se a lei piacerebbe di più). Si incontra col Cavaliere, sempre secondo copione. E ne esce soddisfatta, ma realmente, perché ottiene ciò che vuole: 9500 immissioni in ruolo di docenti di religione e tagli sugli organici della scuola pubblica. Si poteva ottenere di più? Forse, chi lo sa? Qualche dubbio ci sarebbe. Ma chi non ne ha? E perciò sorride, la Ministra, se non altro al pensiero che è meglio - anche sulla sua di lei riforma - un uovo domani che le dimissioni oggi. Le date torto? Pensateci e ne converrete che a lei conviene.
Appurato quindi che la Moratti c'è, i dubbi riguardano il suo Professore Consigliere. Esiste? A conti fatti - e col rischio di sembrare contradditorio - io credo di sì. Almeno per due ragioni: la prima, che nelle tipologie umane - a pensarci - c'è di tutto; la seconda, che quando ci sono gli effetti, c'è una causa o concause. E per quanto il nostro Professore non accetterebbe mai di essere una concausa - è avvilente, conveniamo - , di fatto, per la nostra scuola il dato è questo: peggio di ieri sì, ma meglio di domani comunque. E così da tre anni. Ergo: la prova provata della sua esistenza c'è.
E abbiamo voluto rinvenirne traccia ulteriore nel già considerato documento sul Liceo Tecnologico.
Del quale si vogliono qui segnalare - in aggiunta e a completamento della nota precedente - alcune altre perle particolarmente preziose. Una prima si coglie nella colonna "Capacità" per la Materia Lingua Straniera 2, a proposito della produzione orale: "Fare brevissimi annunci, preparati anticipatamente, in modo comprensibile". Dove apprezzerete la coerenza di uno specifico obiettivo didattico rispetto a indicazioni nazionali di riforma che fa il paio con altri analoghi, tipo: "scrivere messaggini damore alla compagna di banco, evitando però tassativamente espressioni hard e disegnini illustrativi inadeguati al contesto scolastico". Siamo in ogni caso e come è ben evidente - all'apoteosi della strategia bertagnana.
Che è esplicito e chiaro anche nel passaggio successivo dedicato alle abilità metalinguistiche e metatestuali. Leggete e consolatevi: "Inferire il significato di vocaboli nuovi basandosi sul contesto e sulla somiglianza con altre lingue " E fin qui inferiamo, e piacevolmente. Ma quando si aggiunge che bisogna "inferire" anche sull'"enciclopedia", siamo alla libidine pura. E uno che fa? Certo si emoziona. E strabuzza e rilegge. Ma il rischio reale, per l'eccitazione, è addirittura che svenga. (Se proprio non ha altro da fare).
Ma trattatevi bene: andate alla fonte.
Esemplari anche le indicazioni per Matematica dove, tra l'altro si raccomanda di "diminuire la tradizionale complessità del calcolo". Le modalità non si dicono, però si intuiscono: per esempio eliminando la divisione a tre cifre e anche i numeri decimali e periodici (troppo complicati) e, soprattutto, le frazioni e le equazioni a più incognite (si tollerino solo quelle a due).
La novità però è costituita dagli "Spunti storici" che occupano più o meno lo stesso spazio degli argomenti matematici veri e propri. E così nelle due ore della Materia (chè non ne toccheranno di più, state tranquilli), tra gli algoritmi e i poliedri si potrà finalmente inserire "L'Aritmetica mercantile", "Le scuole d'abaco", "Letture dalle opere di Galileo" (che non si tralascino per carità le "Considerazioni sul gioco dei dadi"), e, se volete di più dalla vita, c'è anche Laplace: col "Saggio filosofico sulle probabilità", ovviamente. Che, se ci pensate, è quanto di meglio si possa suggerire e auspicare per ragazzini di 15 anni.
Professore, sei grande! Se non esistessi, bisognerebbe fare qualcosa. Occorre pensarci.
Ancora una segnalazione, su un recupero di classe in Biologia. Si tratta di Darwin che, saltato nei programmi del primo ciclo, qui viene opportunamente collocato dopo la Filogenesi e prima dei Virus. Però! (o Comunque? Boh!).
P.S. Sappiamo da un po' di giorni che c'è una
proroga per l'emanazione dei Decreti sul Secondo ciclo. Se ne riparlerà in settembre.
Ancora una prova, se ce ne fosse bisogno, che la Moratti esiste, c'è. O, almeno, è
abbastanza verosimile.