Direzione didattica di Pavone Canavese

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24.04.2003


I punti critici della riforma:
iscrizioni anticipate e docente tutor
di Grazia Perrone

La riforma del nostro ordinamento scolastico è una legge dello Stato. Piaccia o non piaccia essa è stata approvata – dopo un iter parlamentare di circa un anno – in via definitiva dal Senato il 12 marzo scorso. Si tratta di una legge "delega" ovvero di una formula giuridica che tratteggia solo l’architettura generale "del sistema scuola" e che demanda al Governo – attraverso la formulazione dei decreti attuativi – la formulazione definitiva. E’ indubbiamente una vittoria "politica" del centro-destra che ha fatto pesare in Parlamento la sua consistenza numerica e la propria coesione politica ma che lascia inalterati tutti i dubbi e le perplessità già formulate dalle parti sociali. A cominciare dalla scomparsa dell’obbligo scolastico fino al compimento del quindicesimo anno di età previsto dalla legge n. 9/99 abrogato dall’art. 7 della legge delega "targata" Moratti che – tra le altre cose - ripristina le vecchie regole di avviamento al lavoro vigenti negli anni ’60. Secondo quanto precisato dalla direzione provinciale di Modena (e ripreso da Italia Oggi del 22 aprile pag. 34) in una circolare formulata il 18 aprile (…)"l’assolvimento della scuola dell’obbligo – a partire dal 17 aprile 2003 – torna ad essere inteso con il conseguimento della licenza media o con la frequenza per almeno otto anni della scuola dell’obbligo" (…)". L’abrogazione della legge n. 9/99 – chiarisce la circolare – fa sì che in attesa della completa attuazione della legge 53/03 (mediante appositi decreti legislativi che verranno emanati nel prossimo biennio) per (…)"assolvimento della scuola dell’obbligo deve ritornare ad intendersi il conseguimento della licenza media o la frequenza per almeno otto anni di scuola così come previsto a partire dall’anno scolastico 1961/62 (…)" (cfr. Daniele Circoli - Italia Oggi già citata).

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Detto questo chiarisco che lo scopo di questo intervento è quello di esplicitare – in modo sintetico – i punti di criticità – a parer mio – ravvisabili sui due ordini di scuola a me più conosciuti. La scuola primaria e la scuola dell’infanzia. Lo farò analizzando gli aspetti più discutibili e controversi. Ovvero le iscrizioni anticipate e – per quanto attiene la scuola primaria – l’orario di servizio e il docente tutor.

Scuola primaria: i punti critici

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