06.08.2002
Scuola primaria e dell'infanzia, punto e a capo
di Grazia Perrone
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Unoscura maestra di provincia quale io sono
non dovrebbe occuparsi di economia e di politica. Né dovrebbe quasi ogni anno
esprimersi in merito a riforme scolastiche annunciate dalla maggioranza
parlamentare di turno.
Come cittadina, come mamma e come docente impegnata sindacalmente, però, non posso
esimermi dal formulare alcune considerazioni di carattere generale.
La prima riguarda il malcostume politico che sembra caratterizzare la seconda repubblica
quasi quanto la prima. Nei giorni scorsi abbiamo assistito alla tragicomica sceneggiata di
due schieramenti politici (Polo e Ulivo) divisi praticamente su tutto che ritrovano
dincanto lo "stile" bypartisan per quanto attiene
lapprovazione di una discutibile leggina che ripristina il vecchio finanziamento
pubblico ai partiti politici già bocciato da un referendum popolare. Nel momento in cui
nel DPEF si chiarisce inequivocabilmente che mancano i fondi necessari per finanziare la
scuola, la sanità, i servizi sociali e quantaltro i partiti politici ritrovano
in una sorta di "concordia nazionalpopolare" la serenità e
lunanimità necessaria per varare una norma che costerà al contribuente qualcosa
come 1600 miliardi di vecchie lire in cinque anni. Di più. Un esponente di primo piano
dellopposizione parlamentare trova anche il modo disquisendo impropriamente
di "mozzarella di bufala e pane cafone" di banalizzare e
ridicolizzare una prassi non violenta serissima e storicamente importante quale il
.
satyagraha
La seconda riguarda le vicissitudini personali di un ministro della Repubblica che
continua a collezionare figuracce di fronte al suo stesso Consiglio dei Ministri e che
affida le sorti del proprio ministero a pubblicazioni pubblicitarie finanziate con i fondi
pubblici e a editoriali di giornalisti che sono sicuramente personaggi dotti e autorevoli
ma che di scuola dei suoi tempi, delle sue carenze, dei suoi bisogni e dei suoi
"sogni" - capiscono poco o nulla.
Come il Ministro, invero!
Al documento formulato nei giorni scorsi da non specificati esperti del MIUR risponderà nei prossimi giorni in modo organico il CNPI. A Gaspare Barbiellini Amidei autore delleditoriale pubblicato sul Corsera del 4 agosto nel quale leggo (testualmente): ( )"A settembre si rischia di avviare una guerra tra poveri, da una parte gruppi numericamente minoritari con le loro (talvolta rispettabili) idee antiriforma e le loro (assai meno rispettabili) occupazioni e manifestazioni esagerate di piazza ( )" dico solo questo:
"E probabile che io appartenga a quella sparuta schiera di cittadini che intende avvalersi delle facoltà e delle prerogative esplicitamente concesse dallart. 21 della Costituzione Repubblicana (libertà di manifestare in forma pacifica il dissenso sociale e politico). La ringrazio per ritenere "rispettabili" le idee di quanti - pochi o tanti che siano legittimamente e pacificamente dissentono. Per quanto attiene la forma (con lannessa "rispettabilità") in cui queste idee saranno esplicitate, divulgate e rappresentate dallopposizione sociale mi conceda in attesa di conoscerle il beneficio del dubbio".