10.06.2006
Revisione dei curricoli e saperi globali
Attualmente si vive una situazione di forte
disorientamento didattico e culturale, dovuto sia alle trasformazioni in
corso nella società
sia ad un processo di riforma della scuola in via di revisione; basti
pensare ai contenuti disciplinari proposti dalle "Indicazioni" ed "imposti"
ricorrendo ad un accordo con le Case Editrici, "Indicazioni" che non sono
mai diventate Legge e che è sempre meno probabile che lo diventino, per lo
meno così come sono. È altresì molto probabile che vengano tolti i recinti "eurocentrici"
ai contenuti dei saperi.. Le Leggi sull'Autonomia Scolastica inoltre
permettono ai singoli Istituti un'ampia autonomia di sperimentazione.
In una epoca in cui i saperi e le conoscenze richieste sono sempre più
globali, e sempre più lo saranno, appaiono evidenti i limiti delle
conoscenze proposte dagli attuali curricoli disciplinari.
A questo possiamo aggiungere anche il modificarsi dell'utenza, che vede
crescere il numero di alunni di altre culture, e con cui non
possiamo non fare i conti.
Per esempio non è pensabile che la scuola pubblica non promuova fino alla
terza media conoscenze relative al planisfero o alla storia
moderna, così come letteratura, poesia, arti siano limitate ai confini
culturali europei, ripeto, in una epoca così globale che
richiede e richiederà sempre più saperi globali.
Qualsiasi lavoro andranno a svolgere i nostri alunni, operai, commercianti,
imprenditori, o anche solo viaggiatori reali o virtuali
su internet, avranno bisogno di possedere elementi di saperi globali per
potersi relazionare e per comprendere meglio.
Per la scuola pubblica costruire una dimensione più "globale" dei saperi è
ancor più indispensabile anche per evitare una
progressiva fuga degli alunni stranieri dalla scuola pubblica a scuole
etniche, come l'esperienza della scuola di via quaranta ha
cominciato a segnalare. Un proliferare di scuole etniche prefigura una città
fortemente divisa, con etnie non abituate a relazionarsi tra
loro, sicuramente una città più pericolosa.
A mio parere si rende necessario aprire un periodo di discussioni e
sperimentazioni sulla qualità dei saperi proposti nell'offerta
formativa, esigendo un contemporaneo maggior impegno dello Stato alla
soluzione dei problemi di fondi ed organici delle scuole.
Segue una prima lista di provocazioni per contribuire ad aprire il dibattito
e rendere culturalmente più vivo il nostro luogo di lavoro.
a.. Area linguistico-letteraria: arrivare fino ad una quota
del 30% di testi descrittivi, narrativi, letterari e poetici (es. gli Haikhu
giapponesi) provenienti da culture extra-europee
b.. Scrittura: puntare su stampato maiuscolo e minuscolo,
ridimensionare l'insegnamento del corsivo ad attività laboratoriale
(laboratorio di arti calligrafiche, che potrebbe comprendere sia la
scrittura del corsivo anche con pennino e inchiostro, sia la pittura di
ideogrammi e pittogrammi ecc)
c.. Geografia: introdurre lo studio graduale del planisfero
dal terzo anno di scuola primaria e cura della capacità di orientarsi su
mappe
del planisfero non solo eurocentriche
d.. Storia: destinare una delle due ore di storia alla
storia dell'ultimo secolo / attualità a partire dalla quarta classe della
scuola primaria; presentare anche il punto di vista degli "altri" in
particolare nei più importanti eventi storici
e.. Scienze: ripristinare lo studio dell'evoluzione della
vita sulla Terra e delle origini dell'uomo dalla terza elementare e secondo
le riconfermate (mappatura del genoma umano) teorie scientifiche del
darwinismo.
f.. Matematica: utilizzare anche cifre e strumenti (tangram...)
di altre culture
g.. Arti (musica, immagine, teatro): estendere la
conoscenza alle arti extraeuropee .
h.. Lingua inglese: stabilizzare a due ore settimanali
l'insegnamento della lingua inglese, dalla prima alla quinta elementare.
Ipotizzare eventuali periodi di "full-immersion".
i.. Lingue e culture altre: attivare in orario scolastico
(es. venerdì pomeriggio) corsi di lingua d'origine quali
arabo-cinese-ispanico aperti a tutti gli alunni.
j.. Culture altre: in caso di reperimento finanziamenti,
attivare corsi di cultura d'origine al sabato mattina o fuori orario
scolastico.
k.. Religioni altre: in considerazione della presenza
dell'insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica, garantire
anche alle altre religioni (islamica, cristiano-ortodossa ecc.) uno spazio
settimanale nella scuola, anche provvisoriamente in orario extra-scolastico,
come segno di attenzione per una parte dell'utenza