Direzione didattica di Pavone Canavese

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31.07.2002


Sperimentare.... perchè no ?
di Girio Marabini

Sembra che il Ministro sia intenzionato ad  avviare una sperimentazione delle novità più rilevanti del progetto di riforma bloccato in parlamento.

Si sono già levate  grida contro tale ipotesi , soprattutto da parte sindacale.
Dico subito di  condividere le perplessità espresse da alcuni relativamente ai tempi di attuazione di tale sperimentazione , ma non mi sento di approvare il solito "no" preconcetto, espresso senza alcuna motivazione pedagogica e didattica che sono poi quelle che contano.
I "no" per certi aspetti appaiono ideologici e politici, soprattutto quando derivano da affermazioni del genere: è un attacco al Parlamento...si cerca di aggirare il Parlamento...non è possibile attuare una riforma ancora non approvata per via amministrativa...ecc..
Al contrario il fatto  è semplicemente in questi termini : Il Ministro  è autorizzato dalla normativa vigente  a proporre la sperimentazione e le scuole sono libere di aderire o non aderire alla proposta di sperimentazione..Dov'è lo scandalo? Dov'è il problema?

Recita infatti, tra le altre norme,  l'art.11 del  D.P.R. 08.03.1999, n. 275 (Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell’art. 21 della legge 15.03.1997, n. 59) ...Il Ministro della Pubblica Istruzione, anche su proposta del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, del Servizio Nazionale per la qualità dell'istruzione, di una o più istituzioni scolastiche, di uno o più Istituti regionali di ricerca, sperimentazione e aggiornamento educativi, di una o più Regioni o Enti locali, promuove, eventualmente sostenendoli con appositi finanziamenti disponibili negli ordinari stanziamenti di bilancio, progetti in ambito nazionale, regionale e locale, volti a esplorare possibili innovazioni riguardanti gli ordinamenti degli studi, la loro articolazione e durata, l'integrazione fra sistemi formativi, i processi di continuità e orientamento...

Chi si occupa di educazione non può che rallegrarsi di una iniziativa del genere.Come infatti non approvare una decisione che restituisce alla base un ruolo fondamentale nel processo di riforma?
La sperimentazione è o dovrebbe essere infatti  la prassi  della scuola autonoma.  Il significato che la sperimentazione ha assunto in educazione infatti è strettamente connesso  al processo di innovazione. Il bisogno di innovazione è fondamento della sperimentazione stessa. E le ragioni , che esigono oggi una trasformazione della scuola, provengono dallo stretto legame che esiste tra la scuola e la società. Tale legame comporta che ad ogni trasformazione sociale, economica e politica corrisponda l'innovazione del sistema educativo.
La sperimentazione pertanto ha il merito di riportare la questione all'esame dei principali attori della innovazione : gli insegnanti. Essi sono le persone-chiave per organizzare il cambiamento in educazione. Senza di loro ogni riforma è impossibile. Lo abbiamo sempre sostenuto, i fatti ci hanno dato ragione. Ora, forse, ci sarà dato di diventare, se vorremo, protagonisti della riforma.

Sperimentare poi  ha il significato di riconoscere che la forza di un sistema vivente scaturisce dalla sua diversità più che dalla sua uniformità, significa incoraggiare lo scambio, il confronto e la valorizzazione delle esperienze locali.(V.A.Baldassarre)

La sperimentazione  ha il valore di ridifinire il rapporto centro-periferia che deve essere un rapporto equilibrato soprattutto per quanto attiene alle risorse da mettere in campo,  in ordine in particolare al necessario supporto pedagogico - professionale . Non possono sopravvivere riforme senza la condivisione della base e hanno scarso profilo iniziative locali senza un adeguato supporto di rete o centrale

La sperimentazione infine è strettamente collegata al concetto di ricerca e di ricerca-azione, alla sperimentazione istituzionale cioè si collega la sperimentazione didattica ossia l'innovazione delle strutture e dei contenuti...

Interrompo qui questo breve ragionamento, più un accavallarsi di sensazioni che un ordinato sviluppo di idee.

Per una discussione approfondita occorrerà attendere , se verrà avanzata realmente, la proposta di sperimentazione del Ministro.

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