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Torna all' intervento di Domenico Sugamiele
30.10.2002
La sperimentazione su
istruzione e formazione professionale:
la posizione dell'ASAPI
LASAPI (Associazione Scuole Autonome Piemontesi) precisa che è unAssociazione di scuole (con relativa delibera da parte del Consiglio di Istituto) e non di Presidi, e in relazione alla vicenda dello scorporo dellobbligo scolastico dalle scuole medie superiori alle Agenzie di Formazione Regionale private (adottato poi soltanto da alcune di esse collegate in una Azienda Temporanea di Scopo) ha sempre cercato dialoghi e confronti con tutti gli ambiti interessati che hanno cercato invece di agire senza il coinvolgimento delle scuole ridotte ad un ruolo servile ed offendendo la loro dignità e la loro autonomia. LASAPI aveva anche invitato lo stesso prof. Sugamiele a un convegno molto partecipato ai primi di settembre dove era intervenuto senza peraltro riuscire a convincere nessuno e ignorando che la Regione Piemonte si è rivolta alle Agenzie di Formazione Professionale escludendo esplicitamente la partecipazione delle scuole con delibera del 31 luglio 2002, cosicchè si è avviato un tentativo di strappare alunni già iscritti alle scuole medie superiori per lassolvimento dellobbligo scolastico attraverso una misteriosa operazione affidata alla Formazione Professionale Regionale che così si sostituiva al sistema di istruzione scolastica nazionale, tenendo altresì presente che la conoscenza del progetto ipotizzato era venuta a parziale conoscenza delle scuole soltanto il 2 ottobre 2002 con le lezioni normalmente iniziate il 9 settembre e con la pretesa che il Collegio Docenti lo adottasse senza poterlo adeguatamente valutare e discutere.
LASAPI si è assunta, anche dietro richiesta di diverse scuole contattate direttamente dalle Agenzie, di coordinare un atteggiamento che riportasse loperazione allinterno di un discorso di integrazione tra istruzione scolastica e formazione professionale, tanto da proporre una convenzione quadro che se fosse accettata dalle Agenzie porterebbe alla soluzione di problemi e perplessità rimaste irrisolte nella convenzione quadro inviata dal MIUR sempre il 22 ottobre 2002, giorno in cui il coordinatore delle Agenzie di Formazione Professionale interessate aveva finalmente fatto conoscere il progetto elaborato.
Questa convenzione viene qui riprodotta e risolve aspetti che riguardano la competenza del passaggio allanno successivo, i rapporti economici, leventuale nomina degli insegnanti per le scuole ed altri aspetti, ma soprattutto riporta il rapporto tra scuole e agenzie allinterno di un corretto discorso di mantenimento dellobbligo scolastico (naturalmente risistemando la soluzione monca che era stata introdotta due anni fa) che dovrà essere affrontato dalla riforma auspicando un aumento delletà dei ragazzi ritenuti in obbligo scolastico piuttosto che una diminuzione, così come viene ipotizzata con questa operazione ipprovvisata che non ha nessuna delle caratteristiche di una reale sperimentazione anche innanzitutto per le strane metodologie innestate per poterla avviare; tantochè il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (con un solo voto contrario su 74 membri) ha ipotizzato lillegalità delloperazione stessa ed ha invitato il Ministro a sottoporre al Consiglio stesso il progetto che si intendeva avviare e per il quale il CNPI deve dare un parere obbligatorio.
LASAPI resta convinta che la soluzione predisposta nei suoi precedenti documenti del 12 agosto e del 6 settembre, rimanga ancora valida, perché viene rinviata ogni determinazione forzata ed impropria che finirebbe anche per lasciare strascichi e contenziosi di vario ordine sia sul piano della possibilità di costruttivi rapporti tra scuole ed agenzie sia sul piano della legittimità.
IL PRESIDENTE