Direzione didattica di Pavone Canavese

06.06.2006

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TETTI DI SPESA E RESPONSABILITA’ DEL D.S.
di Pasquale D'Avolio



La questione della scelta dei libri di testo ha dell’assurdo per quanto riguarda le responsabilità del Dirigente in merito al rispetto del “tetto di spesa” da non superare. Il TAR della Lombardia (se non sbaglio) ha condannato una Scuola a rivedere la scelta in quanto veniva superato il tetto “senza adeguata motivazione”. Il che significa che qualora le motivazioni siano valide, non c’è TAR che tenga.
Su tale base ho ritenuto di inviare la lettera che segue al mio Direttore Regionale, prima che mi arrivi la solita richiesta (che mi arriva da due anni) di giustificare il superamento del tetto di spesa.
Mi piacerebbe conoscere la posizione dei colleghi in merito

Nota della redazione: per intervenire scrivete a news@pavonerisorse.to.it

 

Egr. Direttore Scolastico Regionale

nella Patria del diritto, quale è l’Italia, la sventura maggiore che può capitare a un funzionario dello Stato è non sapere se nell’esercizio delle sue funzioni ha ottemperato alle disposizioni normative o ha violato le norme.
Mi riferisco alla norma in cui si dice che i D.S. che non rispettano il tetto di spesa per la adozione dei libri di testo sono passibili di provvedimenti disciplinari nonché di conseguenze anche sul piano finanziario. Un’altra norma prescrive che i Collegi devono deliberare la scelta dei libri di testo per il prossimo anno entro il 31 maggio.
Ora si dà il caso che a tutt’oggi, 6 giugno, non è stato comunicato quale è il tetto di spesa a cui devono attenersi i Collegi docenti, o meglio “avrebbero dovuto attenersi” i Collegi, che, come nel caso della mia Scuola, ha deliberato il 30 maggio.
Nell’anno scorso la C.M. è stata emanata il 5 giugno e alcuni colleghi hanno dovuto rispondere del superamento del tetto di spesa per delibere prese prima del 31 maggio. La stessa cosa potrebbe verificarsi quest’anno e allora mi premeva far presente la palese incongruenza di una norma che prescrive “a posteriori” ciò che avremmo dovuto rispettare.
Non è l’unica incongruenza. Vorrei far presente che nell’ultima C.M. dell’anno scorso si prevedeva come tetto di spesa la stessa cifra del 2002, sebbene nel frattempo i prezzi dei testi fossero lievitati e non di poco. Teoricamente le Scuole avrebbero dovuto non adottare quei testi il cui costo non consentiva di rimanere entro il tetto.
Ma quali? Si può immaginare la “guerra” tra i docenti e le materie nello scegliere i tagli. Il fatto è che, come nel mio caso, i libri da acquistare da parte degli alunni sono semplicemente la prosecuzione di testi già in adozione negli anni precedenti e che una norma altrettanto vincolante impedisce di cambiare nel corso del triennio.
Le alternative per non cadere sotto la mannaia del provvedimento disciplinare per superamento del tetto erano due:
1. decidere di non acquistare i volumi successivi (secondo o terzo, ad esempio, del manuale di storia), cambiando autori e Casa editrice per restare nel tetto
2. non adottare alcun testo di storia
Entrambe le soluzioni, ammesso che nel primo caso fossimo riusciti a trovare testi di tal genere, sarebbero risultate illegittime.
E allora? Allora si è deciso di adottare, come era logico, il terzo volume del testo in adozione negli anni precedenti, sperando che il tetto di spesa, non ancora comunicato, non venisse superato.
Se quando arriverà la comunicazione dovessimo trovarci nella condizione di aver superato il tetto,. La prego di darmi le indicazioni opportune per rientrare nell’ambito della legalità, anche se dubito esistano le condizioni

IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof. Pasquale D’Avolio
 

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