30.01.00
Il silenzio dei giovani
(una breve riflessione)
di Girio Marabini
Ma la società li spinge solo nella direzione dell'apparire senza
più limiti né al pudore né all'etica, considerando l'umanità un oggetto ed un soggetto
di consumo. Non ci si scandalizza più di niente , anzi guai a scandalizzarsi.
Spesso ci troviamo a domandarci se è più grave una raffica di mitra che uccide tante
persone o una raffica di mitra che uccide due persone o una, senza tener conto invece che
è grave la raffica di mitra
in se stessa
E i genitori ?
La complessità della società e gli accellerati processi di innovazione sono tali che i
genitori non riescono a tenere il passo . I criteri educativi da sempre utilizzati non
hanno alcun risultato con i loro figli. Il loro rapporto è caratterizzato da
incomprensione e a volte da una mancata conoscenza reciproca.
Nasce così una situazione di insicurezza che porta o alla concessione di una autonomia
che non corrisponde alla maturità della persona o a conflitti di autorità che risultano
sconvolgenti per tutti i membri della famiglia.
Non sappiamo più dire di no e il vuoto d'autorità lascia indifesi i nostri figli, i
nostri alunni
E la scuola?
La scuola appare impotente, sembra sempre più chiusa nel quotidiano dei programmi, del
medium del voto, della lezione standardizzata, della trasmissione di un sapere codificato.
E però necessario che la Scuola prenda coscienza del nuovo ruolo che le viene
affidato: quello di uscire dai paradossi e di puntare ad una educazione che ricerchi la
creatività , quello di fornire strumenti, la bussola per orientarsi in questa società
senza centro, disorientata e disorientante.
Per inciso è da evidenziare tuttavia che nella Scuola assistiamo purtroppo all'emergere
di una certa discrepanza tra quelle che sono le aspirazioni e quella che è la realtà :
dopo l'euforia delle innovazioni potrebbe incombere la minaccia di un assopimento in
particolare perché gli insegnanti sembrano essere lasciati ai margini di un processo che
pure dovrebbe vederli protagonisti.
E questo non è un bene per i nostri giovani , per recuprare il dialogo interrotto
Essi non parlano più perché non sanno cosa dirci. O peggio , parlano attraverso i loro
comportamenti spesso negativi
E forse questa è per noi una condanna più dura che se
fosse espressa con tante parole.
I nostri figli , i nostri alunni sapranno sopravvivere a questo deserto dei cuori?
Io lo credo e dipende molto da noi ,genitori ed educatori.
Certamente ho dato l'impressione di non amare questo mondo di cui ho dato un'immagine
desolante , eppure occorre prendere coscienza dei problemi per cercare di dare un
contributo alla loro soluzione. Non possiamo chiudere gli occhi e dimenticare. Non ci è
concesso di fare finta di niente.
E' un compito che noi educatori dobbiamo porci come prioritario e lo possiamo svolgere
utilizzando al meglio le nostre discipline ed il lavoro per recuperare ai giovani la
speranza, per recuperare ai giovani il sogno. Si , il sogno.
Il sogno è importante , l'ideale è importante.
Il mio maestro Italo Mancini diceva che è meglio il sogno del giorno, quello del
progetto, il sognare a occhi aperti.
Ho ritrovato in un testo le sue parole e per concludere questa breve riflessioni voglio
proporvi un passo di Italo Mancini riferito al sogno. Esso è di una semplicità e nello
stesso tempo di una forza tale che lascia stupiti e con la voglia di fare.
"Cosa vuol dire: sognare ad occhi aperti? Pensate alle fiabe dell'infanzia :
finiscono bene, tutto è rimesso in ordine, i cattivi sono puniti, i prepotenti sconfitti,
le fate fanno miracoli di luce. Il linguaggio delle fiabe è capito da tutti i bambini del
mondo. Le fiabe sognano un mondo buono, il farsi migliore del mondo.(
) Sogno del
giorno è il progetto, è anche quel che ancora non è essere; e sognarlo è già un
inizio di realizzazione. E' l'ideale. Ma quelli che non credono se non a quello che
toccano, i realisti a oltranza, incalzano: ma che sogni, quello che conta è fare i conti
con la realtà! Non hanno tutti i torti ; non hanno tutta la ragione. L'idea disincarnata
è vuota; il fatto senza l'idea è cieco.(
) Tocca veramente nel segno colui che sa
unire ideale e reale , il dover essere e l'essere, la poesia e la prosa e, se vogliamo
dirlo con termini religiosi, la vita del corpo e quella dell'anima."( Italo Mancini
"Tre Follie" Edizioni Camunia, Milano 1986, pagg.167,168)
Facciamo che il sogno dei giovani che ci vengono affidati sia il sogno lucido del giorno