Il petrolio è un liquido
oleoso che si trova nelle profondità del terreno.
E' un combustibile
fossile derivato dalla composizione di sostanze organiche di origine prevalentemente
animale rimaste sepolte sotto la crosta terrestre da 10 a
100 milioni di anni.
A seguito del processo di
fossilizzazione il carbonio e l'idrogeno prevalgono sugli altri elementi e
si formano così gli IDROCARBURI in parte gassosi e in
parte liquidi, che si accumulano nelle rocce, soprattutto in quelle più
porose. Col passare dei secoli, le rocce liberano gli idrocarburi di cui sono imbevute,
che tendono a salire verso l'alto finché non incontrano un terreno
impermeabile.
A questo punto gli idrocarburi si fermano, rimangono intrappolati e si
accumulano a formare i giacimenti di petrolio nei quali è spesso presente,
oltre all'acqua, il più importante idrocarburo gassoso: il metano.
I più importanti giacimenti di petrolio si trovano sottoterra anche a milioni di metri di profondità.
Il petrolio greggio
veniva utilizzato direttamente solo agli inizi del suo impiego, veniva bruciato
direttamente come fonte di calore. Oggi lo si scompone in molti prodotti diversi, ciascuno
per uno specifico uso, in modo da aumentare la resa. Nelle raffinerie il greggio subisce
un processo di suddivisione, la DISTILLAZIONE FRAZIONATA, che si basa sul suo graduale
riscaldamento. Via via che la temperatura aumenta, dal petrolio liquido evaporano gas di
tipo diverso che vengono raccolti separatamente e poi trasformati nuovamente in
liquidi.
Alle temperature più basse (50 - 220° C) si separano i cosiddetti "idrocarburi
leggeri", tra i quali la benzina per le automobili.
A temperature intermedie (180 - 360° C) si separano gli "idrocarburi
medi", che comprendono il gasolio per il riscaldamento e il cherosene
per i motori degli aerei a reazione.
Alle temperature più alte (oltre 360° C) si ottengono gli "oli
pesanti", combustibili pregiati che si usano nelle centrali
termoelettriche.
Il petrolio, come molte altre materie prime, è distribuito sulla Terra in modo omogeneo. I paesi più ricchi di petrolio, sono quelli del medio oriente (IRAK, IRAN,ARABIA SAUDITA E KUWAIT), le due Americhe,(USA, MESSICO, VENEZUELA in particolare), l'Africa Settentrionale, l'Algeria, la Libia, la Russia. Molti altri paesi industrializzati, tra i quali l'Italia, non dispongono di giacimenti e devono quindi ricorrere all'importazione. Molti altri, pur disponendo di ricchi giacimenti preferiscono acquistare il petrolio all'estero e conservare le proprie risorse. Al contrario i paesi ricchi di petrolio sono in genere poco industrializzati. A causa di questi squilibri tra consumo e produzione, da quando è diventato la fonte energetica fondamentale per l'economia industriale, il petrolio è un bene assai prezioso ed è importante che tra i paesi produttori e consumatori vengano ricercate soluzioni di collaborazioni per scongiurare "CRISI PETROLIFERE" che creano gravi danni all'economia di molte aree. Inoltre, anche se "L'ERA DEL PETROLIO" durerà ancora diversi decenni, l'esaurimento delle risorse mondiali è una realtà che deve indurre tutti a riflettere e a modificare i propri comportamenti all'insegna del "risparmio energetico".
Come tutti i combustibili di origine fossile anche il petrolio e i suoi derivati, durante la combustione producono sostanze inquinanti. Tali sostanze sono pericolose per la salute dell'uomo e sono responsabili delle piogge acide che danneggiano i laghi e corrodono i monumenti marmorei. Quest'ultimo fenomeno è dovuto al fatto che queste sostanze hanno la proprietà di trasformare il marmo in gesso.