CENNI STORICI E DESCRIZIONE
Palazzo Madama (in dialetto piemontese ''Madama'' significa signora ) si chiama così perché nel 1637 diventa la residenza di Maria Cristina di Francia , vedova di Vittorio Amedeo I che governava per conto del figlio Carlo Emanuele II.
All'epoca romana, fu Porta Decumana di Julia Augusta Taurinorum, l'odierna Torino: nel Medioevo fu un castello e nel 1400 fu una reggia signorile. Durante tutto il 1600, vari progetti ne ridisegnarono la facciata e al I piano si ricavò un affascinante salone di rappresentanza. Nel 1718, la seconda madama reale: Maria Giovanna Battista Savoia-Nemours incaricò l'architetto messinese Filippo Juvarra di ristrutturare il palazzo. Dopo tre anni di lavoro, l'opera di ristrutturazione si fermò con la sola realizzazione della facciata e dello scalone. |
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L'aula del Senato nel 1923 in una foto dell'epoca |
L'edificio ha quasi un aspetto bifronte: gli scuri
laterizi medievali, della zona centrale e posteriore, da dove svettano i quattro torrioni
(quelli più vicini alla facciata sono di epoca romana) contrastano con la pietra chiara
della parte frontale (voluta da Juvarra). Con Carlo Alberto divenne
sede della pinacoteca regia (1832-65) ed ospitò nel salone centrale, riadattato ad aula,
prima il Senato subalpino (1848-60) |
L'interno e l'esterno dell'edificio sono un capolavoro dell'architettura europea della I parte del 1700.
Nel 1988 il Palazzo fu chiuso al pubblico, vi fu un decennio oscuro, poi finalmente nel 1998 ebbe inizio il progetto che lo ha restituito alla funzione di museo, nel 2006 fu riaperto al pubblico.