Dopo aver discusso e lavorato sul problema relativo ai "bambini soldato" abbiamo pensato di proporvi la lettura di questa poesia, in cui l'argomento viene trattato attraverso un linguaggio particolare.
SOLDATO BAMBINO
Ci guardammo
a lungo, a quel posto di blocco, che sarebbe così simile a tanti altri, se non ci fossi tu a controllare i miei documenti. E' difficile darti un'età, ma sicuramente non hai più di 10 anni. Sei un bambino, ma anche un soldato. Sei piccolo, ma il tuo fucile è grande e ti arriva fino ai piedi |
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Cerco di
scambiare qualche parola, ma non sai l' inglese. Non c'erano scuole nella foresta, dove hai combattuto e vinto la guerra. L'unica cosa che hai imparato a fare bene, è obbedire ed uccidere. |
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"Non
dire che non sono un bambino, non scuotere la testa, pensando che sono troppo piccolo. Sono un soldato e l'età di un soldato non si misura dai suoi anni, ma dal numero dei nemici uccisi in battaglia. E io so sparare ed uccidere come un adulto. Anzi meglio. |
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Io non ho
dentro di me i rimpianti di un tempo lontano, in cui per i bambini la guerra era solo un gioco come tanti, io non sono mai stato un bambino. Io da sempre sono un soldato". |
Da "Italia Caritas" 11 novembre 1999 Art. di Paolo Beccegato
Poesia di Piergiorgio Da Rold ("Ne vale la pena" Tipografia Piave, Belluno, 1998)
A cura della classe V di Lessolo