Direzione didattica di Pavone Canavese

Progetto Laboratori Storia del '900 - Progetti e materiali

 

05.01.2008

Due parole sulla Costituzione
d
i Rodolfo Marchisio

 

Odio la retorica e le celebrazioni rituali, per questo invece di fare commemorazioni a data e comando, lavoro da alcuni anni sui percorsi documentati nella rubrica di Storia del 900.
Credo invece valga la pena, ad integrazione della conoscenza di un momento storico che, come la Resistenza da cui è nato, tende a scivolare dalla retorica all’oblio per saturazione e superficialità, dire due cose sulla Costituzione entrata in vigore 60 anni fa, molto “chiacchierata” ma poco conosciuta.

Basta una lettura dei primo 54 articoli, dopo aver studiato quanto accaduto sotto la dittatura, per mettere i ragazzi nella condizione di:

a)   capire quanti e quali diritti, principi e libertà erano state negate dal Fascismo e possono essere negate da una qualsiasi dittatura. Vedasi la scheda Democrazia VS dittatura, nata dopo un confronto fra la dittatura fascista e quella di Ceausescu in Romania

b)  rendersi conto del senso e della importanza di alcuni articoli.

Un altro modo è un gioco di ruolo: far vivere ai ragazzi delle “giornate senza un diritto”. Togliere loro un po’ d’aria, per far capire che ci vivono immersi dentro. Molti colleghi gradirebbero una giornata senza “diritto di parola” o di “espressione” da parte degli allievi. Altri non si accorgerebbero della differenza, perché certe volte la scuola non è una democrazia…

 

1-      Il pensiero liberale, illuminista. “Le libertà di” (pensiero, opinione, associazione…..)

Nate dall’Illuminismo e dalle lotte del 700 e 800 della borghesia.

2-      Il pensiero socialista , comunista, nato dalle lotte del movimento operaio e socialista nell’800 e nel primo 900. “Le liberta da” (bisogno, ignoranza, malattia   ….): i diritti al lavoro, alla istruzione, alla salute….

3-      Il pensiero cattolico nato dal movimento che aveva attivamente partecipato alla affermazione dei diritti di contadini e operai e che si esprime oltre che nei diritti già citati, nella sottolineatura della importanza e del ruolo della famiglia e della solidarietà ad es.

 Per questo e per la capacità di arrivare, anche dopo aspre polemiche (pensiamo a quella sulla accettazione de Patti Lateranensi ed al ruolo di Togliatti) ad una mediazione condivisa  la nostra Carta è piu’ ricca di molte altre che spesso si citano senza conoscerle

 

Dopo la affermazione di un diritto, specie quelli fondamentali (uguaglianza) o le “libertà da” (lavoro, istruzione …) il testo non afferma solo un principio, ma vincola anche la Repubblica a “rimuovere qualsiasi ostacolo” di qualsiasi natura che impedisca la realizzazione di quel diritto.

Un po’ come aveva fatto Pericle per la democrazia ateniese, retribuendo le cariche pubbliche; il passaggio è dalla astratta affermazione di un principio alla necessità della costruzione delle sue condizioni reali.

 

Conclusioni

Che la Carta abbia bisogno di essere aggiornata è naturale e dimostrato anche dalla tabella sulle generazioni dei diritti qui pubblicata. Come dice Bobbio nuovi bisogni e quindi nuovi recenti diritti sono emersi. Non siamo solo cittadini di uno stato e lavoratori, ma anche cittadini del mondo (villaggio globale?), con tutti i suoi problemi. Guardando la tabella sulle generazioni dei diritti: abbiamo bisogno anche di un mondo piu’ equilibrato e pulito, che viva in pace, di veder garantita la nostra privacy e la nostra libertà anche in nuove situazioni (la rete, per esempio).

I problemi rispetto al momento politico sono che:

1- Le modifiche devono nascere da un bisogno che si esprime attraverso  lotte, affermazioni, difesa: in altre parole da una cultura, Non possono quindi essere frutto di interessi momentanei di parte.

2- Le mediazioni devono essere condivise. Ma anche per giungere ad una mediazione e per poi condividerla occorre una cultura politica e sociale che non vediamo nella politica miope dei nostri tempi.

Non è nostalgia. E’ preoccupazione.     

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