Il metodo della ricerca storica e il ruolo della rete
Nel fare ricerca storica a scuola è facilissimo usare Internet con moltissimo materiale a portata di mano ed alcuni problemi di carattere metodologico. Vediamoli meglio
Il mestiere dello storico
Il ruolo della rete nella ricerca storica
Valutazione e validazioni delle fonti reperibili in rete
1- Il mestiere dello storico
Prima di tutto per fare una ricerca storica si deve
scegliere un tema e/o un periodo storico.
Per "fare il mestiere dello storico" bisogna ovviamente usare un metodo, cioè
seguire delle regole.
Occorre delimitare il campo di ricerca e poi farsi delle domande.
Come in tutti gli studi scientifici occorre:
Occorre quindi trovare delle fonti e delle testimonianze:
Lo storico non usa tutto il materiale, ma
seleziona solo il materiale più significativo.
Poi deve verificare se le fonti sono valide.
Si deve organizzare il lavoro, cercando di scoprire sempre dei dati nuovi.
Nella ricerca storica non si riesce mai a raggiungere la verità o una
interpretazione definitiva, ma si fanno continuamente nuove
ipotesi, valide sin quando qualcuno non le integra o dimostra il contrario.
Il problema della verifica e della validazione delle fonti
Occorre dimostrare che le fonti sono valide e tener
conto che quello che dice un testimone è solo un punto di vista
diverso, che può essere parziale. Sia nel senso che ha visto/vissuto
solo una parte del periodo sia nel senso che ciò che dice è influenzato dalle
sue idee e dalla sua esperienza.
In un incidente d 'auto i testimoni hanno un punto di vista diverso gli uni
dagli altri, perché hanno visto solo una parte degli avvenimenti o perché sono
influenzati dal loro modo di ragionare.
Se facciamo domande ai nonni sul tempo di guerra dobbiamo tener conto se i nonni
vivevano al nord (Repubblica di Salò, Resistenza) o al sud dove la Resistenza è
stata poco conosciuta. Oppure se nella loro zona/esperienza c’erano stati
rapporti positivi coi partigiano o meno. Alcuni cui hanno rubato la mucca non
hanno bei ricordi dei partigiani…
Così un testimone oculare ha visto solo una parte della vicenda storica e la
racconta influenzato dalle sue idee e dalla sua storia. Anche un documento
scritto risente di chi lo ha scritto e di cosa pensa. La Verità non esiste e non
"sta scritta da nessuna parte".
2- La ricerca storica in rete
Anche evitando il semplice ed inutile "copia ed incolla",
in rete esistono ora una grande quantità di informazioni. Come si può vedere
facendo un giro nei siti indicati nelle scheda 1
e nella scheda 2.
Non c’è tutto e non è ordinato da uno storico: se
si cerca con Google "Resistenza" metà delle riposte riguardano giustamente la
fisica (resistenza elettrica). Alcuni documenti importanti non ci sono. Se cerco
"Razzismo" trovo anche siti di razzisti, perché il motore funziona per parole
chiave e non per opinioni.
3- Valutare e validare le fonti anche in rete
Si devono allora usare diversamente le fonti se le notizie provengono dai libri o dai documenti, dai testimoni o visitando i luoghi. Internet è ricca di informazioni, dati documenti e siti, ma le informazioni che vi si trovano non sono sempre valide ("l’ha detto la rete"), perché su Internet ognuno può scrivere liberamente ciò che pensa, senza nessun controllo, ma non è detto che sia una persona esperta o attendibile.
Occorre quindi imparare a valutare le fonti, domandandosi:Ovviamente hanno un utilità diversa:
Il sito piu’ ricco e frequentato Cronologia (www.cronologia.it
), ma in cui ognuno può scrivere senza controlli
Il sito di una associazione o Università conosciuta.
Una enciclopedia come Wikipedia (
www.wikipedia.it
) dove ognuno può scrivere quello che vuole, ma gli altri hanno la
possibilità di correggere il suo scritto, in modo da arrivare ad un
controllo collegiale e collettivo del contenuto.