04.11.2007
Musei della Resistenza e
risorse sul territorio
di Rodolfo Marchisio
Quando parliamo di Musei e di Musei
della Resistenza ci viene in mente un luogo dove convivono, in modo ordinato
secondo varie logiche, più o meno efficaci ed evidenti, oggetti, foto, pannelli
ed altri documenti storici. Non tenendo conto che le logiche museali, le
tecniche comunicative come le finalità possono essere diverse.
Nel lavoro quadriennale con ISTORETO su
La memoria delle Alpi , ricerca storica sulla Seconda Guerra
mondiale e la Resistenza in Piemonte e nelle regioni confinanti della Francia,
abbiamo avuto modo di visitare o meglio di “fruire”, spesso con gli allievi, di
diversi tipi di “Musei” o allestimenti.
In Francia
Durante il viaggio in Francia abbiamo constatato la estrema diversità di allestimenti, pur all’interno di una zona piuttosto ricca di eventi, ma delimitata: Grenoble ed il Vercors.
1) Il Museo della Deportazione di Grenoble è un ottimo esempio di allestimento pensato per una fruizione a più livelli: per la visita, la didattica o per la ricerca, con tecniche comunicative adatte a diverse età (ad es: i pannelli sintetici e con linguaggio semplificato per i più piccoli). Per il resto un quadro chiaro, completo, costruito con un percorso, diverse tappe, documenti ed oggetti, ricostruzioni per temi, plastici illuminati, momenti evocativi ed un linguaggio (non solo verbale) facile ed efficace. Una sintesi felice di diverse tecniche e linguaggi che ha una sua completezza e identità e che vi invitiamo a visitare sul sito e di persona.
2) Due allestimenti agli opposti.
Il Museo La Piccirella. La Piccirella era un partigiano del Vercors che, nel lungo momento post bellico, in cui gli abitanti della zona non ricordavano volentieri quanto successo, ha venduto la sua cascina e si è comprato una casa in cui ha stipato, negli anni, centinaia e centinaia di uniformi, armi, oggetti di ogni tipo che fanno pensare più ad un collezionista appassionato che a qualcuno che voglia raccontare qualcosa. Se si cerca qualcosa lì probabilmente c’è.Più difficile ricostruire una logica, sommersi dai troppi oggetti.
All’opposto il Memoriale del Vercors, voluto da Mitterand nello stile delle grandi opere è una striscia di cemento armato contro le montagne, del tutto priva di oggetti o documenti che fa leva su un percorso (molto evocativo ed un pochino “son et lumiere”) “costruito” da architetti ed esperti, per far percorrere al visitatore un itinerario emotivo attraverso alcuni punti significativi od emblematici della Resistenza francese e del periodo storico. Forse perchè “costruito” risulta un po’ freddo, non solo per il cemento armato: una sorta di galleria di arte moderna a tema. Come spesso succede in Francia l’apparato di animazione didattica e il supporto alla ricerca sono invece ricchi, come si può vedere anche dal sito che permette una visita virtuale al Memoriale ed ai luoghi ed agli avvenimenti del Vercors.
La Metropolitana della memoria
Pensata invece come allestimento non solo di racconto, ma di percorso didattico e di riflessione oltre che di documentazione è “La metropolitana della memoria” con le iniziative collegate c/o l’Istituto Storico della Resistenza ed a disposizione gratuita delle scuole. Come in ogni “metro” ci sono diverse linee (5 percorsi o filoni di esplorazione, ricerca, riflessione). Il luogo suggestivo, la chiarezza e la efficacia sia degli allestimenti (dalle testimonianze alla tavola-mappa interattiva) che dei percorsi, permettono a ragazzi di diverse età (dalla fine delle elementari alle superiori) di fruirne con interesse, grazie anche alla animazione competente. I materiali didattici e la discussione permettono di mettere a fuoco e fissare i punti principali. Sito metropolitana e iniziative collegate. In questi giorni anche un percorso sulla guerra di Spagna. Visitate il sito dell’ISTORETO ed in particolare la sezione didattica e le mostre ed iniziative più recenti
Gli ecomusei
Nell’ambito delle iniziative dell’ISTORETO
e del progetto già citato “La memoria delle Alpi” sono nate iniziative di
coordinamento e crescita delle realtà locali. Vedi anche i siti
segnalati alla pagina della nostra rubrica.
Ecomusei (3 in provincia) che integrano visita ai luoghi, incontro con
testimoni, allestimenti museali e iniziative di animazione.
I luoghi, i testimoni, la documentazione, l’animazione presentati anche in un
sito: ad esempio quello del Colle del Lys.
Gli ecomusei urbani
Sono sorti ovviamente ecomusei urbani a livello di quartiere e di Circoscrizione che ripropongono lo stesso schema a livello cittadino. Si cita ad es. l’Ecomuseo della VI circoscrizione.
Conclusioni
Ovviamente queste iniziative funzionano
meglio se esiste un coordinamento, una rete.
A questo si è lavorato molto ed anche per questo, nel suo piccolo, è nato il
progetto
Laboratori di Storia del 900.
Abbiamo avuto modo di osservare con chi si occupa di queste iniziative che
l’intervento più efficace coi ragazzi è quello dei testimoni (ex partigiani,
deportati, ebrei ecc..), i piu’ giovani dei quali però hanno ormai ca 85 anni.
Per questo si intensifica la raccolta su Cd ed altri supporti di testimonianze
filmate.
Messi di fronte a 2 filmati, uno dell’Istituto luce ed uno con intervista ad un
testimone i ragazzi si fermano a sentire cosa racconta il testimone.
Considerato il modo di funzionare dei Cd e la loro modalità di diffusione, mi
domando perché, pur in modo mediato o dopo un percorso di animazione, non si
stia passando tutto o parte di questo materiale (insieme a quello prodotto dalle
scuole), sul web, perché sia più facilmente a disposizione di tutti.