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Direzione
didattica di Pavone Canavese |
19.10.1998
"Carta
d'identità"
dell'azione del valutare nel sistema scolastico
Abbiamo ordinato in forma di
scheda, quasi una carta d'identità, gli elementi salienti
dell'azione del valutare a scuola.
Alcune domande fanno da guida allo schema.
Definizione
Attività che consiste
nell'emettere un giudizio in vista di una decisione.
Si parla di valutazione normativa
quando si tratta di pronunciarsi su un valore in riferimento a
una norma (comparare le realtà ad un modello).
Si procede ad una raccolta
d'informazioni utili per facilitare le scelte tenendo conto delle
possibilità di misurare:
- valutazione qualitativa
(giudizio su criteri e non criteri e interpretazione)
- valutazione quantitativa
(misure di criteri, notazione)
Tipologia
Valutazione sommativa (bilancio
amministrativo):
- prima dell'apprendimento:
prognostica (orientamento, predizione)
- dopo l'apprendimento:
validazione (attestazione, certificazione,
qualificazione).
Valutazione formativa:
- durante l'apprendimento:
oggettivazione dei criteri elaborati dall'insegnante,
istituzione degli indicatori proposte a chi apprende.
- durante l'apprendimento:
elaborazione e adattamento dei criteri per chi apprende e
autovalutazione con l'iniziativa e sotto controllo
dell'insegnante.
Che cosa si cerca di
valutare?
- Un sistema
- Un individuo
- Una presentazione
- Un progetto
A chi è indirizzata la
valutazione?
- All'amministrazione
- All'insegnante
- Alle famiglie
- All'individuo
Il ruolo di chi valuta
- Orientamento (funzione degli
apprendimenti)
- Regolazione (condizione di
apprendimento)
- Certificazione (risultato
dell'apprendimento)
Attitudini di chi valuta
Intenzione dominante
- L'esperto (valutare con
criterio, obiettivare le prove): misurare, considerare la
realtà.
- Il giudice (valutazione con
criterio, con riferimenti): interpretare, apprezzare.
- Il filosofo (chiarire e far
emergere i valori di riferimento): interpretare,
comprendere.
Cause
- Pedagogiche: regolazione
degli apprendimento.
- Amministrative,
istituzionali: dialogo alunni, genitori, insegnanti.
- Economiche: rapporto
scuola-società.
Finalità
Pedagogiche:
- facilitare gli apprendimenti;
- calibrare gli ostacoli;
- posizionare gli scolari.
Amministrative:
- informazione;
- negoziato sociale;
- programmazione del flusso
degli scolari.
Economiche:
- gestione sociale;
- controllo e convalida delle
qualificazioni professionali.
Effetti
Pedagogici: modificazione
dei metodi di insegnamento;
Amministrativi: facilitare
l'accettazione delle scelte d'orientamento e ciò che ne deriva:
Economici: rispondere ai
bisogni del mercato del lavoro e ciò che ne deriva:
Identificazione degli
obiettivi di apprendimento.
Oggettivazione dei criteri a
partire dai programmi ufficiali:
- Saperi (competenze relative
ai contenuti disciplinari).
- Abilità (competenze
strumentali e abilità di esecuzione legati ad una
disciplina).
- Capacità trasversali
(insieme completo dei saperi e delle abilità
trandisciplinari, esempio: informarsi).
- Saper essere (disposizione
alla vita collettiva, per esempio: partecipazione,
ascolto, responsabilità, cooperazione).
Scale di notazione
- Scala numerata (da 1 a 10, da
1 a 20, coefficiente per disciplina).
- Scala per lettera (A, B, C;
da 1 a 5).
- Scala per colore (bianco,
giallo, arancio, rosso, blu, marrone, nero; da 1 a 7).
- Scala con aggettivi (ottimo,
distinto, buono, sufficiente, insufficiente; da 1 a 5).
Tipologia delle prove
- Questionari ..
- Test..
- Esercizi, compiti,
dissertazioni ...
- Interrogazione orale
(recitazione, discussione di una tesi...).
- Produzione (relazione,
monografia, inchiesta...).
Criterio e pianificazione
Sapere, saper-fare:
- griglia di valutazione per
disciplina (progressione annuale, comparazione
collettiva);
- carta di studio (tematica,
progressione periodica, comparazione individuale e
collettiva);
- contratto di lavoro
(pluridisciplinare, periodico, individuale);
- griglia di analisi di una
produzione.
Saper essere:
- colloquio individuale;
- riunione collettiva,
consiglio (programmazione, regola di vita, regolamento);
- griglia di comportamento.
Difficoltà riferite al
valutatore
Obiettività:
- differenze nella scala di
notazione:
- preferenze individuali e
effetto pigmalione,
- attribuzione nella scala
(severità e non severità);
particolarismo locale:
- buona o cattiva istituzione,
- buona o cattiva classe;
effetto di contrasto:
- una stessa copia tra delle
buone o delle cattive;
periodo di correzione:
- buona o cattiva forma del
correttore;
- preferenze ideologiche del
correttore.
Autoritarismo:
- rigidità personale;
- discriminazione in rapporto a
degli scolari insopportabili.
Tecnicismo:
- importanza dei criteri
utilizzati;
- tutte le competenze hanno dei
criteri?
Interpretazione:
- buona o cattiva
interpretazione in funzione di criteri non obiettivi.
Quando fare la
valutazione?
L'amministrazione e le famiglie
augurano una informazione regolare dopo ciascun periodo di
apprendimento (mensile, trimestrale, annuale).
L'insegnante e gli scolari hanno
bisogno di una regolare informazione in corso di apprendimento.
L'istituzione e la società
s'interessano alla valutazione prima e dopo un ciclo di studi.
In quale quadro si
effettua la valutazione?
- Nella scuola (classe,
laboratori...).
- Negli istituti (per
disciplina ...).
- Nell'insegnamento
professionale (disciplina, esame ...)
- Nell'università (per
discipline, esami, concorsi...).
- Nella formazione
professionale.
- In occasione di corsi di
riqualificazione.
Le aree della valutazione
attualmente oggetto di ricerca:
a) contesto dellistruzione
(demografico, sociale ed economico, opinioni e aspettative);
b) risorse finanziarie (spese per
listruzione, fonti di finanziamento);
c) processi (flussi di scolarità,
tempi di istruzione, processi nella scuola, risorse umane,
ricerca e sviluppo in campo educativo);
d) risultati (degli alunni, del
sistema, nel mercato del lavoro).