In vista del Convegno "La tecnologia nella scuola di base"
che si terrà a Pinerolo - Venerdì 18 giugno 1999

GRUPPO "COOPERAZIONE TELEMATICA"

    TERZA PROPOSTA

    IPOTESI PROGETTUALI

Il gruppo "Cooptel" ha scelto di dedicare una parte delle attività di cooperazione telematica, inaugurate attraverso i messaggi scambiati in lista, per elaborare e condividere alcune ipotesi progettuali, che, una volta presentate nell'apposito atelier del Convegno di Pinerolo, saranno messe a disposizione delle scuole e dei colleghi, che avranno intenzione di sceglierle e sperimentarle con le classi a partire dal prossimo anno scolastico.

Si tratta di proposte, maturate all'interno delle prospettive didattiche e culturali illustrate negli "Appunti di lavoro", che fanno della cooperazione telematica tra reti di scuole il fondamento dell'azione e della collaborazione educativa".

Esse vanno pertanto interpretate, tenendo conto di quella particolare dimensione dialogica e soprattutto delle relazioni instaurate tra i componenti del gruppo, animate dalla volontà di riconoscere ed al contempo valorizzare comunanze e differenze, sia in termini di aspettative, stili educativi e competenze professionali, sia in relazione ai diversi interessi e contesti di lavoro.

 

Cooperazione telematica: mettiamoci d'accordo ...

Cooperare vuol dire "fare insieme" e anche condividere esperienze positive sia dal punto di vista cognitivo sia per quello affettivo.
Questo "fare insieme" è creare (cioè pensare prima e realizzare poi) qualcosa che prima non c’era con un obiettivo, un agire comuni attraverso il confronto delle idee, dei punti di vista, il lavoro e la verifica collettivi.
Il "fare insieme" funziona se si è motivati e se "ci sente bene mentre lo si pratica", se è una scelta libera, magari tra chi si sa affine o si scopre così, ma anche se si è diversi si può cooperare ed anzi la cooperazione è una strada importante per imparare a convivere.
Il "fare insieme" ha bisogno di molta comunicazione, di scambi regolari di idee, materiali, elaborati, di momenti da condividere insieme (uscite, visite reciproche, soggiorni, giochi, ...), di discussioni.
Imparare a cooperare crea l’abitudine a una convivenza civile.
Non è possibile decidere a priori che cosa sarà più cooperativo: un giornalino, un ipertesto, un gioco, per esempio, potranno essere molto cooperativi o per nulla cooperativi se rappresenteranno solo un collage o una somma di pezzi separati.
Non è tanto cooperativo il prodotto della cooperazione quanto il processo che porta ad un prodotto.
Imparare a lavorare con modalità cooperative permette agli insegnanti di affrontare in modo positivo anche problemi legati al conflitto e all’errore; ai bambini consente di scoprire l’esistenza cognitiva dell’altro, la necessità di chiarire il proprio pensiero (a sé e agli altri), di giustificarlo e di sostenerlo.
Cooperare vuol dire anche imparare a rispettare gli altri, comunicare con gli altri su un piano di parità, diventare più tolleranti, apprendere capacità sociali.

Procedure attivate

Per giungere alla definizione di queste ipotesi progettuali il gruppo ha scelto all'inizio di sottoporsi ad una sorta di rapido brainstorming, per raccogliere idee, punti di vista e centri di interesse. Al confronto iniziale ha fatto seguito il tentativo di raggruppare gli argomenti emersi all'interno di filoni tematici, che via via sono stati sottoposti a nuovi giri d'opinione.

L'esito della negoziazione ha portato il gruppo ad accantonare alcune tematiche (risultate "meno gettonate"), per concentrarsi nella disamina dei filoni che hanno riscosso maggior consenso o che sono apparsi maggiormente "trasferibili" nelle proprie realtà di lavoro.

La coordinatrice ha quindi proposto una scaletta di lavoro, articolata in una serie di voci intorno ai quali concentrare l'indagine.

C'è stata una suddivisione di compiti: alcuni membri del gruppo hanno scelto uno dei filoni tematici e hanno iniziato a riempire la voci della scaletta, spedendo il materiale a tutti gli altri, che a loro volta hanno introdotto integrazioni, modifiche o variazioni con colori diversi (correzione e ampliamento di tipo sequenziale: possibile e gestibile, trattandosi di cooperazione tra un gruppo ristretto).

I documenti di lavoro sono passati avanti e indietro nelle caselle della lista sotto forma di attach, fino ad ottenere l'approvazione definitiva.

 

Filoni individuati durante l'esperienza in lista

- Costruzione di "storie cooperative"

- Realizzazione di "giochi linguistici"

- Progettazione di "ipertesti cooperativi"

 

Intese e proposte per il futuro lavoro del gruppo

Lungi dall'avere la presunzione di offrirsi come modelli (sono esclusivamente "esempi e casi" messi a punto lavorando insieme in questi mesi di collaborazione telematica, che comunque ci ha già permesso di venire a contatto con stili educativi diversi) o tantomeno di esaurire il panorama delle molteplici attività sperimentabili nel "fare con-per-nella rete", le seguenti ipotesi vengono messe a disposizione di tutte le scuole (interne o esterne al Coordinamento Provinciale Scuole Elementari 1b) e soprattutto dei docenti che decideranno di sceglierle e di conseguenza "scegliersi" per costituire un patto cooperativo.

Il Gruppo "Cooperazione telematica", al di là del progetto specifico che ogni micro-rete deciderà di sperimentare a partire dal prossimo settembre, esprime fin da ora l'intenzione di continuare a mantenere vivi i contatti tra tutti i partecipanti alle iniziative di cooperazione telematica, attraverso incontri periodici, rapporti di collaborazione (anche continuando ad utilizzare il dialogo nella lista di discussione) e future coprogettazioni, che consentiranno l'aggiornamento delle proposte, il confronto costante e l'organizzazione di strumenti di monitoraggio condivisi delle esperienze attuate o in atto.

Venerdì 28 maggio 1999

I COMPONENTI DEL GRUPPO COOPTEL