Progetto Storia del '900. Strumenti didattici


(25.01.01)

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Perché non vi siano
mai più reticolati nel mondo!!!!!
Un contributo alla "Giornata della memoria"

 

In occasione dell’avvicinarsi della data del 27 gennaio, anche noi, della redazione di "Progetto Storia ‘900", sentiamo il bisogno di contribuire in modo, speriamo non retorico, alla riflessione in merito alle vicende di un secolo che la rivista "I viaggi di Erodoto" ha definito, non a caso, "Barbaro".

E’ per questo che abbiamo chiesto al prof. Franco Di Giorgi (docente di Storia e Filosofia presso il Liceo Scientifico "Gramsci" di Ivrea) ed al sig. Mario Beiletti (ex insegnante presso la scuola elementare di Mercenasco e rappresentante dell’ANPI di Ivrea) di concederci di pubblicare uno scritto che hanno appena terminato di redigere e che proprio in questi giorni avevano sottoposto alla nostra attenzione.

Si tratta della copia di un documento emerso, dopo più di cinquant’anni, da un cassetto nel quale era stato posato assieme ad un pacco di fotografie: cartoncini ingialliti e fogli di carta velina battuti a macchina in varie copie. Sono la relazione che il comandante italiano di un campo di prigionia tedesco (il Tenente Colonnello Pietro Testa) scrisse alla liberazione ad opera degli Inglesi nell’aprile 1945 e racconta il periodo da lui trascorso nel Campo 83 di Wietzendorf.

Siamo quindi di fronte ad un I.M.I. (internato militare), realtà che solo da pochi anni è entrata a pieno titolo nella storia della Deportazione e della Resistenza.

L’argomento che proponiamo non è nuovo per queste pagine in quanto in una sezione del nostro sito è possibile trovare la problematica relativa agli I.M.I oltre ad una ricerca/censimento, condotta sempre all’interno del Gramsci, nella quale si da’ conto di più di settecento deportati dell’area del Canavese.

Lo scritto che grazie alla sensibilità dei due curatori siamo in grado di proporre ai nostri visitatori, completa perfettamente il quadro in precedenza delineato sia perché propone un documento originale e finora inedito sia perché la presentazione dei due curatori è articolata, efficace nei riferimenti, ampia nelle notazioni e ricca di stimoli per una riflessione anche di tipo esistenziale.

Il Documento si presenta in formato *.PDF e si compone di 35 pagine che potete scaricare cliccando con il tasto destro del mouse su WITZENDORF.

 

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