Direzione didattica di Pavone Canavese

 

11.03.2000

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Mosche nella ragnatela 2 - La vendetta
di Nicky Secchi
 

 

Dopo aver sostenuto l’opportunità di un incontro precoce (già a livello di scuola elementare) tra i bambini e la rete, ci si era interrotti, la volta scorsa, proprio sul più bello…nel momento di definire cioè quali percorsi didattici si possono progettare e realizzare, al riguardo. 

Sarà opportuno partire coi ragazzi, con un po' di brainstorming...
Cosa pensano di internet? Quali immagini evoca nella loro mente questa parola, in cui probabilmente sarà loro capitato di "inciampare", se non proprio durante conversazioni vissute, almeno in TV,  su giornaletti o riviste?

Si potrebbe pensare, di primo acchito, che la mente infantile assimili istintivamente la rete ad una grande magia….che la rivesta di un alone di impenetrabilità  e di mistero: in fondo, essa rende possibili cose che, fino a qualche anno fa, ci saremmo permessi di chiedere solo ad un genio della lampada…..
Ma questa è forse una reazione emotiva che interessa più noi adulti che i bambini; noi stentiamo ancora a credere che spedire un documento di 10 pagine a 100 persone possa essere così facile…loro, i bambini, dopo le prime esperienze, accettano le potenzialità della rete con una certa naturalezza e, nel giro di qualche tempo, addirittura come qualcosa di scontato…

E va benissimo così…il nostro scopo non è certo stupirli o sconvolgerli, ma piuttosto quello di lanciare loro alcune idee su cosa possa rappresentare internet nella nostra e nella loro vita di domani...

 

Una prima idea “Io cerco, tu cerchi…”

La rete come un serbatoio di materiali: testi, immagini, video, musiche…
Possiamo mostrare ai ragazzi siti che già abbiamo supervisionato e che riteniamo “ adatti” a loro per linguaggio e presentazione grafica,   inerenti ad argomenti che stiamo trattando e discutendo insieme.
Possiamo accedere con loro a qualche archivio fotografico o “saccheggiare” qualche raccolta libera di clipart, da inserire nei nostri lavori scolastici.
Ma anche se, per snellire il lavoro, ci presentiamo a loro con  un elenco di indirizzi già pronti, particolarmente piacevoli ed efficaci, evitiamo di alimentare nei ragazzi  falsi miti:
-   non è vero che in internet posso trovare qualsiasi cosa;
-   in ogni caso trovare quello che cerco non è facile né immediato; con alunni di quinta elementare si potrebbe già vedere insieme l’uso di un motore di ricerca specifico per l’infanzia (essere costretti a chiarirci le idee su cosa cerchiamo è un esercizio metacognitivo mica da ridere…);
-   non è tutto oro ciò che splende sul www….Non dobbiamo considerare la rete come la bocca della verità: certo lo sviluppo del senso critico è un obiettivo a lungo temine ed ambizioso, ma questa è una delle occasioni per cominciare ad esercitarlo. 

Seconda idea: “Appuntamento nell’agorà virtuale”

Ma che bello chattare e mandarsi e-mail! La possibilità che internet ci offre per fare nuove amicizie, intrattenere corrispondenza, scambiarsi idee e materiali sono assolutamente sconfinate.
E potete scommettere che questo i bambini lo colgono subito…..
Quindi via libera alle iniziative di corrispondenza scolastica (idea certo non di nuovo conio!) supportata dai mezzi telematici, con scuole italiane o  europee,  e via libera, se vogliamo osare un po’ di più, ad iniziative di collaborazione in rete,  giochi interattivi, romanzi a più mani e chi più ne ha più ne metta (Se si è a corto di idee, del resto, basta una cliccatina sul Tredicesimo Circolo Didattico di Parma on line, per rendersi conto di cosa vuol dire “cooperazione in rete”!)
Credo che la valenza educativa di questo tipo di attività non debba nemmeno essere esplicitata…: energia motivazionale, contesti comunicativi ricchi e flessibili, situazioni di confronto e scambio con realtà  più o meno lontane culturalmente, clima di apertura e disponibilità verso gli altri…
Ma c’è di più: qui si possono  gettare le basi di atteggiamenti, che saranno assolutamente indispensabili nel mondo del lavoro di domani.
Che ci piaccia o no (e se non ci piace ragione in più per affrontare il problema e tenerlo sotto controllo), in futuro, molte delle interazioni commerciali e di lavoro avverranno a distanza: sarà vitale per le nuove generazioni saperle gestire nel modo più produttivo possibile… 


Terza idea: "Calce e mattoni…costruire on line"

La rete per raccontare agli altri le nostre esperienze….non semplicemente il vecchio giornalino scolastico riverniciato di fresco, ma un’attività che può fondere assieme i vari aspetti dell’informazione, della comunicazione, della progettazione ipertestuale…
Pensiamo ad esempio  alla potenziale efficacia di una simile attività nel campo comunicativo: selezionare esperienze che possano avere un qualche interesse per altre persone, superare l’egocentrismo del nostro particolare punto di vista…chiedersi a quale pubblico ci rivolgiamo e  “adattare” a questo le nostre strategie comunicative; usare un linguaggio che sia chiaro e comprensibile, chiedersi quale può essere il valore delle immagini nel contesto comunicativo, di una musica di sottofondo…
Se la nostra scuola ha in progetto la realizzazione di un  sito web, se vogliamo, possiamo pure "impacchettare ed infiocchettare" un bel POF in formato html, ma riserviamo comunque una sezione consistente del sito alle pagine da costruire con gli alunni….

Per finire, una precisazione: quanto detto  non significa che noi dobbiamo aggiungere agli elenchi di abilità, previsti dalle nostre già ponderose programmazioni, anche “Usare un motore di ricerca”, “Utilizzare ambienti di chatting “ o “Costruire pagine html”: lasciamo pure queste lodevoli intenzioni alle scuole media e superiore...
Significa piuttosto che, nel formare le competenze comunicative, le abilità metacognitive, gli atteggiamenti relazionali dei nostri alunni (che certo non sono una novità  e tantomeno “ un’aggiunta”), ci avvarremo anche delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, ponendole al servizio dei nostri scopi educativi.

Ma ritorniamo un attimo alle nostre "mosche in pericolo"…
Illudersi che quanto detto  basti per mettere fuori combattimento i numerosi "ragni in agguato" è utopia: le insidie rimangono  e la partita resta aperta.......
Ma, se iniziata bene, essa avrà molte più probabilità di essere, in futuro, giocata  ad armi pari e di riservare delle sorprese.
Ai ragni.

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