07.10.98
Sull'articolato
dell'Aran
(documento
in discussione nell'ANDIS - Associazione Nazionale dei Dirigenti
Scolastici - di Imperia)
Per molti aspetti larticolato dellARAN è particolarmente in contraddizione e contrasto con la nuova bozza di regolamento dellautonomia e con il decreto sulla dirigenza scolastica.
Per molti altri aspetti ancora ci pare che contrattualizzi questioni che non devono trovare esplicitazione in un contratto di lavoro.
1) Una prima considerazione ci pare che
emerga dalla collocazione assegnata allaggiornamento del
personale docente: pare che venga collocato nelle attività
funzionali allinsegnamento, quindi obbligo di servizio, e
non più nel quadro delle attività aggiuntive.
Sorge una prima domanda: quale valore viene assegnato alla
formazione? Quale forma e tipologia di riconoscimento ne può
nascere? Che ne sarà, in generale, dellaggiornamento?
2) Nel documento si fa esplicito
riferimento alla semplificazione delle procedure e dei carichi
burocratici.
Chi è interessato ed appassionato al gioco delloca, provi
a vedere che giro semplificato compie il progetto di istituto.
3) Al punto 2 della parte "Forme
nuove di cooperazione alladempimento" si legge che il
contratto demanda dei compiti ai Nuclei di supporto
dellautonomia scolastica.
Non pensiamo né condividiamo la scelta di elaborare una nuova
figura contrattuale nei Nuclei di supporto dellautonomia
scolastica. Ciò contrasta anche con il dettato del D.M. 251/98 e
con la direttiva 252/98.
4) Sulla parte relativa al
"Progetto di istituto" ci chiediamo il senso di
definire i limiti temporali (2 o 3 anni) per il progetto
distituto.
Il P.E.I. è un documento programmatico con linee di indirizzo a
dimensione pluriennale, ma rimane lo strumento di lavoro delle
istituzioni scolastiche e, in quanto tale, deve rimanere
flessibile e aperto a integrazioni e modifiche.
Il riferimento, inoltre, alle tipologie di professionalità
occorrenti per il servizio risulta inutile e inutilizzabile
perchè il quadro normativo circa gli organici e la mobilità del
personale rende le tipologie professionali una variabile
indipendente allinterno dellautonomia delle singole
scuole.
5) Ai Nuclei di supporto
dellautonomia scolastica vengono assegnate competenze in
merito allespressione del parere sul progetto
distituto che il Dirigente Scolastico deve acquisire,
insieme agli eventuali richiami a un riesame.
Il progetto distituto inizia il suo pellegrinaggio, diventa
oggetto di pareri, di riesame, di apposizione di visti in una
situazione che pare essere paradossale: mentre anche la
Ragioneria Provinciale del Tesoro elimina lapposizione di
molti visti, il documento dellARAN ne inventa di nuovi.
Qual è il quadro di legittimità a cui il documento
dellARAN si riferisce?
La bozza di regolamento dellautonomia non fa alcun
riferimento a tali funzioni assegnate ai Nuclei di supporto
dellautonomia scolastica.
Il Decreto Legislativo 6-3-98, n. 59 che disciplina la qualifica
dirigenziale dei capi distituto esplicita in modo chiaro e
preciso lazione del dirigente scolastico in ordine ai
risultati, alla gestione unitaria, allorganizzazione
dellattività scolastica secondo criteri di efficienza e di
efficacia e per assicurare la qualità dei processi formativi.
Per fare ciò non ha bisogno che vi sia un parere dei Nuclei di
supporto dellautonomia scolastica perchè egli opera già
nella direzione del controllo dei risultati. E il dirigente
scolastico che controlla i processi e i progetti in quanto ne fa
intimamente parte.
E utile fare riferimento al documento OCSE che esamina le
politiche nazionali dellistruzione.
Viene ribadito che il controllo avviene e deve avvenire sui
risultati e sostiene "Ci sono parecchi modi diversi per
organizzare una scuola e, nello spirito dellautonomia,
riteniamo che la cosa migliore sia di lasciare che siano le
scuole stesse a stabilirlo.".
Pare ancora più interessante leggere il documento elaborato nel
convegno di Fiuggi da parte del coordinamento dei Nuclei di
supporto dellautonomia scolastica.
In questo documento non si rintraccia alcunché in ordine
allapposizione di visti e allespressione di pareri.
Si legge, invece, che "... la scelta degli obiettivi e del
contesto organizzativo e didattico della sperimentazione
dellautonomia è affidata alla scelta libera e responsabile
delle istituzioni scolastiche...".
Dal documento del coordinamento dei Nuclei di supporto
dellautonomia scolastica emerge una tendenza che pare
svilupparsi in alcuni provveditorati: la riproposizione degli
uffici scolastici periferici passando attraverso le funzioni
assegnate ai Nuclei di supporto dellautonomia scolastica.
6) Nella parte "Premio di
risultato..." sembra che si proponga una completa
ristrutturazione del fondo di istituto in favore di una
incentivazione confusa e piena di procedure farraginose.
Viene previsto un premio di risultato per la realizzazione degli
obiettivi del progetto ad aliquote di personale senza che vi sia
chiarezza su quali siano le variabili interne ed esterne che
incidono sulla realizzazione (positiva) di un progetto.
Traspare una concezione neo-positivistica dei progetti per cui la
loro evoluzione (realizzazione) debba essere e sarà sempre
positiva e progressiva, in uno spazio temporale di un anno nella
cui fase intermedia si procede alla verifica.
7) Circa i progetti speciali
distituto si pensa a un incentivo per scuole in particolare
disagio ambientale. Lincentivo come premio di risultato
azzerando le gravi difficoltà inerenti le condizioni oggettive
del contesto, delledilizia scolastica, delle risorse del
territorio.
Ciò che è più grave pare essere lazzeramento di tutto il
patrimonio di esperienze compiute dalle scuole e da chi vi opera
senza premi di risultato e senza i velleitarismi dei premi di
risultato.
8) Nella parte relativa alla formazione
assistiamo alla nascita di un nuovo organismo: la "cabina di
regia" con lo scopo di potenziare il controllo qualitativo
della spesa.
La terminologia è mutuata dal documento elaborato dal
coordinamento dei Nuclei di supporto dellautonomia
scolastica laddove il documento spiega come alcuni Provveditorati
si sono riorganizzati grazie alla presenza dei Nuclei stessi.
Ci pare che sempre più sorgano organismi e si inventino funzioni
per tali organismi. Quali conseguenze si possono ipotizzare per
lefficacia dellautonomia e per lazione del
dirigente scolastico?
Ai Nuclei di supporto dellautonomia scolastica viene
assegnata la funzione di "certificazione di qualità"
dei percorsi formativi attivabili dalle singole istituzioni
scolastiche.
Oltre a ribadire che la qualità è data dal controllo dei
risultati dellapprendimento e del servizio, giova ricordare
che anche il collegato alla legge finanziaria scioglie i vincoli
ipotizzando un percorso di autonomia finanziaria, cioè scioglie
i vincoli di destinazione delle risorse assegnate.
Quale potrebbe essere una conseguenza di una "non
certificazione di qualità" per un percorso formativo che la
scuola intende attivare mediante lautonoma decisione di
finanziare quel tipo di formazione?
Quali sono i criteri per certificare - non certificare la
qualità?
Il documento OCSE pare offrire un suggerimento che lARAN
non raccoglie: "... il Governo intraprenda un esame delle
politiche di formazione in servizio per adeguare il sistema agli
obiettivi delle riforme. Ciò dovrebbe includere la possibilità
di condizionare i benefici economici previsti al termine della
formazione in servizio al conseguimento di risultati
sensibilmente migliori nella scuola dellinsegnante.".
Ancora una volta il termine di riferimento non è una
certificazione di qualità operata da un organismo burocratizzato
e a priori, bensì il risultato.
9) Nella parte riferita alle assenze
per motivi di studio e di formazione lARAN ribadisce questa
sua posizione di arretratezza rispetto a nuovi modelli di
formazione in servizio, ad esempio lapproccio della
ricerca-azione.
Pare inutile e rituale riferire il periodo sabbatico al fondo di
istituto, panacea di tutti gli incentivi.
10)
Sugli
incarichi di coordinamento emergono alcuni aspetti da sottoporre
a particolare critica.
Sarebbero le già denominate figure di sistema che dovrebbero
seguire corsi di specializzazione con prove finali selettive.
Pare che lARAN voglia azzerare tutto quello che a scuola
esiste già in termini di elevate competenze.
Per il coordinatore della didattica non pare esista molta
chiarezza. Qual è il senso di una sua designazione elettiva se
non quello di negare quanto disposto dallart. 1, comma 5,
del Decreto Legislativo 6-3-98, n. 59 sulla dirigenza scolastica
?
Su questo versante il documento dellARAN registra quindi la
completa separazione del dirigente scolastico dalla didattica nel
momento in cui si specifica sempre con maggiore determinazione
che il controllo dei risultati è sugli apprendimenti.
Il documento OCSE viene ancora in soccorso, infatti "... se
si vuole ottenere il miglioramento auspicato, è essenziale che
buoni insegnanti e capi di istituto lavorino come gruppo. E
necessario che costoro consolidino le loro competenze pedagogiche
e padroneggino appieno i processi e le tecniche per aiutare i
giovani ad apprendere."
11) Sulla progressione economica pare che il disorientamento sia oramai completo perchè in una scuola dove si vuole certificare tutto con il marchio di qualità si propone poi lutilizzo di uno strumento vecchio come il Comitato di valutazione del servizio.
Al di là dellironia o della critica, forse troppo accesa, crediamo sia opportuno attivare fin da subito la nostra riflessione perchè, come diceva Flaiano "la situazione è drammatica, ma non è seria".