La
parola delle scuole:
la consultazione sull'autonomia
Il documento di sintesi
Proponiamo
in questa pagina uno stralcio del documento
redatto dal Gruppo di lavoro nazionale della consultazione sulla
autonomia.
Mancano le parti relative all'analisi dei singoli temi.
Introduzione e conclusioni vengono proposte integralmente
La consultazione sulla bozza di Regolamento per
l'autonomia didattico-organizzativa delle istituzioni scolastiche
è stata promossa dal Ministro Berlinguer nel marzo 1998 per
coinvolgere il mondo della scuola sul più importante dei
regolamenti previsti dall'art. 2 I della Legge 59/97.
La consultazione ha visto impegnate le scuole da aprile a giugno
1998 in una vasta discussione autonomia nella sua espressione di
concreta operatività.
Alla consultazione haano risposto 8.984 istituzioni scolastiche
ed educative, che hanno inviato 19.023 schede contenenti
osservazioni, proposte, critiche sulla bozza e sulle questioni di
merito attinenti all'autonomia.
Quattro mesi dopo, questo Rapporto finale riconsegna al mondo
della scuola l'esito della consultazione. Si tratta non solo di
una risposta dovuta, ma anche del riconoscimento dell'eccezionale
sforzo compiuto. Esso si è rivelato determinante per la
definizione Regolamento.
Perché la parola alle scuole
Lo scopo della consultazione era duplice:
Merita ricordare che le scuole non erano obbligate a rispondere; la scheda di raccolta delle opinioni era aperta per evitare che la consultazione si riducesse ad un referendum: si è voluto infatti raccogliere una riflessione articolata e attiva del punto di vista delle scuole, per individuare con esse i punti più significativi di condivisione, di proposta critica, di attesa, di sofferenza e di correzione.
Un esito oltre ogni aspettativa
Se si tiene conto dei tempi ristretti - peraltro determinati dall'esigenza di completare tempestivamente l'iter normativo - e per di più coincidenti con gli impegni per la fine dell'anno scolastico, si può ritenere che il volume delle risposte pervenute segnali un esito superiore ad ogni aspettativa.
L'alta partecipazione ha messo in luce non solo un interesse per il contenuto specifico della consultazione - la bozza di Regolamento - ma anche un forte bisogno di dire, proporre, criticare al di là dei contenuti stessi dell'autonomia. Le scuole infatti, ottenuta la parola, l'hanno usata fino in fondo sollevando le più svariate questioni sul futuro del sistema scolastico. Anche quelle schede che contenevano sfiducia sull'effettiva utilità della consultazione, o esprimevano in proposito malesseri di fondo, hanno infatti avuto spazio e occasione per rappresentare il loro punto di vista sulla nostra scuola e il suo futuro.
L'esito quantitativo della consultazione segnala:
Merita inoltre ricordare che molti consigli scolastici
provinciali e distrettuali (circa 400) hanno inviato loro
osservazioni sulla bozza di Regolamento. Questi testi, raccolti
dalle relazioni provinciali, sono stati oggetto di rilevazione da
parte del Gruppo, ma non sono stati conteggiati nei dati qui
riportati per l'analisi delle risposte articolo per articolo.
In linea generale, tuttavia, essi confermano i dati emersi dalle
scuole, con un'ovvia accentuazione sull'attenzione verso il
futuro degli organi collegiali intermedi.
Va ricordato, poi, che le Associazioni professionali e
le Organizzazioni sindacali della scuola hanno inviato
direttamente al Ministero le loro osservazioni. Pur non essendo
considerati da questo Rapporto, esclusivamente dedicato alla
consultazione delle scuole, tali documenti sono stati oggetto di
analisi in vista della stesura sul Regolamento.
E' da segnalare, infine, il documento di osservazioni e proposte
approvato dal Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, che
ha offerto importanti indicazioni di sintesi.
I dati più significativi di ordine generale vengono qui di seguito riassunti, mentre la loro rappresentazione analitica è riportata in allegato
istituti che hanno risposto | 8.984 |
totale schede inviate | 9.023 |
% su totale di 13. 054 istituti | 68.8 |
soggetti che hanno risposto | % |
docenti | 38 |
genitori | 13 |
organi collegiali | 13 |
personale ATA | 12 |
studenti | 9 |
dirigenti scolastici | 8 |
gruppi misti | 7 |
osservazioni pervenute | % |
art.1 | 71 |
art 2 | 78 |
art. 3 | 75 |
art. 4 | 75 |
art. 5 | 50 |
art. 6 | 43 |
art. 7 | 57 |
art. 8 | 62 |
art. 9 | 41 |
art. 13 | 5 |
osservazioni trasversali | 76 |
Ordini di scuola: non ci sono significative differenze percentuali di risposte da un ordine all'altro di scuola, con una leggera prevalenza della scuola materna ed elementare (71%) sulla scuola media (69%) e sulla secondaria (66%)
Zone: non vi sono particolari differenze tra una zona e l'altra del paese. In genere la consultazione ha avuto un relativo minor numero di risposte nei grandi centri urbani.
Si può pertanto sostenere che la consultazione ha avuto successo su quattro versanti:
Il metodo di lavoro
Per opportuna memoria, si ricorda il metodo utilizzato per la raccolta delle risposte:
1. Le scuole
Le istituzioni che hanno deciso di rispondere alla consultazione, attraverso tipi di incontro liberamente scelti, hanno registrato osservazioni, proposte e critiche in una scheda aperta, contenente brevi spazi di parola per ognuno degli articoli della bozza di Regolamento e uno spazio finale per raccogliere osservazioni a carattere trasversale. Poiché si poteva rispondere al tutto o a una sua parte - secondo l'interesse verso i diversi articoli - si può ritenere che l'esito della consultazione abbia prodotto materiali partecipati e non burocratici di riflessione. Di notevole interesse è infatti la percentuale degli articoli che hanno avuto risposte, poiché indicano i1 gradiente di interesse per le diverse tematiche del Regolamento (vedi tabella sopra presentata). Le numerose osservazioni pervenute segnalano che le scuole hanno gradito, piuttosto che risposte a domande chiuse, una struttura a spazi aperti, tale da consentire di meglio esprimere i vari punti di vista.
Numerose scuole segnalano, naturalmente, la ristrettezza dei tempi per la consultazione e la coincidenza con la fine dell'anno scolastico. Se questo è per buona parte vero, non si può non sottolineare ancora di più come l'alto volume delle risposte indichi l'interesse alla consultazione.
2. I nuclei territoriali per l'autonomia
I nuclei sono stati direttamente coinvolti nell'analisi delle risposte pervenute, provincia per provincia, secondo un comune protocollo di ricerca ed elaborazione dati (analisi delle frequenze linguistiche e concettuali delle diverse risposte in rapporto alle diverse scuole e soggetti). Si e' trattato di un lavoro gravoso per la numerosità delle risposte, ma che ha segnato anche un primo vero impegno dei nuclei. Essi, attraverso questa indagine, hanno attivato processi di coesione e di ricerca utili per conoscere meglio il proprio territorio. E' interessante sottolineare come numerose relazioni provinciali presentino elaborazioni dei dati e interpretazioni di particolare interesse metodologico e tecnico, che segnalano competenze professionali e di ricerca d'indubbio livello anche per la futura attività dei nuclei territoriali.
Tutte le province hanno inviato nel mese di luglio la
loro "Relazione sulla consultazione". E' stata
confermata la necessità che questi rapporti siano inviati alle
scuole della provincia come primo confronto territoriale.
Le relazioni provinciali sono la fonte principale dalla quale il
Gruppo nazionale per l'autonomia ha tratto tutti gli elementi per
redigere questo Rapporto di sintesi.
3. Il gruppo nazionale per l'autonomia
Il gruppo ha svolto un lavoro preparatorio di analisi in due fasi distinte:
L'analisi delle risposte, avvenuta raccogliendo tutte le indicazioni pervenute, articolo per articolo e tutte le osservazioni trasversali, ha rilevato i seguenti punti:
- voci principali presenti e concordanti tra le schede campione e le relazioni provinciali
- osservazioni formulate rispetto alla "lettera" della bozza di Regolamento considerato
- registrazione di gradimento, timori e perplessità
- considerazioni di interesse generale non sempre rilevate nel campione di controllo
Si è poi elaborata - articolo per articolo - la sintesi dei punti principali emersi.
La procedura suddetta perseguiva questi obiettivi:
La struttura del Rapporto
Il Rapporto descrive i trend delle opinioni emerse, le principali osservazioni, le critiche e le proposte per ognuno degli articoli, che si riportano in corsivo, la raccolta delle osservazioni trasversali di particolare interesse proiettivo, nonché una prima sintesi interpretativa svolta dai Gruppo nazionale per l'autonomia.
Questo Rapporto di sintesi, funzionale come supporto operativo alle decisioni da assumere per la stesura del Regolamento, è altresi destinato ad un'ampia diffusione nelle scuole e tra le forze politiche e sociali come opportunità di studio, confronto e dibattito.
OSSERVAZIONI DI CARATTERE TRASVERSALE
Vengono qui riportate le principali osservazioni a carattere trasversale raccolte dalle relazioni dei nuclei provinciali, con l'indicazione della percentuale di relazioni in cui è presente l'osservazione.
85% Maggiori risorse, investimenti e progetti efficaci di formazione degli operatori
48% Revisione organi collegiali e responsabilità docenti e dirigenti
35% Testo vago e impreciso
45% Condivisione esplicitarnente espressa
33% Rischio di divario tra scuole e di privatizzazione (serie A e serie B)
20% Rivalutazione del ruolo del personale ATA neIl'autonomia
20% Maggiore chiarezza sugli standard nazionali corne riferimento unitario
15% Critiche per i tempi troppo veloci per la consultazione
18% Attenzione alle esigenze locali e ai rapporti con gli enti locali
18% Maggiore tutela dei diritti dell'utenza
16% Mancanza del quadro di riferimento riformatore complessivo
15% Necessità di rendere possibilì e qualificate le figure professionali e di sistema
15% Necessità di controllo della qualità della scuola
13% Nuove forme di reclutarnento
13% Più chiaro il ruolo del dirigente scolastico
11% Stabilità degli organici e funzionalità
10% Richiesta di rnaggiore gradualità nell'applicazione dell'autonomia
10% Rischi di conflitto con il territorio
9% Evitare la burocratizzazione
8% Riduzione degli alunni per classe
8% Sistema di valutazione nazionale come aiuto ai processi
5% Soldi al Sud
5% Attenzione handicap
4% Riforma del Ministero
4% Maggiore coordinamento con il mondo del lavoro e i sistemi europei
Sintesi delle osservazioni raccolte
Sembrano essere prevalenti cinque grandi filoni di attenzione:
CONCLUSIONI
Al termine dell'analisi degli articoli e delle Osservazioni trasversali, il Gruppo nazionale per l'autonomia offre qui un suo contributo di proposte, senza alcuna pretesa di esaustività, su alcuni grandi temi emersi dalla consultazione.
1. Sulla consultazione
L'esperienza ha segnalato la possibilità concreta di
un diverso rapporto tra amministrazione e scuole, tanto più
significativo e utile in una fàse di trasformazione del sistema,
che non puo non vedere le scuole stesse quali compartecipi
protagoniste.
La già richiamata ristrettezza dei tempi ha paradossalmente
determinato una maggiore precisione delle risposte e una loro
più attenta contestualizzazione.
La struttura dialogante della scheda è sembrata essere uno
strumento corretto, poiché ha evitato i rischi sia del
referendum surrettizio sia di risposte stereotipate: le scuole
hanno parlato molto sia quantitativamente che qualitativamente.
L'impegno dei nuclei territoriali è stato elevato, segnando una
prima loro concreta esperienza di lavoro. Essa potrà rivelarsi
utile, nel tempo, a configurare i nuclei anche come soggetti di
ricerca. Su un piano più generalmente politico, il Rapporto
rappreserta la dovuta risposta alle scuole sugli esiti della
consultazione. Esso può favorire anche il superamento dei
pregiudizi emersi in alcuni sul valore della consultazione e
sulla sua effettiva utilità.
2. Sul Regolamento
Descriviamo qui, in breve sintesi, i dieci temi principali emersi dalle risposte ai diversi articoli, con alcune osservazioni che possono essere utili alla definizione del Regolamento.
2.1 Parole più chiare
Molto diffusa è stata la difficoltà di lettura del
Regolamento a causa di una non facile interpretazione di molti
termini presenti nel testo.
L'incertezza sul significato delle parole segnala il bisogno di
definire meglio il campo di azione: in ogni parola c'è un
sistema che agisce e valori che emergono. Sarebbe probabilmente
molto gradito dalle scuole un glossario che definisse, almeno
rispetto all'utilizzo del Regolamento, il significato dei
termini, soprattutto di quelli a valenza didattica e curricolare.
2.2 Autonomia si, però
Nel complesso, la bozza di Regolamento, nella misura in cui richiama i valori dell'autonomia, sembra essere accettato come scenario di nuovi impegni; e numerose però sono le incertezze circa i tempi e i modi dell'attuazione, nonché i nuovi poteri che si esprimeranno. Forte è il desiderio di partecipare ai processi di innovazione: la consultazione ha fatto emergere una tensione, superiore alle attese, ad essere protagonisti.
2.3 L 'incertezza della transizione
Nell'insieme non è sembrata sufficientemente chiara la fase di transizione dalla situazione presente al regime di autonomia, né chiarissimi sono risultati i diversi passaggi tra cui collocare l'attuale fase di sperimentazione. L'incertezza tra il prima e il dopo si esprime anche in un doppio messaggio: tra chi propone maggiore gradualità e chi vorrebbe accelerare i processi. Probabilmente va meglio chiarito questo aspetto in un testo più preciso nei diversi passaggi.
2.4 L incertezza sui poteri
E' un aspetto molto sottolineato nella consultazione.
Non sembra tuttavia emergere un vero e proprio conflitto tra i
soggetti (dirigenti scolastici, insegnanti, genitori, studenti,
territorio), quanto la ricerca di una maggiore definizione dei
rispettivi ruoli e campi di azione. Per questo, si suggerisce una
più chiara definizione delle responsabilìtà, sia dei soggetti
sia degli organismi. In attesa della loro riforma, diffusa è la
richiesta di chiarimenti sulle competenze degli attuali organi
collegiali al fine di armonizzare i processi di autonomia con le
competenze e le sedi di decisione. Sembra che le scuole
comprendano come l'autonomia non definirà una nuova mappa di
poteri bensì una nuova ridistribuzione delle responsabilità.
Esse in ogni caso non dovrebbero più esercitarsi in mera chiave
gerarchica.
Non poca attenzione andrà posta sulla definizione del sistema
nazionale di valutazione e al suo ruolo di controllo,
apprezzamento, feedback, promozione. Non è un caso che i docenti
lo temano e i genitori e gli studenti lo chiedano: l'incertezza
segnala i rischi di conflitti e chiusure.
2.5 L 'incertezza sui curricoli
Standard, discipline fondamentali, alternative e integrative, crediti e debiti sono stati i temi più dibattuti dalle scuole, segnalando la priorità data alle questioni formative su quelle organizzative. Numerose sono soprattutto le richieste di chiarimento sulle modalità (chi e come) di definizione degli standard. Diffuse poi sono state le incertezze, per non dire le ansie, sul destino degli insegnanti in rapporto alla trasformazione dell'organizzazione delle discipline.
2.6 L 'organizzazione come risorsa per la didattica
Pur nel grande apprezzamento delle novità di carattere organizzativo che l'autonomia renderà possibili, le scuole sembrano sottolineare con forza la necessità di stabilire una più coerente relazione tra ogni decisione organizzativa e gli obiettivi di qualità, per evitare che l'autonomia si riduca a soluzioni meramente organizative senza valore formativo.
2.7 L 'allargamento dell 'offerta formativa e il senso dell 'autonomia
C'è vivo consenso sulle opportunità offerte dall'autonomia per l'allargamento dell'offerta formativa. Ma c'è conternporaneamente l'esigenza di esprimere meglio il senso dell'autonomia, se essa cioè debba esaurirsi in "attività in più", oppure in una vera e propria "riorganizzazione della quotidianità" della scuola. Gran parte delle relazioni segnalano il rischio di una "autonomia quantitativa", e quindi la necessità di approfondire meglio gli spazi dell'autonomia didattica anche in rapporto alle offerte integrative, alle esigenze locali e alle attività con il territorio. Sembra doveroso che il Regolamento definisca gli spazi di responsabilità decisionali che le scuole dell'autonomia devono assumersi.
2.8 Enti locali, territorio, autonomia e scuole di serie A e serie B
L allargamento dell'offerta formativa e, in
rapporto a questo tema, quello delle relazioni con gli enti
locali è stato ampiamente dibattuto insieme con gradimenti e
sofferenze.
Se da un lato si esprime una forte aspettativa per una scuola
più aperta ai territorio, dall'altra si segnalano i rischi di
una eccessiva dipendenza da questo. Sembra emergere l'attesa di
un rapporto con il territorio centrato sul partenariato, dove
scuola e territorio si riconoscano e si aprano in una dimensione
di comune responsabilità, per evitare dipendenze reciproche ma
anche inutili contrapposizioni.
Il partenariato è ancor più sentito nel rapporto con il
territorio dal punto di vista socioeconomico, Altrettanto
frequentemente, infatti, si segnala il rischio di una
divaricazione tra scuole di serie A e di serie B: al proposito si
chiede chiarezza sulle politiche perequative.
Sembra emergere, inoltre, l'idea, forse un po' riduttiva, di una
contrapposizione tra un'autonomia intesa come egualitarismo
dell'offerta e un'autonomia intesa come area della
concorrenzialità selvaggia.
2.9 Le attese professionali
Era prevedibile che una consultazione cosi complessa
avrebbe fatto emergere tutto il panorama di bisogni e di
aspettative degli operatori della scuola, oltre il contenuto
specifico della bozza.
In particolare emergono incertezze dei diversi ordini di scuola
in merito alla loro collocazione nel sistema dell'autonomia: la
scuola materna, elementare e media spesso chiedono maggiore
chiarezza sull'autonomia didattica nel loro settore.
Non è un caso che continuamente emerga il tema della formazione
del personale e di nuove forme di reclutamento: tale tema viene
assunto come conditio sine qua non del successo dell'autonomia,
condizione anche di una valorizzazione professionale non più
intesa come ricompensa impiegatizia ma come riconoscimento
dell'impegno per la trasformazione in atto.
La questione degli organici funzionali emerge come scenario
condiviso, sia per una nuova equità tra esigenze del territorio
e offerta formativa, sia per una maggiore progettualità della
scuola nella gestione delle risorse, per le quali si chiedono
maggiori regole di responsabilità. Ampiamente richiesta è una
maggiore precisazione sulle figure professionali e di sistema.
Anche gli uffici di segreteria sono oggetto di discussione: è
auspicabile un maggiore approfondimento sul ruolo degli operatori
ammmistrativi in presenza di nuove responsabilita ad essi
affidate.
2.10 Maggiori risorse
Il tema della risorse, finanziarie e di personale, è
stato - com'era prevedibile - molto dibattuto, anche in un
contesto che andava al di là dello specifico tema del
Regolamento.
Sembra tuttavia emergere una disponibilità ad accettare un
sistema di interventi distribuiti non più a pioggia, ma capace
insieme di premiare la qualità e sostenere/recuperare le
insufficienze. Flessibilità e progetti mirati sembrano essere
condivisi come scenario su cui investire risorse. Tuttavia tutti
sono convinti della indispensabilità di nuove risorse per
incrementare la qualità.
3. Sulla scuola prossima ventura
Com'era inevitabile la consultazione ha espresso anche un universo di idee e di incertezze sul futuro della scuola sia in rapporto all'autonomia sia in ordine al processo di riforma complessivo. Vengono qui brevemente sintetizzati quattro aspetti che appaiono di particolare interesse descritti.
3.1 L 'autonomia, progetto del futuro
Il quadro di riferimento sembra ormai essere
condiviso; l'autonomia appare alla grandissima parte dei soggetti
come la naturale evoluzione positiva del sistema scolastico.
Non sono presenti malinconie del passato, ma incertezze sul
futuro. Un futuro pieno di attese e insieme di preoccupazioni.
Forse un'accelerazione "ragionata" dei processi da
attivare per realizzare l'autonomia aiuterebbe a superare molti
dubbi legati all'attesa.
3.2 Nuove regole del gioco
L'insieme dei processi attivati dall'autonomia sembra rimettere in gioco molte delle regole tradzzionali del lavoro e dell'organizzione della scuola. Le attese e i timori sembrano essere forti soprattutto su. questi aspetti:
Sembra emergere, ancora in modo incerto e confuso, un'attesa di una dimensione neocontrattualistica, più legata alle differenze e specificità dei soggetti che alle generiche e tradizionali categorie, con una nuova regolazione di diritti, doveri, responsabilità.
3.3 E, come sempre, il problema delle risorse
Sulle risorse abbiamo già detto. Tuttavia, sembra necessario sottolineare ancora quanto forti siano apparse le attese al riguardo, anche come segno concreto di una vera volontà di rilanciare il sistema formativo del nostro paese.
3.4 Lincertezza sul quadro riformatore complessivo
Sebbene non fosse specifico oggetto della bozza di Regolamento, molte risposte hanno posto l'esigenza di definire il quadro riformatore complessivo. Tre sembrano essere i temi più caldi per quali e forte l'attesa di chiarire il quadro innovativo:
Dal quadro complessivo di tutte le risposte emerge una diffusa incertezza determinata, ad avviso del Gruppo, da una collocazione non ancora organica dell'autonomia nell'insieme delle scansioni interne al processo innovativo. Molti tasselli del mosaico appaiono alle scuole ancora non inseriti, altri sono ancora sbiaditi per assumere significato in rapporto all'insieme. L'autonomia, per la sua valenza trasversale fondante, richiede, perchè sia assunta come dimensione della scuola del futuro, che si acceleri il completamento del quadro riformatore, o per lo meno, che se ne dispieghi un iter processuale chiaro e rassicurante.