La struttura della
fiaba
Lo studioso di folklore e filologo Vladimir Jakovlevic Propp, nel suo ormai celebre testo "Morfologia della fiaba" , pubblicato a Leningrado nel 1928, ha evidenziato come le azioni, compiute dai personaggi, rappresentino gli elementi stabili delle fiabe e le ha individuate con il nome di funzioni; esse si verificano sempre nello stesso ordine e sono state da lui descritte in una serie che ne comprende 31 .
Questa struttura costante affonda le proprie radici in culti popolari ancestrali, nello sgretolamento di miti antichissimi Anche se non necessariamente tutte le funzioni sono sempre riscontrabili nel medesimo testo, esse ne illustrano l'andamento narrativo essenziale, scandito in alcune tematiche che sono invece fisse: lallontanamento delleroe da casa le successive peripezie affrontate per superare i tranelli dellantagonista al fine di raggiungere il premio spesso rappresentato dalle nozze con la figlia del re, ottenuto grazie al proprio coraggio, ma anche con laiuto di un donatore che gli regala un mezzo magico. Un qualsiasi studio sulla fiaba non può prescindere da una confronto con questo testo fondamentale. Propp pone alla base di ogni scienza scientificamente esatta la raccolta del materiale documentario da analizzare e ritiene che ogni intervento sulla fiaba sia stato condotto prescindendo da un fondamentale sguardo di insieme. Sulla base della analisi dei materiali Propp individua una fiaba di magia universale, caratterizzata dagli stessi personaggi, caratterialmente stilizzati (la fata buona che offre il proprio aiuto, la strega cattiva che crea gli ostacoli, sempre superati dal protagonista in condizioni di indigenza che ambisce ad uno status sociale superiore ). Anche se "Morfologia della fiaba" è stato pubblicato per la prima volta nel 1925, W. Propp può essere considerato il padre della comparatistica, ossia di quella disciplina che dagli anni settanta ha attecchito in Europa come nuova formula di studio letterario. Se prima ogni cultura era "nazionale" e sembrava descrivere le peculiarità individuali della sola zona di produzione del testo, con la letteratura comparata si ricercano invece le fonti comuni alle produzioni più disparate nella consapevolezza che la cultura è cosmopolita e universale.