dal 03/10/2000 queste pagine
sono state visitate volte
(03.11.2004)
Il disagio del dirigente
scolastico "confederale".
Risponde Roberto Proietto (Cgil-FLC Lombardia) - dal sito ScuolaOggi
Ci sia consentito un
commento alla risposta di Roberto Proietto.
Il commento riguarda il riferimento che Proietto fa al "misterioso corsivista".
Ci permettiamo di dubitare del fatto che Proietto davvero non sappia chi si nasconda
dietro lo pseudonimo di GrilloParlante.
Certo può darsi che Proietto non conosca la precisa identità di chi materialmente
ha digitato l'intervento sul disagio del dirigente confederale, ma non è credibile che
egli non sappia nomi e cognomi delle decine e decine di dirigenti iscritti ai sindacati
confederali che si riconoscono pienamente nelle esternazioni di GrilloParlante e non è
possibile che tali esternazioni egli le legga ora per la prima volta.
Si tratta di un sentimento diffuso anche se forse non generalizzato che in qualche
circostanza ha costretto alcuni dirigenti scolastici ad uscire dai sindacati
confederali. (r.p.)
Gentile direttore,
Le scrivo a proposito dell'articolo "Il
disagio del dirigente scolastico" comparso oggi sul Suo giornale,
anche se non è certo simpatico interloquire con chi si firma con uno pseudonimo (a
proposito, ma non sono un po' troppi su Scuolaoggi? Per adeguarmi al malvezzo dovrei forse
firmarmi "vecchio imbecille"?).
Sono un dirigente scolastico, sono iscritto alla CGIL scuola. Lo sono perché è un sindacato confederale, che ritiene, cioè, che l'efficienza e l'efficacia del servizio pubblico dell'istruzione siano un elemento di democrazia per il paese e per tutti i lavoratori, e che per questo si batte contro il tentativo di sfasciare la scuola italiana, contro le derive privatistiche e per risorse finanziarie ed umane adeguate. Lo sono anche perché è un sindacato che si è battuto per valorizzare il ruolo della dirigenza scolastica nell'autonomia, contro le tendenze centralistiche e autoritarie (L. 145, spoils system ecc.) di questo governo. Lo sono, infine, perché è un sindacato che ritiene indegno, a differenza di altri, lasciare dei lavoratori per 1037 giorni senza contratto, pretendendo magari nel frattempo di ottenerne la collaborazione ad essere valutati..
Provo disagio per tutto ciò? No, davvero. Il vero disagio lo provo confrontando le mie responsabilità, il peso del mio lavoro e la mia retribuzione, o pensando alla scarsa considerazione che l'amministrazione ha del mio lavoro, un'amministrazione che mi vorrebbe solo passacarte ubbidiente, esecutore di progetti altrui. Per questo sciopererò volentieri il 15 novembre, e sciopererò con tutti i lavoratori della scuola, perché sento che lo scontro è comune. Mi auguro che molti colleghi superino il malpancismo cronico che sembra attanagliare sempre i dirigenti scolastici e facciano sentire una volta tanto il loro dissenso nei confronti delle politiche scolastiche ed economiche del governo.
Quanto al resto dei disagi espressi dal Suo misterioso corsivista, io contratto con la RSU della mia scuola consapevole del mio ruolo. Rappresento la parte pubblica, non ho bisogno (in quel ruolo) di tutele da parte del mio sindacato. E' piuttosto la mia amministrazione che non mi fornisce mai un supporto degno di tal nome.... Ma mi piacerebbe proprio sapere cosa "non torna" nel fatto che due soggetti si confrontano con ruoli diversi, pur appartenendo al medesimo sindacato. A meno di non voler ricadere, anche noi, nella logica del "volemose bbene" che ha permeato la gestione del pubblico impiego negli ultimi decenni.
Infine la FLC CGIL: singolare che tutti il discorso sui massimi sistemi vada a parare lì (della serie "ci avrei scommesso"). Singolare che ciò accada su una testata rivolta a tutti e che qualcuno invece forse scambia per tribuna precongressuale, confondendo mondo e propri ombelichi. Faccio solo una precisazione: in CGIL (non posso parlare per altri) le politiche contrattuali dei dirigenti scolastici vengono decise e gestite dagli organismi autonomi dei dirigenti scolastici (Esecutivi nazionale ed Esecutivi regionali). Gli organismi dei dirigenti scolastici sono dunque già ora unitari e distinti. Qualcuno pensa che non sia così. Be', lo dica e lo dimostri, senza ulteriori confusioni, e poi occupiamoci d'altro.
Cordiali saluti.