Un curriculum continuo per "Cittadinanza e Costituzione"
di Dino Cristanini
Cittadinanza e Costituzione: educazione? Disciplina? Area di apprendimento?
Il decreto legge 137/2008, convertito con modificazioni dalla legge 169/2008, ha stabilito che:
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a decorrere dall’inizio dell’anno scolastico 2008/2009, oltre ad una sperimentazione nazionale … sono attivate azioni di sensibilizzazione e di formazione del personale finalizzate all'acquisizione nel primo e nel secondo ciclo di istruzione delle conoscenze e delle competenze relative a «Cittadinanza e Costituzione», nell'ambito delle aree storico geografica e storico-sociale e del monte ore complessivo previsto per le stesse;
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iniziative analoghe sono avviate nella scuola dell'infanzia;
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al fine di promuovere la conoscenza del pluralismo istituzionale … sono altresì attivate iniziative per lo studio degli statuti regionali delle regioni ad autonomia ordinaria e speciale.
Cittadinanza e Costituzione non viene quindi inclusa dalla legge in alcuna delle tradizionali categorie presenti nei documenti programmatici annuali, ossia le discipline e le educazioni. Il Documento di indirizzo del Miur del marzo 2009 per la sperimentazione di “Cittadinanza e Costituzione” definisce queste attività come un “insegnamento”, mentre la C.M. 86/2010 alterna l’uso dell’espressione “insegnamento” con quella di “insegnamento/apprendimento”; un insegnamento/apprendimento che ha sia una dimensione specifica integrata alle discipline delle aree storico-geografica e storico-sociale sia una dimensione educativa trasversale. La circolare fornisce anche indicazioni relativamente alla valutazione, che trova espressione nel voto delle discipline delle aree storico-geografica e storico-sociale e influisce inoltre nella definizione del voto di comportamento per le ricadute che determina sul piano delle condotte civico-sociali espresse all’interno della scuola e nelle esperienze formative esterne. Nelle Indicazioni del 2012 per la scuola dell’infanzia e per le scuole del primo ciclo ad un certo punto si parla di “educazione alla cittadinanza”.
Necessità di una adeguata valorizzazione nei curricoli nella prospettiva della continuità
I decreti di riordino dei vari segmenti del sistema scolastico successivi al 2008[1] hanno dovuto tener conto di quanto disposto dalla legge, e tutti, pur con varie scelte lessicali e sintattiche rimandano a quanto previsto dalla norma. Nei documenti programmatici nazionali[2] solo le Indicazioni per la scuola dell’infanzia e per le scuole del primo ciclo danno una certa rilevanza al tema.
Sarebbe perciò opportuno ridefinire in modo unitario il quadro e rivisitare i suggerimenti del documento di indirizzo del 2009 per individuare la progressione longitudinale più opportuna, nei vari anni del percorso scolastico dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado, degli obiettivi riguardanti la conoscenza della Costituzione e delle istituzioni, sia le modalità con cui ciascun campo di esperienza e ciascuna disciplina può concorrere alla formazione degli atteggiamenti e allo sviluppo delle competenze riguardanti la cittadinanza. L’educazione alla cittadinanza comprende certamente gli obiettivi che in passato erano attribuiti all’educazione civica, all’educazione alla convivenza democratica, all’educazione alla convivenza civile, ma include anche l’idea dell’impegno e della partecipazione attiva alla vita della comunità. Mete formative di questa rilevanza non possono essere considerate solo nelle premesse dei documento programmatici nazionali, ma devono trovare uno spazio reale, una concreta visibilità e valorizzazione nei curricoli progettati e realizzati dalle scuole.
Valutare e migliorare gli esiti
La lettura delle pagine di cronaca dei quotidiani e dei saggi sulla condizione della società attuale fornisce ottimi argomenti per comprendere l’importanza della conoscenza della Costituzione e dell’educazione alla pratica attiva e consapevole della cittadinanza.
L’indagine ICCS (International Civic and Citizenship Study), promossa dalla IEA e realizzata in Italia tramite l’Invalsi, oltre a presentare un utile quadro di riferimento sulle problematiche dell’educazione ala cittadinanza, fornisce una serie di interessanti informazioni in ordine a:
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le conoscenze e i livelli di comprensione degli studenti relativi ai principi e ai valori fondamentali della democrazia, delle principali istituzioni democratiche, dei diritti e dei doveri, della funzione delle leggi;
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le convinzioni degli studenti sui principi e i valori democratici;
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gli atteggiamenti degli studenti nei confronti di principi e valori come, ad esempio, la fiducia nelle istituzioni, il sostegno all’uguaglianza dei diritti dei gruppi etnici/razziali, l’uguaglianza dei diritti e dei doveri tra i generi;
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le intenzioni di comportamento degli studenti in termini di aspettative individuali e grado d’interesse, di disponibilità ad impegnarsi, in futuro, nella vita pubblica e politica come, ad esempio, la partecipazione al voto o l’impegno ad una partecipazione politica attiva;
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i comportamenti effettivi degli studenti e, in particolare, la partecipazione ad attività con valen-za civica dentro e fuori della scuola; alcuni dei fattori di contesto (di classe, di scuola, e di comunità locale) che influenzano i risultati dell’apprendimento.[3]
Il campione di studenti coinvolto nell’indagine non era particolarmente numeroso, ma l’iniziativa segnala l’importanza di effettuare rilevazioni anche in ordine a questo tipo di apprendimenti, in modo da disporre di informazioni valide e attendibili per valutare gli esiti dell’azione educativo –didattica e avviare processi di miglioramento degli stessi.
[1] DPR 20 marzo 2009, n. 89, Revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione;
DPR 15 marzo 2010, n. 87, Regolamento recante norme per il riordino degli istituti professionali;
DPR 15 marzo 2010, n. 88, Regolamento recante norme per il riordino degli istituti tecnici;
DPR 15 marzo 2010, n. 89, Regolamento recante norme di revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei.
[2] Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione (2012);
Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali (2010);
Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento degli istituti tecnici (2010 e 2012);
Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento degli istituti professionali (2010 e 2012).
[3] www.invalsi.it/download/rapporti/iccs2009/Rapporto_ICCS_2009.pdf