razzismo
Il razzismo a base biologica, così come propinato da J. Gobineau con il famoso Saggio sullineguaglianza delle razze umane (1855), è oggi totalmente in disuso, almeno dal punto di vista della teoria.
Lo stesso concetto di razza, fondato su presunte differenze
biologiche è sensa alcun senso.
Come sostengono L. ed F. Cavalli Sforza "I gruppi che formano la popolazione
umana non sono nettamente separati, ma costituiscono un continuum. Le differenze nei geni
allinterno di gruppi accomunati da alcune caratteristiche fisiche visibili sono
pressoché identiche a quelle tra i vari gruppi e inoltre le differenze tra singoli
individui sono più importanti di quelle che si vedono fra gruppi razziali.(...) Razzismo
significa attribuire, senza alcun fondamento, caratteristiche ereditarie di personalità o
comportamento a individui con un particolare aspetto fisico. Chiamiamo razzista chi crede
che lattribuzione di caratteristiche di superiorità o inferiorità a individui con
un determinato aspetto somatico abbia una sua spiegazione biologica". (nota 1)
Il razzismo "riconosce" ed anzi "esaspera" le differenze. Tra le molte definizioni possibili crediamo che quella offerta da Albert Memmi per l Encyclopaedia Universalis (Parigi 1972) abbia il pregio di cogliere lelemento dinamico dellatteggiamento razzista, il motivo che ne sta alla base:
"Il razzismo è la valorizzazione, generalizzata e definitiva, di differenze, reali o immaginarie, a vantaggio dellaccusatore e ai danni della vittima, al fine di giustificare una aggressione o un privilegio". (nota 2)
Lo scopo del riconoscimento e della "valorizzazione delle differenze" è il dominio, il permanere di una relazione di dominio quale quella tra accusatore e vittima. Apice del razzismo è la produzione di un discorso capace di persuadere il diverso a cui si riferisce di essere realmente "inferiore".
Una variante (oggi molto diffusa) del razzismo è il cosidetto razzismo differenzialista
Inoltre, se è vero che il razzismo (soprattutto a base genetica) non trova oggi difensori è anche vero che forme di razzismo operano pressoché ovunque nel mondo, esprimendosi in particolare nel vissuto quotidiano.
Nel corso del nostro secolo la pretesa superiorità della razza ariana ha portato al tentativo di sterminio "scientifico" degli ebrei da parte dei nazisti con la messa in atto di un processo di distruzione che ha coinvolto unintera società civile, moderna ed industriale quale la Germania. Secondo Raul Hilberg (nota 3) ciascun membro delle quattro burocrazie dello stato nazista (esercito e polizia, partito, amministrazione civile, apparato economico), così come la maggior parte della popolazione, applicò le diverse procedure della distruzione, facendo uso di poteri e mezzi normali, dipiegando macchinalmente o per fedeltà allo stato, amore del proprio lavoro o senso del dovere, arguzie di ingegno burocratico: per classificare, trasportare, sfruttare, derubare e assassinare milioni di vittime innocenti.
La disumanizzazione dellaltro, la sua classificazione tra i "non-umani" ha reso possibile quella che Hannah Arendt ha definito "La banalità del male"(1963).
Negli ultimi anni in molti conflitti (Ex Jugoslavia, Rwanda, Burundi, Congo-Zaire, ecc) sono state utilizzate "motivazioni" etniche che collimano con il razzismo.
Note
1) L.- F. CAVALLI SFORZA, Chi siamo. La storia della diversità umana, Mondadori, Milano, 1995