Direzione didattica di Pavone Canavese

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La rubrica del 21.9.98

 

 

SAGGI SI'..... MA NON INTERCULTURALI

Continua il dibattito sul documento "I contenuti essenziali della formazione di base" elaborato a partire dai materiali della commissione dei "saggi".

Analizzando il documento a partire da una prospettiva interculturale si scopre tuttavia che il documento

  1. non fa mai menzione della problematica interculturale (se non in una parentesi e per quanto riguarda il solo insegnamento della lingua italiana per gli immigrati)
  2. non precisa mai che la scuola è inserita in una società multiculturale, globale, interdipendente e che per il futuro occorre formare "cittadini planetari"
  3. nega (nella premessa) ogni possibile futura ipotesi "interculturale"

Il giudizio può sembrare ingeneroso ma così non è. Rimandando ad un futuro approfondimento lo studio analitico del documento dei saggi basti qui soffermarsi sul punto che mi pare più significativo, anche perché posto a "premessa" di tutto l’impianto del documento.

La Premessa del documento esordisce infatti sostenendo che "nella definizione dei fondamentali occorre muovere non da un a-priori ideologico, dall’immagine di un individuo ideale, ma dall’esigenza di definire saperi e valori che possano risultare comuni a tutti i cittadini, indipendentemente dalla religione, dall’etnia, dallo stato sociale, dal sesso". L’affermazione, a prima vista, appare totalmente condivisibile. Eppure, se ben analizzata, rivela proprio la richiesta di quell’a-priori rigettato due righe prima. Nell’età delle differenze, nel tempo della pluralità, come ricavare infatti "saperi e valori comuni"? E chi li definisce? Con quali strumenti? A partire da chi?

Esistono forse persone "indipendentemente" da religione, etnia, sesso, status ecc.. No, non esistono: le persone esistono nella differenza, vengono al mondo nella differenza, differenza di genere in primis. E se simili persone non esistono occorre ammettere che i saperi ed i valori condivisi non vanno ricercati "indipendentemente" quanto piuttosto proprio nella relazione tra alterità che sono tali proprio perché (e solo perché) diverse. In caso contrario ci si trova nuovamente di fronte ad un a-priori ideale che viene a costituire il luogo di integrazione a cui condurre (assimilare) tutte le alterità.

Il paradigma dell’interculturalità interroga (e scardina) in profondità il documento sui contenuti essenziali sin dalla premessa. E ciò non come rivendicazione di una nicchia quanto piuttosto nella più radicale richiesta di precisazione del punto di vista, dell’ottica, del paradigma che, una volta assunto, cambia di segno e prospettiva a molte delle indicazioni fornite.

Assumere il paradigma dell’alterità e della progettualità interculturale non chiede nuovi contenuti: esige piuttosto un modo diverso di porsi rispetto alla domanda sui tratti (ovvero sulle competenze cognitive, relazionali ed operative) che devono caratterizzare i cittadini del mondo nell’era della globalizzazione.

E questo, onestamente, non mi pare rintracciabile nel documento sui contenuti essenziali. E, in tutta franchezza, non mi sembra una assenza facilmente giustificabile.

Men che meno se si pensa ai cittadini del nuovo millennio.

Chissà che i saggi non ci ripensino. Magari, per aiutarli, si potrebbe sempre far presente il tutto al Ministero mediante cortesi (ma ferme) prese di posizione come già hanno fatto diversi operatori scolastici e del terzo settore. Infatti o l’ottica interculturale entra nel documento sui saperi essenziali oppure sarà poi sostanzialmente inutile ogni futura iniziativa al riguardo (quale ad esempio la direttiva ministeriale sull’interculturalità a cui stanno lavorando la Commissione Intercultura ed il Ministero).

CHIAMA L’AFRICA

Lanciata e sostenuta do oltre 150 organizzazioni impegnate nel settore educativo, del volontariato internazionale e della solidarietà, continua anche quest’anno la Campagna Nazionale per un nuovo patto di solidarietà con i popoli africani. Nel passato anno scolastico si sono tenuti molti corsi di aggiornamento e diverse città italiane sono state visitate dalla "carovana" di Chiama l’Africa, ovvero da tre camion tir che "scaricano" in una piazza un villaggio africano attorno a cui si sviluppa per un’intera settimana un’intensa azione di sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Il villaggio, estremamente curato dal punto di vista dell’impatto, permette visite guidate da animatori africani, concerti, dibattiti. Approfondimenti.

Realizzato con il contributo del Ministero degli Affari Esteri l’evento sarà presente dal 29 settembre al 5 ottobre a Cremona. Nelle settimane successive si trasferirà a Como-Cantù, Treviglio, Brescia.

Tra le iniziative connesse alla campagna va citato il corso di aggiornamento organizzato a Milano da Cres e "Chiama l’Africa" che si apre il 13 ottobre con l’intervento della Sottosegretaria MPI Albertina Soliani.

A latere della campagna di sensibilizzazione sono stati inoltre pubblicati alcuni interessanti quaderni sull’Africa che, in modo agile ma esaustivo, permettono un primo approccio alle molte culture dell’Africa sub-sahariana.

I titolo sino ad ora pubblicati sono:

Per informazioni e per chiedere il materiale

Chiama l’Africa - Viale Baldelli 41 - 00146 Roma
tel 06/5430082 fax 06/5417425 e-mail: chiama.africa@agora.stm.it

Interculturalità: anche l’università si muove

Le problematiche dell’educazione interculturale, con la connessa ed urgente necessità di formare personale all’altezza della situazione, stanno (finalmente!) interrogando l’università.

Al riguardo, e senza nessuna pretesa di esaustività, segnalo le seguenti iniziative:

Università di Siena

Università di Trieste

Università di Roma III

Università per stranieri di Siena
Facoltà di Lingua e Cultura Italiana - anno accademico 1998/99

Laurea in Lingua e cultura italiana
(4 anni, sono ammessi cittadini italiani e stranieri, temine presentazione domande 10 ottobre 1998)

Scuola di specializzazione post laurea su "Didattica dell’italiano come lingua straniera"
(2 anni, numero chiuso a 50 cittadini italiani o stranieri, temine presentazione domande 10 ottobre 1998)

Diploma universitario per l’insegnamento della lingua italiana a stranieriù
(3 anni, numero chiuso a 100 cittadini italiani o stranieri, temine presentazione domande 30 settembre 1998)

per informazioni: http://www.unistrasi.it
e-mail: info@unistrasi.it

Università degli studi di Trieste
Corso di laurea in "Scienze e tecniche dell'Interculturalita`"

Articolato in quattro anni - un biennio propedeutico e uno di specializzazione - il corso di laurea conta ventiquattro esami, tra cui uno di informatica e prove orali e scritte in due lingue straniere.
Tra le materie, prevalentemente umanistiche, comprensive di molti insegnamenti comuni a Lettere, Scienze Politiche, Lingue e Scienze della Comunicazione, anche alcune economiche e giuridiche. Fondamentale, a partire dal terzo anno, la scelta dell'indirizzo. La formazione, infatti, si fa più specifica, in vista degli interessi degli studenti e delle aree culturali nelle quali essi intenderanno lavorare: romanistica, per esempio, o anglistica, balcanica, ebraistica, araba.

Per informazioni: http://www.univ.trieste.it

Università Roma Tre
Facoltà di Scienze della Formazione - Dipartimento di Scienze dell’educazione

Diretto dal Prof. Francesco Susi si tiene presso la facoltà di Scienze della Formazione il Corso di Perfezionamento a distanza in Educazione Interculturale.

Per informazioni: 06/ 4452302 fax 06 / 4452642

EDUCAZIONE ALLO SVILUPPO
E EDUCAZIONE INTERCULTURALE
IL CASO AFRICA

Milano, Società Umanitaria, Via Daverio, 7
Progetto e Direttore del Corso: CRES-Mani Tese - Wilma Beretta Podini
Organizzazione: CRES-Mani Tese in collaborazione con la Campagna "Chiama l’Africa"

TAVOLA ROTONDA
Martedì 13 ottobre 1998, h. 16.30-19.30

Le risorse per l’educazione allo sviluppo,
alla mondialità e all’interculturalità.
Africani in Italia, Italiani in Africa.

Partecipano:

Eugenio Melandri (coordinatore Campagna "Chiama l’Africa")

Albertina Soliani (Sottosegretario M.P.I.)

Aluisi Tosolini (commissione intercultura MPI)

Ainom Maricos (consigliera comunale-Milano)

Marco Grandi (S.O.C.I -Comune Milano)

Pap Kouma (scrittore senegalese)

Raffaele Taddeo (insegnante, Ass. "La Tenda")

Dino Barra , Anna Di Sapio, Marina Medi (insegnanti formatori C.R.E.S.)

Coordina: Bruna Sironi, Mani Tese

CONFERENZE

Mercoledì 14 ottobre 1998, h. 16.00-18.00
"La figura dell’immigrato nella storia delle civiltà e nella vita dei popoli: gli Africani in Italia tra conflitto e integrazione"
Relatore: Godwin Chukwo, storico e antropologo nigeriano

Giovedì 15 ottobre 1998, h. 16.00-18.00
"Cause storiche del divario Nord-Sud: l‘Imperialismo e l’avventura italiana in Africa"
Relatore: Marco Scardigli, esperto di storia del colonialismo italiano

Venerdì 16 ottobre 1998, h. 16.00-18.00
"Informare e comunicare alla luce dell’educazione allo sviluppo e all’interculturalità. Letteratura e intercultura: l’Africa nel nostro immaginario.
Relatrice: Anna Di Sapio, esperta di letteratura africana, CRES.

L’iniziativa è riconosciuta come corso di aggiornamento.

Per informazioni: manitese@planet.it