12.02.2012
Il filo bianco
(da Fioroni a Profumo passando per la Gelmini)
di Bruno Moretto
Comitato Scuola e Costituzione Bologna
E’ stato reso noto il testo definitivo del
decreto sulle semplificazioni. La parte sulla scuola viene in parte
modificata.
Sulla questione più urgente dei tagli ancora in fieri all’organico si fa una
decisa marcia indietro rispetto alle iniziali ipotesi di recupero. Il
cosiddetto organico funzionale è subordinato ai limiti della legge 133.
L’art. 50 si conclude così: “3. Dall’attuazione delle disposizioni del
presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della
finanza pubblica.”
Non c’è pertanto alcuna svolta nella politica scolastica, ma la conferma che
questo governo si muove in continuità con quella visione economicista che ha
caratterizzato quella dei precedenti.
Questo il dipanarsi del filo sulle questioni che hanno creato i maggiori
problemi negli scorsi anni:
1) I tagli all’organico. A settembre 2007 i Ministri Padoa Schioppa e
Fioroni pubblicano il cosiddetto “Libro bianco sulla scuola”. Questo libro
fu curato dall’attuale Ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca,
economista ed ex direttore del MEF. In esso si evidenziavano le differenze
fra il nostro sistema e quello di altri paesi e si individuavano i settori
nei quali vi sarebbe un eccesso di personale e quindi di spesa: il tempo
pieno, il sostegno, il numero di alunni per classe, il numero di ore di
lezione. Sono questi gli ambiti che sono poi stati soggetti dei tagli più
pesanti negli anni successivi:
a) Fioroni aveva previsto un taglio di 30.000 posti nel triennio 2008-2011.
b) Il nuovo governo Berlusconi entrato in carica nel corso del 2008 produsse
il decreto legge 112 il cui art. 64 ha comportato il taglio di altri 120.000
posti e di 8 miliardi di euro.
c) Per effetto dell’entrata in vigore della “controriforma” Gelmini e della
riduzione progressiva delle ore di lezione dalle elementari alle superiori
tali tagli continuano ad agire per scorrimento. Questo governo continua ad
applicare tali norme: . “Gli organici di cui al comma 1 sono determinati,
complessivamente, nel rispetto dell’articolo 64 del decreto-legge 25 giugno
2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n.
133” art. 50, c2, e neppure si preoccupa degli oltre 10.000 docenti in
esubero che rischiano entro due anni il licenziamento.
2) Valutazione e ruolo dell’Invalsi
a) Fioroni (Legge 176/07) introduce le prove Invalsi all’esame di Stato,
affida al Servizio nazionale di valutazione il compito di “effettuare
verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli
studenti e delle scuole nonché altre rilevazioni necessarie per la
valutazione del valore aggiunto realizzato dalle scuole”. La rilevazione
deve avvenire su campione e minimizzare l’onere per le scuole (direttiva 52
del 19/06/07).
b) Gelmini (direttiva 15/09/08) applica la norma per l’esame di terza media
di Italiano e Matematica e avvia la sperimentazione di prove Invalsi per
l’esame finale delle scuole superiori. La direttiva impone all’Invalsi la
valutazione di sistema, la valutazione delle scuole, la valutazione degli
studenti con analisi del valore aggiunto, la valutazione del personale. La
valutazione deve coinvolgere obbligatoriamente tutti gli studenti delle
classi seconde e quinte elementari, prime e terze medie, seconde e quinte
superiori, scaricando l’obbligo e l’onere sulle scuole.
c) Profumo decreta (art. 51, c2) che “Le istituzioni scolastiche
partecipano, come attività ordinaria, d’istituto, alle rilevazioni
nazionali… di cui alla legge 176/07”. La direttiva n. 88 del 18/10/11 del
Ministro Gelmini prevede ancora la somministrazione obbligatoria delle prove
a tutti gli studenti nel mese di maggio. La formulazione dell’art. 51 sembra
confermare un presunto obbligo di somministrazione e correzione delle prove
da parte delle scuole e l’ assurda impostazione che pretende di usare una
stessa prova per valutare di tutto.
3) Clericalismo e scuole private
a) Fioroni approva i nuovi programmi per la scuola d’infanzia con un
impronta neoclericale. Con il decreto dell’8/08/07 riconosce alle scuole
paritarie private di svolgere una funzione pubblica (non solo un servizio) e
amplia i finanziamenti a tutti gli ordini di scuola, dall’infanzia alle
superiori.
b) La Gelmini prosegue su questa strada aumentando i finanziamenti mentre
taglia quelli alle scuole statali.
c) Il Ministro Profumo nella sua relazione programmatica davanti alla
Commissione cultura della Camera inserisce fra le 10 azioni prioritarie del
suo ministero “Scuola paritaria nel sistema pubblico di istruzione
(Semplificazione delle modalità di finanziamento).” Nella prima versione del
decreto compare l’istituzione del “Fondo per l’istruzione paritaria” che
tende a far divenire istituzionale il finanziamento vietato dall’art. 33
della Costituzione. Fortunatamente tutto l’art. 59 del vecchio testo
scompare dalla versione definitiva (per ora).
4) Obbligo scolastico e apprendistato
a) Fioroni introduce la possibilità di adempiere all’obbligo scolastico
anche nella formazione professionale.
b) Gelmini prosegue su questa linea.
c) Profumo inserisce ufficialmente l’apprendistato fra i percorsi
dell’istruzione tecnico-professionale (art. 52).
Occorre che il mondo della scuola torni a parlare e a esplicitare le proprie
proposte (come la Legge di Iniziativa Popolare per una buona scuola per la
Repubblica) che sappiano rimettere al centro la visione costituzionale della
scuola come fattore di progresso civile di un paese e invertire la marcia
rispetto alla linea impositiva e punitiva portata avanti negli ultimi 4 anni
(o meglio negli ultimi 15).