11.11.2008
E in tutto questo marasma
quale futuro per le TIC ?"
di Paola Limone
Non so quale sarà il futuro delle Tic, non so quale sarà il futuro della scuola primaria, non ho chiaro neanche quale sarà il mio futuro di insegnante con 25 anni di anzianità. Siamo in tanti ad attendere che venga fatta chiarezza, ed insieme a noi aspettano i nostri dirigenti scolastici. Per quanto riguarda il discorso delle tic nella didattica non vi è al momento nessuna informazione: si sente parlare di stanziamenti per l’acquisto di hardware, ma soprattutto per le scuole secondarie di primo grado.
Personalmente ritengo che con classi più numerose e insegnanti unici diventerà insostenibile l’uso dei laboratori che nelle scuole primarie sono costituiti in media da 8 – 10 computer. Si parla molto e con eccessivo entusiasmo di lavagne interattive, sulle quali ha scritto un interessantissimo articolo l’amico e collega Dario Zucchini dell’Istituto Majorana di Grugliasco. Le LIM sono oggetti del desiderio degli insegnanti più tecnologici, ma che nella maggioranza dei casi non modificano in alcun modo i metodi di insegnamento finendo così per sostituire in tutto e per tutto le vecchie care lavagne, costando però molto di più. Meglio di niente? Non è detto.
Non si parla nel decreto e nei documenti ministeriali di figure specializzate e questo in fondo è un bene, tutti noi dovremmo avere le competenze necessarie per utilizzare le tecnologie della comunicazione e dell’informazione facendo scuola.
Ma esattamente come per l’inglese (che da un altr’anno a quanto pare dovremo tutti studiare) sono migliaia gli insegnanti che queste competenze non le hanno. E allora forse ci aspetteranno di nuovo anni di corsi di formazione di massa, gestiti non si sa da chi e pagati non si sa con cosa. In realtà sono convinta che nell’ottica gelminiana l’insegnante unica sia materna e poco tecnologica e i bambini abbiano bisogno di figure di riferimento e di cari e vecchi balocchi.
E allora anche per le tic forse varrà la quarta I nominata dalla mia vecchia compagna di classe.