01.02.2010
Geografia
di Nerina Vretenar
(Mce Treviso)
GEOGRAFIA è descrizione della terra, questo abbiamo
imparato tutti fin dalla scuola che un tempo si chiamava elementare.
Descrizione della terra, corpo vivo che muta e respira e dà vita, e racconto
degli infiniti percorsi dei suoi abitanti più irrequieti, gli umani che da
sempre la percorrono e vi si insediano per archi di tempo più o meno lunghi,
incontrandosi e scontrandosi e mescolandosi.
Come possono la cittadina e il cittadino del mondo complesso di oggi vivere
senza conoscere la casa che condividono con gli altri esseri umani? Come si
può affrontare temi come l’uso delle risorse, l’impoverimento che colpisce
tante popolazioni, il nuovo colonialismo, le migrazioni, il razzismo? O temi
come la democrazia e i rapporti tra i popoli e i conflitti che continuano a
insanguinare il pianeta? O come i mutamenti climatici e il riscaldamento
globale e l’estinzione delle specie?
Come si può sentire il mondo come la propria casa e sentire la
responsabilità di prendersene cura se non lo si conosce? Com’è possibile,
Non si può amare ciò che non si conosce, non si può prendersene cura. Per
prendersi cura di un essere bisogna cominciare col conoscerlo e conoscerne i
bisogni.
La vita della città in cui ciascuno abita è influenzata da tutto ciò che
succede nel mondo, anche il linguaggio comune definisce come “mondiali”
fenomeni della più diversa natura: la crisi mondiale, l’economia mondiale,
fortemente diretta da inossidabili organizzazioni mondiali, i conflitti
mondiali, la diffusione mondiale di conoscenze, tecnologie e abitudini.
Diceva Bateson che il battito d’ali di una farfalla avrà conseguenze che si
ripercuoteranno fin dall’altra parte del mondo. Quali conseguenze potrà
avere l’ignoranza che genera, chiusura, arroccamento su posizioni
pateticamente campanilistiche, incapacità di capire l’altro perché non si
conosce il pezzo di mondo da cui proviene, stolta arroganza e razzismo
criminale?
La geografia, che dovrebbe essere una materia fondamentale in tutte le
scuole, finora era già quasi inesistente nelle scuole superiori, chissà, si
pensava che quattro semplici conoscenze di base fossero sufficienti per
stare al mondo, in questo mondo complesso.
E già avevamo, come una ricerca recente ha dimostrato, un’alta percentuale
di adolescenti e giovani che ignorano aspetti fondamentali della loro vita
di ogni giorno, come l’avvicendarsi del giorno e della notte e il succedersi
delle stagioni. Non parliamo delle cause della povertà e delle condizioni
che determinano le migrazioni dei popoli.
Certo c’è il GPS che permette di raggiungere qualsiasi luogo senza
conoscerlo, in qualsiasi luogo del mondo si può trovare un villaggio vacanze
simile a tutti gli altri e un centro commerciale uguale a quello sotto casa
in cui rivestire l’unico ruolo concesso agli ignoranti: quello di
consumatori acquiescenti che si illudono di prendersi cura.. di se stessi.