04.11.2008
Lettera aperta alla
sinistra
che va in piazza per la scuola
di Franco Fondriest
Cara sinistra
mi presento: sono un dirigente scolastico (o meglio, un
direttore didattico) di lungo corso e per giunta un ex sessantottino (anche
un po’ spelacchiato), uno di quelli che ha creduto e crede che la scuola
pubblica, dei valori importanti; per questo motivo ho scelto, come tanti
altri della mia generazione, di fare questo lavoro con il massimo impegno
cercando di essere uomo di sinistra e un dirigente leale al mio paese,
consapevole che quando varca la soglia del suo ufficio , è al “servizio
esclusivo della nazione” (art 98 della costituzione)
Proprio in questa ottica, ed in veste di cittadino responsabile e molto
preoccupato per i toni del dibattito, ma soprattutto per i destini della
scuola, mi permetto, dopo aver posto pubblicamente alcune domande alla
Ministra Gelmini, di fare alcune osservazioni su come la sinistra sta
affrontando il dibattito sulla scuola.
La premessa
Doverosa premessa a riflessioni critiche come le mie, è che la sinistra,
in tempi ormai lontani, ha fatto per la scuola nei territori amministrati,
in primo luogo Modena, cose assolutamente innovative e di grande respiro: il
tempo pieno, oggi nel mirino del ministro, è nato qui; la politica di
accoglienza per i ragazzi “diversamente abili”, è nata qui; la scuola dell’
infanzia che tutto il mondo ci invidia e copia, è nata da queste parti. L’
attenzione per la scuola insomma, anche con il contributo di uomini e
pedagogisti eccezionali come Sergio Neri, è stata una bandiera per la
sinistra e, in particolare per la sinistra modenese.
Scelte sbagliate
Detto questo, partirò da un dato: negli ultimi 13 anni, per 7 ci sono
stati governi di centro sinistra e per 6, di centro destra. Quale è stata,
in questi anni, la politica scolastica del centro sinistra?
Ricorderò i principali provvedimenti:
-riforma Berlinguer, una bella riforma pensata da alcune anime belle che
però non sapevano fare bene i conti;
-autonomia: o meglio, la falsa autonomia delle scuole, su cui sono stati
scaricati adempimenti amministrativi lasciandole allo sbando;
-contratto di lavoro del personale della scuola con cui, per la prima volta,
si è stabilito che l’ aggiornamento NON è più un dovere degli insegnanti
-passaggio di “bidelli” dai comuni allo stato: il loro numero è stato
raddoppiato, mentre le loro competenze sono state dimezzate
Meritocrazia
Quanto al riconoscimento del merito, un generoso tentativo di Berlinguer
fu fatto naufragare da una coalizione di sigle di varia appartenenza. La
motivazione era che si poteva fare meglio; il come, nessuno lo ha poi detto,
ma nelle scuole, gli operatori lo sanno già da tempo. Infatti vedono
colleghi che portano a casa nel fine settimana pacchi di compiti da
correggere ed altri che vanno a fare il secondo lavoro; e poi vedono
colleghi con classi di poche unità di alunni ed altre con 30; non sarà un
premio al merito, ma almeno al carico di lavoro !
Il nuovo regolamento delle supplenze con l’ ampliamento delle possibilità di
scelta ed una contemporanea riduzione degli obblighi dei supplenti, ha
inoltre messo le segreterie sull’orlo di una crisi di nervi; tanto lavoro,
tante spese telefoniche, per nulla !
Il nodo delle private
Quanto ai finanziamenti alle private, qui, il centro sinistra ha fatto
ciò che nemmeno la DC in 40 anni di governo era riuscita a fare!
Gli errori del passato non aiutano a riflettere ? Tanta idealità, tanto
impegno, quanto pochi risultati.
Perché non si è preso esempio dalle amministrazioni locali virtuose ?
L’ altro versante
Il centro destra, da parte sua, non è stato da meno:
- ha approvato (a colpi di maggioranza) la (contro)riforma Moratti, gettando
nello scompiglio le scuole
- ha lasciato le scuole al verde, senza nemmeno i soldi per pagare i
supplenti (mentre assegna un finanziamento straordinario al comune di
Catania di ben 140 milioni di euro, dopo la fallimentare gestione del
Sindaco Scapagnini, medico personale di Berlusconi)
- ed ora un provvedimento con tanti tagli (in buona parte giustificati e che
dovrebbero trovare il plauso di chi paga correttamente le tasse) conditi da
un patetico ritorno al passato
Il clima nella scuola
Come pensate che sia l’ umore di chi opera nella scuola con
professionalità, impegno e passione e che periodicamente si sente dire che
quello che sta facendo, quello per cui si è aggiornato, non vale più niente,
è da buttare e bisogna ricominciare tutto da capo ?
Ricordiamoci che le buone scuole sono quelle dove ci sono insegnanti
competenti, motivati, rispettarti e pagati !
Il vero nodo
Negli ultimi decenni, tra governi di centro, di sinistra e di destra,
sono aumentati gli insegnanti, sono aumentate le ore di scuola, e siamo, nel
contempo, peggiorati in tutte le classifiche internazionali; vogliamo
riflettere su questo ?
Si sfidi quindi la destra non solo sul terreno dei contenuti, ma anche su
quello delle modalità di risparmi !
Il dibattito non può essere tra chi vuol riportare la scuola agli anni 60 e
chi non vuol cambiare nulla!