10.11.2008
A proposito di alunni stranieri
di Piero Cattaneo
La mozione sull’integrazione scolastica dei minori
stranieri che verrà presentata al Senato l’11 novembre prossimo mi sembra
ben diversa, per il tono e per la prospettiva, da quella presentata e
approvata lo scorso 14 ottobre.
Non si parla più di “classi di orientamento” ma si ritorna alle “classi
aperte”, le cui finalità e funzioni sono molto differenti dalle prime. Al
riguardo l’esperienza professionale di questi ultimi quindici anni mi
permette di fare alcune considerazioni :
è vero che gli alunni stranieri che arrivano in Italia necessitano di un aiuto per apprendere la lingua italiana ;
è vero che la distribuzione di questi alunni non è equa sul territorio nazionale, ma non lo è anche a livello regionale, provinciale e comunale. Le disparità sono forti a causa delle diverse politiche di accoglienza praticate dai Comuni e/o dalle differenti opportunità di lavoro per i genitori ;
è vero che gli alunni stranieri, fuori della scuola, non hanno aiuto dalla famiglia che usa la lingua madre e non quella italiana ( anche i genitori presentano problemi nella comunicazione ! ) ;
è vero che le “risorse” in termini di competenze professionali nella scuola e sul territorio ( es. i mediatori culturali ) non sono equamente distribuiti sul territorio e, soprattutto per alcune cittadinanze straniere, non ci sono mediatori ;
è vero che le scuole si sono date molto da fare per trovare al proprio interno modalità, strategie e strumenti per facilitare l’accoglienza degli alunni stranieri e per promuovere il loro processo di apprendimento.
E di questo passo potremmo confermare altri dati di realtà altrettanto importanti. Ma occorre agire per evitare che la soluzione dei molti problemi collegati con l’integrazione degli alunni stranieri sia il ricorso alle “classi di orientamento” solo per loro.
Allora che fare?
Alcune proposte :
a) potenziare l’autonomia delle scuole con la connessione di risorse in termini di competenze professionali e/o di finanziamenti per formare professionalità idonee ;
b) dotare la scuola di tecnologie e/o stimoli didattici funzionali a favorire la comunicazione tra allievi e docenti, tra scuola e famiglie ;
c) prevedere nella realizzazione dei curricoli disciplinari la conoscenza e l’approfondimento delle culture di origine degli allievi ;
d) facilitare il confronto tra i rappresentanti delle varie cittadinanze presenti su un determinato territorio e i responsabili delle altre Istituzioni e/o Associazioni.
La mozione che verrà presentata in Senato il giorno 11/11 prossimo contiene alcune di queste proposte. Staremo a vedere se e quanto verrà approvato.