28.01.2009
Dov’è la norma?
di Maurizio Tiriticco
Francesco d’Esposito ha intervistato il Ministro della Pubblica Istruzione (sul “il Riformista” di oggi) e… credibile dictu, perché ormai da questo ministro possiamo aspettarci di tutto, la Gelmini gli dichiara testualmente: “Sul voto in condotta non c’è nessun passo indietro, quella circolare vale solo per il primo quadrimestre, che abbiamo considerato come una fase di rodaggio. Ma nel giro di una settimana presenterò al Consiglio dei ministri un regolamento per disciplinare il voto in condotta”. E tutti noi che, invece, avevamo pensato che quella cm avesse un più ampio respiro! Ma siamo noi che non sappiamo leggere? Nella cm si dice: “Nelle more dell’iter di approvazione del regolamento, si ritiene opportuno fornire alle scuole elementi essenziali di informazione, con particolare riferimento alla valutazione intermedia di imminente scadenza, a conferma ed integrazione di quanto già contenuto nella C.M. n. 100 dell’11 dicembre 2008”. Perché invece dell’aggettivo particolare lo scrivente non ha usato l’aggettivo esclusivo? Mah! I misteri dei ministeri, come quel bel libro di Augusto Frassineti… anni Cinquanta!
Nell’intervista seguono altre divagazioni, perché altro non sono ormai le dichiarazioni del nostro ministro: “Ovviamente, nel regolamento che sto preparando ci sarà spazio per il buon senso, per una valutazione caso per caso ma saranno misure rigorose. E sicuramente non si applicherà solo ai comportamenti gravi da 15 giorni di espulsione. Anche perché il fenomeno del bullismo va aumentando… (ci sono dei dati in merito?)… La cultura del Sessantotto è fallita anche se c’è chi continua a criticare agitando bandiere ideologiche” Ritengo di essere tra i tanti che agitano bandiere ideologiche – sempreché sia ideologia criticare una politica scolastica che sta creando da mesi disagi, preoccupazioni, sconcerto, confusione nelle scuole, nelle famiglie e nel Paese! Che cosa significa poi dire che la cultura del Sessantotto è finita? Ovviamente, se del Sessantotto si ha una visione superficiale, di maniera, ideologica a senso unico, si può dire di tutto e di più! Come se pensassimo alla Rivoluzione francese solo come sinonimo di ghigliottina! Magari i fatti che hanno una loro complessità nella vicenda umana fossero misurabili solo sulla base di estrapolazioni parziali e di comodo! In altri termini, sarebbe troppo facile rinnovare il nostro sistema di istruzione ponendo fine alla “cultura del Sessantotto”! Ma dove sta questa cultura?
Comunque, ciò che voglio dire è ben altro!
In quale Paese siamo!? In quale amministrazione!? Quando giorno dopo giorno
ci vengono sciorinate norme che poi norme non sono, che nel giro di una
notte vengono smentite! Da otto mesi a questa parte stiamo vivendo veramente
nella scuola delle banane! Tutto risibile, se non fosse, invece, deplorevole
e dannoso!
Faccio un po’ di conti sul profluvio di norme e documenti “autorevoli” che
ci sono caduti sulla testa:
1) il decreto legge 112 del 25 giugno 2008;
2) la legge 133 del 6 agosto 2008, che converte il DL 112/08;
3) il decreto legge 137 dell’1 settembre 2008;
4) il piano programmatico Miur del settembre 2008, di cui all’art. 64
della legge 133/08;
5) la legge 169 del 30 ottobre 2008, che converte il DL 137/08 ;
6) lo schema di regolamento sulla valutazione del 3 dicembre 2008;
7) la circolare 100 dell'11 dicembre 2008;
8) la cm 16 gennaio 2009, n. 4: iscrizioni per l’a. s. 2009/10;
9) il dm 16 gennaio 2009, n. 5: valutazione del comportamento.
Non so se ne ho dimenticato qualcuno! Né ho capito se il regolamento di cui parla il ministro è la bozza che il Cnpi ha approvato, ma con una lunga serie di emendamenti, od uno di nuova zecca! Tutto è possibile con un’amministrazione instancabile nella produzione di norme! Per giunta, ciascuna delle norme sopra ricordate rinvia ad un regolamento o a circolari o a documenti esplicativi! Una produttività instancabile! Ed ancora: la norma o il documento che segue smentisce in parte o in tutto quello precedente, toglie e aggiunge con estrema disinvoltura.
Siamo veramente alla follia! Come si può governare un sistema – altro che governance… una bella parola che piace tanto a chi ci governa e che vuol dire tutt’altro – con un profluvio di atti che dicono e smentiscono nel contempo? Per non dire poi dell’assenza di quel linguaggio specialistico che in genere caratterizza sempre un atto che abbia valore giuridico e che gli conferisce una formale dignità.
Siamo alla più totale schizofrenia! Pare
che il “peggio” del Sessantotto, quello del vietato vietare, dello Stato
borghese che si abbatte e non si cambia, del cambiamo tutto e subito, sia la
divisa dell’attuale amministrazione… anche se dichiaratamente
antisessantottina! Come se proprio il peggio del Sessantotto costituisse il
reale background “culturale” di tanti giovani rampanti del Pdl.
Dominano il pressappochismo e l’assoluta noncuranza verso il destinatario,
verso colui che poi la norma DEVE applicarla, comunque, anche se non la
condivide! Così era! E così dovrebbe essere! Ma, nel caso di questa
amministrazione, colui che DEVE è impossibilitato a fare, perché giorno dopo
giorno deve disfare per poi rifare! Almeno Penelope aveva uno scopo ben
preciso! Tenere a bada i proci e attendere fiduciosa il suo eroe! La nostra
Penelope fa e disfa senza alcun obiettivo comprensibile! Che non sia quello
di guarire la scuola da quella malattia sessantottina che da quarant’anni
nessun ministro è stato capace di curare? Il giovane avvocato di Reggio
Calabria ben sa… quali ministri incapaci l’hanno preceduta! E ha una volontà
di ferro! Però sa poco a nulla di scuola e forse di altro ancora.
Certamente, se si è avvicinata alla scuola dopo aver letto il libro di
Floris, secondo cui la nostra scuola fabbrica solo ignoranti, gli scritti di
Galli della Loggia, di Pirani e di tanti altri improvvisati consigliori,
è destinata a toppare giorno dopo giorno.
A questo punto viene da chiedersi: ma nell’apparato di Viale Trastevere non c’è nessuno che sappia dare qualche indicazione di buonsenso – di quello vero, non quello dei supporter interpartitici della Moratti – al nostro ministro? Eppure, a mia memoria c’era un fior fiore di teste pensanti al ministero PI, almeno prima che la riforma autonomistica ne cambiasse vision, mission – un po’ d’inglese dà sempre un po’ di lustro allo scritto – strutture e ordinamenti
Mah! Con l’aria che tira per le povere scuole sarà difficile cavarsela! Anche perché, mentre da parte di tanti opinionisti anche autorevoli si esalta l’autonomia delle istituzioni scolastiche, invece, e proprio da parte di chi dovrebbe sostenerla, finanziarla anche, questa viene subissata da norme su norme che si contraddicono l’un l’altra! A conti fatti, anno dopo anno le norme sulla scuola aumentano invece di diminuire!
Però… c’è sempre un Ministro della Semplificazione che ci metterà le mani! Auguriamocelo!