10.01.2009
E adesso, quali orari
nella primaria ?
di Giuseppe Adernò
Grande fermento in tutte le scuole per la
“campagna iscrizioni” e mentre prima era importante raccogliere soltanto le
iscrizioni e illustrare le caratteristiche della scuola nella bella veste
del Piano dell’Offerta Formativa, adesso i problemi vengono al pettine nel
dover presentare non soltanto una bella idea di scuola, magari adattata
alle esigenze del territorio e dell’utenza, anhe attraverso alcuni
adattamenti di flessibilità, temporizzazione, facoltatività ed opzioni, oggi
le norme regolamentari dell’unità oraria di lezione a 60’ e la necessità di
mantenere in servizio l’attuale organico, costituisce un’impresa ardua.
Quanto tempo devono stare a scuola gli studenti?
L’aver dato ai genitori la facoltà di scegliere i modelli orari, espressione
di democrazia e di partecipazione, non sempre trova adeguate risposte nelle
strutture e nell’organizzazione della scuola che viene scelta per il
proprio figlio Se poi la motivazione della scelta è determinata dalla
vicinanza al posto di lavoro, occorrerebbe una convergenza nelle richieste e
nelle esigenze .
La scuola a “tempo flessibile” consentiva tale opzione che rendeva
compatibili tali esigenze e ben integrava le richieste dei genitori e
l’organizzazione scolastica.
Per la scuola primaria adottando il modello
orario delle 30 ore si ipotizza un orario dalle 8,10 alle 13,40 con un
solo prolungamento fino alle ore 16 e credo che tale modello ormai
consolidato dal tempo sia funzionale e gradito dai genitori.
Il termine delle lezioni intorno alle ore 14 è stato per una gran parte di
genitori un modello funzionale e compatibile con gli impegni di lavoro e di
famiglia. Così pure la scelta della “settimana corta” che impegnava
l’orario scolastico da lunedì a venerdì, con un prolungamento pomeridiano
(33 ore per tutti) e poi altre attività opzionali e facoltative che
coprivano la fascia delle 36 o 40 ore, è stata salutata da molti come una
positiva risposta alle esigenze di tanti professionisti che hanno il sabato
libero e sentono il bisogno di condividere due giornate piene con tutta la
famiglia.
La scuola, poi per coloro che avevano l’esigenza di far frequentare la
scuola anche il sabato non è rimasta chiusa, ma ha promosso progetti ed
attività che impegnavano i ragazzi in maniera proficuo e funzionale. Con
questo modello organizzativo la scuola assicura un servizio a tempo
prolungato a tutti coloro che lo richiedono ed offre notevoli opportunità
formative, utilizzando al meglio le risorse interne.
Ora sembra che la rigidità dell’orario scolastico del tempo prolungato per
la scuola secondaria di 1° grado con 36 ore di 60’ implichi la necessità per
tutti di attivare tre pomeriggi di due ore o tre pomeriggi di tre ore, per
totalizzare le 36 ore.
Le esigenze consolidate delle famiglie sollecitano i pomeriggi libri da
impegni scolastici ed allora è dietro l’angolo il rischio che venga
richiesto l’orario ridotto a 30 ore e quindi il crollo del tempo prolungato
(crollo vuol dire perdita di 3 docenti ogni corso)
La proposta di prolungare l’orario ordinario alle ore 15 (35 ore) ed un
solo prolungamento fino alle ore 16 per arrivare alle 36 ore, presenta la
difficoltà del pranzo a scuola per tutti i giorni, ed essendo il costo a
carico delle famiglie e non sempre garantito per le questioni di gare ed
appalti, essendo un servizio gestito dall’Ente Locale, le difficoltà non
sono da sottovalutare.
Sono questi i dilemmi ed i problemi del mese di gennaio e febbraio nelle
scuole, le quali dovranno dare risposte certe e chiare ai genitori che
iscrivono i figli a scuola e dall’organizzazione delle prime classi di
conseguenza scaturirà una modificazione organizzativa anche per altre
classi.
Adottando il modello organizzativo della “settimana corta” (sabato libero) ecco le proposte o ipotesi possibili per un modello scuola a tempo prolungato di 36 ore settimanali
|
Giorni Settimana |
Orario curricolare |
Ore antimeridiane |
Prolungamento |
Ore Pomeri diane |
Totale Ore settimanali |
Mensa |
Pomeriggi liberi
|
1 |
Da lunedì a venerdì |
8-14 |
30+ |
Tre
pomeriggi |
6 |
36 |
3 |
2 |
2 |
Da lunedì a venerdì |
8-14 |
30+ |
Due
pomeriggi |
6 |
36 |
2 |
3 |
3 |
Da lunedì a venerdì |
8-15 |
35+ |
Un pomeriggio
|
1 |
36 |
5 |
4 |
Un’ulteriore ipotesi oraria dovrebbe far ritorno al sistema tradizionale con lezioni il sabato mattina
4 |
Da lunedì a venerdì |
8-14 |
30+ |
Un pomeriggio + il sabato dalle ore 8,30 alle ore 12,30 |
2 + 4 |
36 |
1 |
4 |
Mentre la scuola si attiva a formulare ipotesi e
proposte si constata come ai genitori delle classi prime è assegnata la
responsabilità della scelta del modulo organizzativo della scuola e qualora
le scelte non fossero tutte convergenti si verrebbero a creare disparità di
servizi e di offerte proposte formative, che certamente verrebbero meno nel
modello organizzativo della scuola a “tempo normale” anche per la
limitatezza del personale.
Dove, comunque, mancano le strutture adeguate per la refezione scolastica e
gli spazi per le attività di laboratorio pomeridiano, il tempo prolungato
“sarà ricondotto all’orario normale” come si legge al comma 5 dell’art.5
del regolamento sulle norme di “revisione dell’assetto ordinamentale,
organizzativo e didattico del primo ciclo di istruzione”.
Allora…. “scuola dei progetti.” Addio! Ma anche il progetto scuola sarà
mortificato, anche se i docenti bravi professionisti e saggi educatori,
sapranno ancora una volta “scrivere dritto su righe storte”.