05.04.2009
Organico e prospettive incerte nella secondaria di primo grado
Ipotesi di utilizzazione ottimale delle risorse interne
di Giuseppe Adernò
Una volta il problema della scuola erano i ragazzi che si
perdevano, oggi a questo problema sempre attuale, nonostante i mille
progetti contro la dispersione e a favore delle scuole a rischio, appare in
grande evidenza il problema dei docenti che si perdono.
Dalla comunicazione dell’Ufficio scolastico Provinciale di Catania si
apprende che sono 223 i docenti soprannumerari nella scuola primaria e
questi si aggiungono altri 108 posti ancora da definire, più 11 cattedre di
inglese, 15 posti di sostegno nelle diverse tipologia di udito, vista e
psicofisici.
Le statistiche nazionali documentano l’effettiva riduzione di personale
docente e non docente nelle scuole e tali “vuoti” non sono facilmente
colmabili, né l’intensificazione del lavoro potrà attuarsi soltanto a suo di
decreti.
Sarà una dura scommessa che, se non gestita bene, sarà certamente perdente
nella diffusione di uno stato di disagio e di difficoltà operative. Come
superarle ? Come gestire le supplenze e le sostituzioni dei docenti ? Come
equilibrare la didattica nelle classi, dovendo modificare l’impianto del
vecchio modulo ed eliminando le “compresenze” ?
Sono questi gli interrogativi ai quali finora non è data risposta
possibilità di soluzione.
Auspicando che i soprannumerari, perdenti posto, possano restare nella
stessa scuola, occupando la cattedra di coloro che andranno in pensione,
sarà certamente poco accettato il “ruolo di supplente” per coloro che prima
erano titolari in una classe e nel modulo e a settembre, con qualifica di
“soprannumerari” , perchè ultimi in graduatoria, senza i benefici della
L.104, e magari più bravi, più preparati, più disponibili dei “titolari”,
anziani e con la L.104 , dovranno inventarsi un modo nuovo di lavorare a
scuola , svolgendo anche attività in più classi.
La scommessa della qualità dovrà dare ragione alla
necessità di rivedere i criteri di assegnazione dei docenti alle classi,
tenendo conto di tanti altri fattori, oltre quelli della burocratica e
fredda graduatoria.
Anche nell’assegnazione delle cattedre di Lettere della scuola secondaria di
primo grado, le più “colpite” dalla logica dei tagli, non deve prevalere il
criterio della graduatoria e nell’eventuale scissione della cattedra intera
o spezzata, attuando un principio di valorizzazione di risorse,
l’assegnazione dei docenti alle classi potrà prevedere l’assegnazione di un
bravo docente di italiano in due classi, anziché in una sola, anche al fine
di apportare maggiore beneficio alla scuola stessa.
Alcuni progetti di utilizzazione ottimale delle risorse disponibili
all’interno della scuola, consentono di dare anima alla tanto declarata
autonomia organizzativa, che non dovrà restare legata ai vincoli della
graduatoria.
Si acclude ipotesi di strutturazione delle cattedre di Lettere in una
classe prima di una scuola a tempo prolungato con 15 classi di cui 12 nel
plesso centrale e tre nel plesso staccato. Prima si poteva contare su 15
cattedre di Lettere ora l’organico ne ha assegnato 13 con 6 ore residue.
CLASSI PRIME
Corso M 15 ore
Corso N 15 ore
Corso O 9 ore + 3 ore (doc corso M) + 3 ore (doc corso Q)
Corso P 9 ore + 3 ore (doc corso N) + 3 ore docente da nominare con ore residue
Corso Q 15 ore (plesso staccato)
CLASSI SECONDE
Corso M 15 ore
Corso N 15 ore
Corso O 9 ore + 3 ore (doc corso M) + 3 ore (doc corso Q)
Corso P 9 ore + 3 ore (doc corso N) + 3 ore docente da nominare con ore residue
Corso Q 15 ore (plesso staccato)
CLASSI TERZE cattedre secondo il vecchio ordinamento
Corso A 18 ore (12+3 + 3 a disposizione )
Corso B 18 ore (12+3 + 3 a disposizione )
Corso C 18 ore (12+3 + 3 a disposizione )
Corso D 18 ore (12+3 + 3 a disposizione )
Corso E 18 ore (12+3 + 3 a disposizione )
Nel modello adottato per le classi prime dove si incontrano tre docenti di Lettere uno per l’Italiano (9 ore) uno per la Storia (3 ore = 2 ore di Storia e 1 ora di Cittadinanza e Costituzione) le altre tre ore dovrebbero essere utilizzate come 2 ore di Geografia ed 1 ora di Narrativa, o Epica o di Cultura siciliana, nello specifico della cultura locale.
Per evitare la presenza di tre docenti di Lettere in alcune classi e la presenza di un solo docente di Lettere in altre (considerata quasi un privilegio) si potrebbe adottare il seguente modello organizzativo che ha il vantaggio di assegnare a ciascuna classe due docenti di Lettere o per 12 ore con assistenza alla mensa o per 9 ore senza assistenza, che potrebbe essere assegnata al docente di Matematica del corso, il quale ha n orario di 8 ore + 1 in ciascuna delle due classi.
CLASSI PRIME
Corso M 12 ore + 3 ore (Storia + Cittad e Costituzione): docente Corso Q
Corso N 9 ore + 6 ore : docente Corso M
Storia+ Cittad e Costituzione + Geografia + Assistenza mensa
Corso O 12 ore + 3 (storia + Cittad e Costituzione) docente esterno
Corso P 9 ore + 6 ore docente Corso N
Storia+ Cittad e Costituzione + Geografia + Narrativa
Corso Q 15 ore (plesso staccato)
completa l’orario di cattedra nel corso M alla sede centrale
Le ore di Lettere previste
anche nel” tempo normale” sono suddivise in 9+9 e prevedono la
presenza di un docente ogni due classi. Dalla previsione degli organici si
evince l’assegnazione di un docente o delle ore residue per lo svolgimento
della trentesima ora, previsto sotto il nome di “approfondimento in
materie letterarie”.
Se il numero delle classi è dispari il docente che ha 9 ore completerà la
cattedra con un’ora in altrettante nove classi , riempiendo così la
trentesima ora.
Chi avrà questo carico aggiuntivo rispetto ai Colleghi? Secondo la cultura
sindacale l’ultimo in graduatoria o chi rischiava di essere perdente posto e
soprannumerario.
Cosa andrà ad “approfondire” entrando per un’ora la settimana in una classe
dove rimarrebbe un “estraneo” o in “intruso” ?
Per evitare ciò il buon senso pedagogico ci suggerisce che l’approfondimento
in materie letterarie venga svolto dal docente di classe con 9 ore, mentre
la presenza aggiuntiva del docente “esterno” per la trentesima ora sarà
meglio dedicarla all’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione che
esige una sua specifica collocazione nell’impianto didattico della scuola,
con l’attribuzione di un voto distinto, espressione di una specifica e
peculiare progettazione didattica con contenuti e strumenti metodologici
appropriati.
Il docente “aggiunto” sarà, quindi “titolare di una disciplina” che avrà
anche un voto in pagella e così si potrà garantire una continuità
progettuale e formativa. Sarebbe altresì auspicabile che tale insegnamento
venga assegnato a docenti “disponibili” e capaci di svolgere tale compito
che implicherà certamente un maggior carico di presenza nei consigli di
classe e nelle riunioni collegiali.
Sono diverse le scuole che stanno adottando tale modello organizzativo e sarà bene al termine dell’anno scolastico verificarne l’efficacia, anche in vista delle necessarie modifiche da apportare all’impianto degli organici. Nelle scuole piccole con poche classi sarà forse un bene assegnare la trentesima ora come “aggiuntiva” al docente di Lettere di classe o di altra classe, se si ritiene che una presenza diversa susciti maggiore partecipazione degli alunni all’impianto formativo del futuro cittadino. In tal caso, l’integrazione dei compensi del docente di Lettere sarà pur sempre un risparmio economico rispetto alla nomina di un docente aggiunto.
In questa fase di assestamento
dell’anno scolastico si è dovuto già procedere alla previsione organizzativa
della scuola anche in vista dell’adozione dei libri di testo per il prossimo
anno, ma ancora le idee sono incerte e confuse.
C'è da augurarsi che da parte del Ministero arrivino una positiva
accoglienza delle istanze presentate ed una risposta chiara all’enigma
misterioso delle supplenze.