01.09.2006
Classe II B, chi avrebbe detto che poi finiva lì
di Stefano Stefanel
Il "metodo del cacciavite" del Ministro
Fioroni ha raggiunto le prove di valutazione dell’Invalsi.
La direttiva n. 649 del 25 agosto 2006 accoglie di fatto le richieste di
parte sindacale: eliminazione della valutazione obbligatoria e
accantonamento di qualsiasi possibilità di utilizzo di prove standardizzate
per una valutazione delle singole scuole. Reginaldo Palermo sul nostro sito
ha già chiarito
gli elementi di debolezza della direttiva ministeriale. Il Ministro poi
ha confuso ancora più le acque dichiarando alla stampa che la valutazione
sarebbe stata realizzata a campione, ma solo nelle scuole disponibili. Penso
sia chiaro a tutti che una valutazione "a campione volontario" non solo non
permette di individuare le scuole con reali problemi, ma non pemette alcuna
azione realmente valutativa e i risultati acquisiti sul sistema
dell’istruzione saranno così generici e generali che potrebbero essere
scritti già oggi senza procedere a alcuna costosa valutazione. I due anni di
valutazione obbligatoria non hanno aggiunto nulla a quello che già si sapeva
della scuola italiana, ma ogni scuola ha avuto il suo piccolo "voto"
su cui ragionare. Inoltre l’Invalsi ha "smascherato" molti imbroglioni e
molti imbrogli, ovviamente senza comunicare a tutti chi sono questi
imbroglioni, cioè quelle scuole che hanno taroccato i risultati aiutando i
loro alunni a svolgere le prove, ma facendo sapere a tutti gli altri che ce
ne sono state e sono state individuate.
La valutazione Invalsi dei due anni precedenti è servita indubbiamente a
poco, ma ha comunque trasmesso alle scuole l’idea che era possibile una
valutazione di sistema con dati restituiti in tempi accettabili. Eppure
quando in Italia si parla di valutazione bisogna sempre escogitare qualcosa
per sfuggirla. I nostri esami di Stato (terza media e quinta superiore)
non sono una cosa seria, infatti nessuno analizza quei risultati, nessuno ne
parla mai e all’Ocse-Pisa o alle altre agenzie internazionali non
interessano per niente. Una recente indagine di TreELLE (Per una
scuola autonoma e responsabile, Quaderno n° 5,
giugno 2006) ha evidenziato come 6.000 degli attuati 8.000 dirigenti di
ruolo siano diventati tali grazie a concorsi riservati. Il Ministro nella
Direttiva del 25 luglio ha precisato che vanno concluse "le operazioni
relative al corso-concorso per l’immissione in ruolo di nuovi 1.500 capi
d’istituto" (A28): ha scritto 1500 non 1650, facendo intendere che
dopo uno sbarramento per titoli, quattro prove e nove mesi di corso ci
saranno altri 150 "bocciati"! Poi ha scritto che vanno predisposti
"gli atti preparatori all’emanazione di un nuovo bando di concorso per
Ma questo metodo vale anche per molti altri settori della
scuola: i docenti vengono ormai assunti con metodi che sfuggono al buon
senso; i concorsi universitari sono tutti falsi e taroccati, visto che si sa
sempre prima chi li deve vincere; la valutazione Sivadis dei dirigenti
rimarrà sperimentale per altri 100 anni, visto che ormai l’unico interesse è
sapere come i valutatori (non i valutati) sono stati formati. Gli unici che
vengono sempre valutati e sempre da coloro che non intendono farsi valutare
per nessuna ragione sono gli studenti, soprattutto quelli delle superiori o
gli stranieri. Sarebbe interessante conoscere la percentuale degli alunni
stranieri tra gli alunni bocciati dai docenti e dai dirigenti che non
vogliono farsi valutare mai: credo che in Italia sia stata trovata
un’interessante forma di recupero, che consiste nel bocciare più stranieri
possibile, ovviamente "per il loro bene", "nel loro interesse",
"per evitargli la frustrazione di prendere parte a lezioni che non
capiscono".
I Sindacati e gli Insegnanti, che difendono la
Scuola dei Programmi (della loro giovinezza), la Scuola democratica, la
Scuola dei bambini e delle bambine ci facciano avere i dati degli alunni
bocciati nello scorso anno scolastico e degli alunni stranieri bocciati.
Così poi parliamo di valutazione e di numeri e magari vedremo che ancora una
volta sono soprattutto i più poveri e disagiati ad essere valutati dal
sistema, tanto gli extracomunitari mica vanno al Tar. La Direttiva
all’Invalsi chiarisce che ci sarà sempre meno autonomia perchè nessuno vuol
mettersi a valutare nulla e un’autonomia senza valutazione è soltanto un
salto nel buio con la scuola lasciata a se stessa e quindi bisognosa di
imposizioni dall’alto. Per la valutazione dell’Invalsi ora è solo il caso di
citare la canzone di Mario Tessuto Lisa dagli occhi blu:
"Classe 2^B, chi avrebbe detto che poi finiva li’".
Dopo due anni, come nelle meno riuscite storie d’amore.