Direzione didattica di Pavone Canavese

NUOVO CORSO: materiali e documenti della politica scolastica del dopo-Moratti


09.04.2008

Attraversare il mare ingannando il cielo
di Stefano Stefanel

 

Il primo dei 36 stratagemmi della tradizione cinese propone di “attraversare il mare ingannando il cielo”, cioè di spostare l’attenzione dell’avversario su un particolare di poco conto per fare in modo che l’azione fondamentale non venga percepita. La Circolare ministeriale n° 32 del 14 marzo 2008 (“Scrutini ed esame di Stato a conclusione del primo ciclo di istruzione - Anno scolastico 2007-2008”) è stata certamente pensata e redatta da coloro che avevano in mente il primo stratagemma della tradizione cinese. Mentre infervora (si fa per dire!) il dibattito sui risultati Ocse Pisa e in attesa che arrivi un nuovo Ministro non si sa se dotato di cacciavite, grimaldello, ascia, scure e nuova riforma (siamo comunque tutti pronti a tirare fuori dalle cantine il portaolio!), la Circolare fornisce uno dei massimi esempi di comunicazione orientale in un universo occidentale. Si sa che il sistema binario (bianco o nero, promosso o bocciato) vale solo in Occidente, perché in Oriente non esiste niente di simile e ci sono anche altre possibilità, quello che non si sapeva è che a Viale Trastevere ci fossero dei sottili strateghi orientali.

Vediamo come lo stratagemma è stato applicato.

1) Esame di terza media. Si sa che i docenti e le scuole sono autolesionisti e desiderano per sé il peggio. Per questo è stata inserita una nuova prova scritta (quella dell’Invalsi) in modo da permettere alcune cose:

a)    azioni di crudeltà mentale e fisica: inserimento della seconda prova scritta di lingua straniera o della prova di lingua straniera in due lingue; credo che l’esame di terza media di quest’anno possa battere il record mondiale di prove scritte potenziali per un quattordicenne; ci saranno ovviamente alcuni Collegi docenti che per tutelare la dignità della disciplina e quella dei docenti non tuteleranno la dignità della scuola e faranno fare cinque prove scritte in cinque giorni consecutivi (cose da Amnesty International);

b)    crudeltà doppia, la promozione di massa: la promozione di massa dei candidati poi mortificherà i migliori, cioè quelli che avranno fatto le cinque prove scritte per bene, che non saranno servite a nulla se non a produrre carta;

c)    il bene dei ragazzi: gli insegnanti potranno sproloquiare che si fa tutto per il bene dei ragazzi, che senza il tedesco o il francese scritto si mortifica il loro lavoro, che le prove dell’Invalsi sono delle stupidaggini, che bisogna tornare alla serietà della scuola; tutto questo per difendere un esame privo di senso e sproporzionato;

d)    stranieri, diversamente abili, alunni con disturbi specifici dell’apprendimento: qui la circolare si supera dicendo di tenere conto della loro situazione e di fargli fare un esame come agli altri, soprattutto agli stranieri che capiscono poco di italiano, pochino di inglese, pochetto di tedesco o francese.

Lo stratagemma attraversa il mare ingannando il cielo: l’esame di terza media non è serio, nessuno si cura dei giudizi in uscita, per capire come vanno in italiano e matematica i quattordicenni il Ministero predisporrà le prove Invalsi perché quelle d’esame sono l’obsoleto che rincorre se stesso. La scuola non credibile non trova di meglio che indicare le categorie a rischio (handicappati, stranieri, alunni con disturbi) e poi non dire con chiarezza come strutturare per loro un esame decente. La scuola incredibile si inventerà cinque scritti con spregio delle persone e delle loro famiglie, senza nemmeno interrogarsi su cosa vuol dire per una persona farsi esaminare 6 volte (5 scritti e un orale) in dieci giorni. Tra l’altro chi rifiuta giustamente i cinque scritti ne farà fare quattro, sempre un’esagerazione se si pensa che per diventare dirigenti di scritti se ne fanno uno o due. Cose da non credere.

Scrutinio della scuola elementare. Scrive la Circolare: “Le procedure per la valutazione finale degli alunni di scuola primaria sono disciplinate dall’articolo 8 del decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59. Il passaggio e l’ammissione degli alunni della scuola primaria da una classe alla successiva avvengono sulla base della valutazione degli apprendimenti e del comportamento. Dopo l’abrogazione dell’art. 145 del Testo unico in materia di istruzione, il Consiglio di interclasse non ha più alcuna competenza in merito all’eventuale non ammissione di alunni alla classe successiva.” Ci voleva una Circolare per far applicare una legge che sta lì da quattro anni, ma si sa che la scuola ubbidisce alle Circolari e non alle Leggi. Il bello è che è una Circolare di coloro che dovevano cancellare la Riforma Moratti. Anche in questo caso si inganna il cielo (una modifica radicale della didattica primaria che non c’è stata) per far continuare le cose come sono sempre andate, legando la scuola elementare a procedure di valutazione che non le sono più proprie (attraversare il mare). Si spera di mostrare un cambio di didattica attraverso il chiarimento che la procedura non c’è più: ma la procedura (bocciatura attraverso l’interclasse) non c’è più da quattro anni: perché dirlo ora? Anche in questo caso perché lo stratagemma prevale sulla realtà: bisogna far credere che la scuola primaria abbia modificato i suoi costumi e non sia piü necessario tornare indietro.

Il mare e il cielo. La Circolare ministeriale 32 inganna il cielo affinché le scuole attraversino il mare come hanno sempre fatto. Indica documenti nati a partire dall’estate 2007 e si riferisce alla Riforma Moratti, ma poi autorizza a fare l’esame come si è sempre fatto. Una buffonata se non fosse una vergogna. Se si tiene conto dei documenti citati nella Circolare bisognerebbe inventare un esame diverso, che sia prova di competenza e che tenga conto dei curricoli. Ma le scuole stanno svolgendo i programmi non i curricoli, non ragionano per competenze e dunque rifaranno le solite prove scritte e il solito disastrato colloquio/interrogazione. Si inganna il cielo del mondo che cambia per permettere di attraversare il mare nel solito modo. E poi ci si lamenta che l’Italia affoga!

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