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(21.08.2013)
Un brodino senza dado
Nel 2011, osservando le previsioni del piano triennale di
assunzioni che si dovrebbe concludere quest'anno, tramite un comunicato stampa
del Comitato Precari Liguri della Scuola, confrontando la media degli assunti a
tempo indeterminato nel quadriennio precedente con quella che si prospettava per
il successivo osservavo che “Ciò che viene servito sul tavolo dei precari della
scuola è un misero brodino” (http://precariliguria.blog.kataweb.it/2011/05/12/i-conti-della-serva-dei-precari-della-scuola-comunicato-stampa/
). Il piano di assunzioni triennale di Fioroni, 150.000 posti, si conclude al
settimo anno, questo, allorquando si supera la soglia allora preventivata,
arrivando a 155.680.
Ecco le cifre:
50.000 nel 2007
25.000 nel 2008
8.000 nel 2009
10.000 nel 2010
30.300 nel 2011 (di cui 10.000 retrodatati all'anno precedente)
21.112 nel 2012
11.268 nel 2013
Gli elementi di polemica sono numerosi e ciascuno meriterebbe un articolo di questa rubrica. Li elenco alla rinfusa, freddi e violenti.
Il Governo Letta, considerata la retrodatazione del 2011 per il 2010, ha fatto meglio solo dell'orribile anno 2009 allorquando la ministra Gelmini assumeva, a valle di un biennio dignitosissimo, solo 8.000 insegnanti. Spiace notare un'inadeguatezza che un PD finalmente al Governo avrebbe dovuto evitare.
Il piano triennale del 2011 ha barattato un numero di assunzioni che non verrà raggiunto come allora preventivato, per dei diritti: il primo scatto stipendiale di anzianità è stato soppresso. Ora che tale piano si viola, dovrebbe essere restituito.
Il ministro Profumo ha bandito un concorso. Ho partecipato a quel concorso, perdendolo, e l'idea che non tutti i vincitori, tra i quali mi sarebbe piaciuto figurare, non verranno assunti, mi sembra semplicemente indegna.
La ministra Carrozza aveva affermato che l'organico di
diritto sul sostegno doveva essere ritoccato, partendo dall'ovvia
constatazione dei numeri: 63.000 insegnanti sono di ruolo, mentre è stabile
l'assunzione di altri 40.000, tutti nell'organico di fatto (ne avevo già
parlato con un esempio concreto).
Resta noto il fatto che il semplice aggiornamento del numero che istanzia
legalmente l'organico di diritto non è sufficiente a sbloccare la
situazione, essendo sempre le assunzioni legate all'autorizzazione del MEF,
ma questo tema è stato solo annunciato e nulla è stato concretato. Possiamo
quindi stendere un pericoloso parallelo col “Governo degli Annunci”, la cui
valutazione lascio ad ogni singolo lettore.
Quest'anno vengono assunti undicimila e spiccioli, mentre si parla di 29.000 posti di futuri insegnanti col prossimo TFA ordinario che, data la natalità debole del nostro paese, si configurano come una fabbrica di precariato tesa semplicemente a salvare le casse delle università, senza nessuna logica di programmazione territoriale, come sotto espliciterò con un esempio concreto.
La programmazione territoriale fa acqua, mancando ogni genere di regia. A Trapani ci sono soprannumerari sul sostegno nella secondaria di secondo grado, a Imperia mancano, ma le specializzazioni recentemente bandite mostrano zero posti all'Università di Genova e 115 suddivisi tra le tre università siciliane (Kore, Messina e Palermo). E sulle classi di concorso il discorso sarebbe ancora peggiore, per la diffusione dei posti banditi a caso.
La forchetta tra organico di diritto e organico di fatto, in particolare nella scuola primaria, continua ad essere troppo elevata. Nell'ambito della scuola primaria, come sul sostegno, la “duttilità” degli insegnanti è elevata e quindi non sussiste la necessità di ricorrere al precariato se non in misura fisiologica. Qui siamo al patologico. L'unico elemento concreto che può dare speranza di assunzione e stabilizzazione a tanti precari è lavorare su questa forchetta. Al momento se ne è solo parlato per il sostegno. Aria, fiato, aspettative, nulla di fatto.
La scuola ha pagato con i tagli della Gelmini un prezzo
elevatissimo. Il PD è al Governo e nessuno ha la sensazione che qualcosa possa
cambiare.
Il brodino di tre anni fa, quest'anno ci è servito senza dado.