23.10.2005
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Più tempo e più insegnanti per migliorare la scuolaLe preoccupazioni che derivano dalla lettura della nota ministeriale n. 1961 del 3.10.2005 , sottolineate nel proprio intervento da Reginaldo Palermo , non sono semplicemente legate alla perdita di posti di lavoro , di cui qualche osservatore poco attento potrebbe accusare il mondo della scuola.
Aperta parentesi: la specificità del mondo della scuola e la sua rilevanza costituzionale, richiede che lamministrazione scolastica sia subordinata alle esigenze dellEducazione e sia formata, ad ogni livello, anche da persone che abbiano sicure basi pedagogiche per studi ed esperienze compiute. Ad esempio è ora di richiedere con forza che nel contratto dei dirigenti scolastici venga eliminata ogni possibilità di subordinazione degli stessi ai dirigenti amministrativi : la scuola dellautonomia a chi si occupa di educazione per formazione ed esperienza pedagogica! Chiusa la parentesi.
In verità la questione organici è determinante proprio per
raggiungere le finalità che la legge di riforma si è posta.
Non sembri banale losservazione che tali finalità non possono essere acquisite
senza un adeguato numero di insegnanti.
Vediamo. (Utilizzo anche parti di un mio articolo uscito sul n.13 di "Scuola e
didattica del13 marzo 2000")
E stato scritto che leducazione non si risolve in un singolo atto o da unazione di breve durata. Lattività educativa richiede per solito, tempi lunghi. Le finalità educative, anche le più specifiche non sono raggiungibili se non dopo un congruo arco di tempo . Proprio perché ultimamente rivolta alla personalità nella sua globalità, anche quando pone al centro delle sue attenzioni un singolo aspetto di essa, leducazione abbisogna di dispiegarsi nel tempo e di agire su piani articolati e diversi. Infatti, ciò a cui si mira non è tanto far fare unesperienza passeggera e sciolta dal resto della vita. Non si tratta di acquistare un comportamento o unabilità conoscitiva o pratica momentanea .Leducazione tende piuttosto al conseguimento di disposizioni comportamentali collegate con lintera personalità (C.Nanni,LEducazione tra crisi e ricerca di senso, LAS Roma,1986)
La "questione tempo" , dunque, assume sempre più consistenza e rilievo: è fondamentalein particolare per la definizione di una organizzazione scolastica vicina alle esigenze degli alunni, delle famiglie, del territorio. Tale questione, appunto, se affrontata separatamente, ai soli fini amministrativi, dai problemi di contenuto e di metodo perde rilevanza pedagogica e didattica.
Non solo maggior tempo
Lequazione maggior tempo uguale migliori risultati potrebbe non
essere reale. Ridurre la questione "tempo" a maggior tempo scolastico magari per
sostituirsi alle famiglie nel loro fondamentale compito educativo non è produttivo dal
punto di vista educativo e della qualità delleducazione. La scuola in questo modo
si appropria di uno spazio e di un compito improprio.
Il problema del tempo per leducazione familiare in rapporto al tempo per la scuola,
tuttavia, non può risolversi certamente in qualche ora in più o in meno di presenza del
figlio a casa e a scuola. Sarebbe più produttivo, in verità, in entrambi i casi un
maggior tempo della presenza dei genitori con i figli e per i figli.
Sappiamo che questo in alcuni casi non accade e ne dobbiamo prendere atto: ad esempio nel
caso di famiglie dove ambedue i genitori lavorano e i figli passano il loro tempo da soli,
o nel caso di famiglie assenti che presentano notevoli problemi, in questi casi la scuola
viene coinvolta in positivo dal punto di vista dellaccoglienza possibile ( si pensi
in particolare agli alunni, e sono sempre più numerosi, che vivono situazioni di
disagio.)
E allora si pone con forza il problema del tempo scolastico visto nel contesto che gli è
proprio dellofferta formativa, della metodologia e della didattica: più tempo per
fare cosa?
E chiaro che il tempo va riempito e il buon uso del tempo dipende dalla gamma di
opportunità di lavoro che la scuola offre agli alunni.
Tali opportunità devono tener conto dei tempi di apprendimento di ognuno. Inoltre
lapprendimento deve essere significativo perché vicino allaffettività e al
modo di operare dellalunno ed è quindi significativo in rapporto agli strumenti
stessi dellapprendere : lalunno è portato alla creatività, allagire
per conoscere.
Il laboratorio in questa direzione può essere uno strumento significativo, si
pensi in particolare alle possibilità offerte dallintegrazione delle nuove
tecnologie nella didattica.
Significativo inoltre per chi? E il problema della differenziazione delle
proposte : proposte non legate allo sviluppo e alle caratteristiche di ognuno sono
praticamente improduttive.
E naturale che per una didattica di tal genere occorra "maggior tempo" che
in questo caso assume una valenza di qualità educativa.
Il tempo degli insegnanti
Al tempo e alla qualità del tempo degli alunni e per gli alunni va
unito strettamente il tempo degli insegnanti. La variabile tempo degli insegnanti
è, infatti, un cardine intorno al quale misuriamo la possibilità stessa di realizzazione
di qualsiasi processo innovativo e tale variabile è davvero preziosa.
E anzitutto il tempo che gli insegnanti trascorrono con i ragazzi, tutti con
aspettative, ma ognuno con esigenze e possibilità diverse . E questo il tempo
fondamentale del rapporto insegnante alunno, un rapporto che deve essere sempre
leale, rispettoso dellaltro e produttivo.
E inoltre il tempo dellorganizzazione degli spazi , dellambiente, dei
progetti; è un tempo in cui ci si deve confrontare con laltro insegnante, è il
tempo della discussione e della sintesi di momenti operativi comuni, della cooperazione,
del gruppo di lavoro.
Vi è poi il tempo di unutile contemporaneità per i laboratori, per il fare , per
le attività di recupero e di potenziamento
E il tempo per i piani di studio
personalizzati e lindividualizzazione dellinsegnamento.
Infine la flessibilità dei tempi è decisiva. Tale flessibilità unita alla flessibilità
delle proposte prefigurano il superamento del concetto di metodo e la sua sostituzione con
quello di strategia in rapporto alle caratteristiche individuali degli alunni. E da
considerare inoltre il tempo degli insegnanti passato a sperimentare delle
professionalità che non erano nella loro formazione iniziale (si pensi alle nuove
tecnologie, alla cinematografia, al teatro ecc
)
Il tempo degli insegnanti è dunque una risorsa decisiva per ogni processo di innovazione
e per la qualità in educazione . Molte scuole lo considerano tale e lo hanno riposto come
un bene in una banca del tempo : ore per le attività funzionali allinsegnamento;ore
derivanti dal fondo dellIstituzione o da progetti; ore eccedenti lorario
dobbligo derivanti dalla disponibilità degli insegnanti ; ore di scambio e
compensazioni tra i docenti; ore di compresenza e contemporaneità; ore degli insegnanti
tenute al completamento dellorario di cattedra; ore sommerse per preparazione delle
lezioni, correzioni compiti ecc
; ore offerte volontariamente e gratuitamente.
Ridurre il numero degli insegnanti vuol dire , dunque, ridurre anche quel tempo prezioso
essenziale per la qualità delleducazione.
E essenziale che tale questione sia compresa anche dai genitori soprattutto nel
momento in cui compiono le loro scelte.
Come fermare questa logica ragionieristica avanzante?