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I problemi della valutazione dopo la legge 169

31.01.2015

Campagna per l'abolizione del voto numerico
di Movimento di Cooperazione Educativa

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Il Movimento di Cooperazione Educativa (MCE) intende lanciare una campagna per l’abolizione del voto numerico nel primo ciclo di istruzione.

Pur rendendoci conto delle difficoltà a intervenire legislativamente in tempi ragionevoli, sottolineiamo come quotidianamente emergano i guati profondi prodotti ad opera del DECRETO-LEGGE 1 settembre 2008, n. 137 del Min. Gelmini che ha introdotto nella scuola primaria la valutazione in voti numerici espressi in decimi. Il decreto convertito in legge (Legge n.169/2008) fu seguito dalla circolare n. 10 del 23/01/2009 che all’art. recita “Il suo uso nella pratica quotidiana di attività didattica è rimesso discrezionalmente ai docenti della classe, in ragione degli elementi che attengono ai processi formativi degli alunni secondo il loro percorso personalizzato.”
Si legge tra le righe la preoccupazione di effetti non necessariamente positivamente scontati, tanto che si rimanda ad un uso discrezionale dell’assegnazione del voto nell’attività didattica quotidiana. Il rischio che si rimuovano, gli elementi che attengono ai processi, non è stato opportunamente ponderato. Tanto che si può affermare che questa legge si sostanzia nella riduzione della valutazione a un’operazione sommativa, E’ possibile che i voti vengano assegnati ad ogni prestazione, prova, interrogazione, valutazione intermedia, ben al di là dello stesso dettato della norma. Per non parlare dell’altro rischio: le bocciature degli alunni fin dalla classe prima di scuola primaria. Parallelamente, lo smantellamento della collegialità docente, la frammentazione e moltiplicazione di interventi di didattica breve nelle classi, hanno via via ridotto gli spazi di confronto, scambio di punti di vista, riprogettazione degli interventi. I docenti si muovono in contesti molto sfavorevoli, sia dal punto di vista dei vincoli che possiedono, sia dal punto di vista delle indicazioni presenti nelle leggi, come nel caso della Legge sulla Valutazione, in forte contraddizione con finalità e obiettivi della pedagogia delle Indicazioni Nazionali per il curricolo. La valutazione sommativa  è in evidente contrasto con le Indicazioni nazionali che fanno riferimento esplicitamente a una  valutazione formativa. Tempi ristretti, rapidità delle forme di compilazione, mal si conciliano con un’idea di individualizzazione degli apprendimenti, di rispetto dei diversi stili e ritmi di apprendimento, di comunità docente riflessiva, di motivazione intrinseca.
Il MCE propone al mondo associativo dei docenti, dei dirigenti scolastici, dei genitori, alle organizzazioni sindacali, al mondo della ricerca pedagogica e dell’Università di costruire assieme una grande campagna di sensibilizzazione su questa problematica che rischia di produrre discriminazioni, improprie gerarchizzazioni e forme di competizione fra gli alunni.
Una prima occasione di lancio della campagna sarà costituito da un seminario sulla valutazione delle competenze che la nostra associazione organizza a Roma sabato 21 marzo 2015 cui sono invitati rappresentanti del mondo associazionistico e delle altre organizzazioni citate in precedenza.
Ci stiamo impegnando  a che  nelle classi si discuta con gli alunni e negli incontri con le famiglie sul senso e l’effetto dei voti per consentire una diversa consapevolezza del compito e delle finalità della valutazione come azione di attribuzione di valore e come lettura intersoggettiva delle esperienze scolastiche.
Seguirà convocazione del seminario e invito alla partecipazione.

Leggi anche i commenti di Maurizio Tiriticco, Benedetto Vertecchi, Roberto Maragliano e Vanna Cercenà


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