06.02.2009
Pagelle
e voti
di Giuseppe Adernò
Dopo 24 anni di presidenza per la prima volta ho
presieduto lo scrutinio quadrimestrale registrando i voti.
Una sensazione poco piacevole nel pensare che dietro quelle caselle
numeriche c’è tutta la storia di un ragazzo che cresce.
La varietà di utilizzazione dei criteri dei voti nelle diverse discipline e
nei diversi consigli di classe è alquanto evidente ed i parametri mutano
persino all’interno dello stesso gruppo classe.
Qualche docente di lettere, dovendo assegnare quattro voti ha persino fatto
la media e ha uniformato i voti dicendo “è sul cinque”.
Alcuni voti sono dettati da specifiche risposte didattiche all’intervento
che dovrebbe essere essenzialmente educativo “non porta lo strumento”, “non
usa bene la squadra nel disegno”, “non porta la tuta” e di conseguenza si
registra una votazione positiva nelle discipline letterarie e scientifiche
e “5” o “4” in educazione motoria o in tecnologia.
In questa prima fase che ha le caratteristiche di una
sperimentazione si avverte l’eccessiva ansia dei docenti che alcuni
manifestazione con una generosità di voti, assegnando 8 e 9 con facilità, e
forse tale votazione nella scuola superiore non troverà riscontro e quindi
potrebbe provocare delusione e sconforto; altri indossano la toga dei
giudici severi e registrano una votazione bassa, che sarà aumentata nel
secondo quadrimestre
Anche nel registrare il voto di condotta, assegnato in maniera collegiale su
proposta del docente coordinatore si è notato una diversità di trattamento
da classe a classe. Alcuni docenti molto rispettosi dei criteri condivisi
(assenze, ritardi, note, richiami, sospensioni) hanno attribuito la
votazione corrispondente; altri, utilizzando il vecchio sistema, hanno
utilizzato soltanto tre voti 7,8,9, riproponendo un’ipotetica divisione
della classe in fasce a seconda del comportamento complessivo, trascurando a
volte lo scarso rendimento scolastico.
L’operazione è stata apparentemente più sbrigativa, avendo già in precedenza
registrato i voti e quindi in sede di scrutinio i voti sono stati riletti a
conferma della correttezza di registrazione, apportando, ove necessarie,
alcune rettifiche.
La lettura d’insieme della valutazione quadrimestrale
si riscontra nella colonnina della “media complessiva” dei voti e dà
contezza di uno stile didattico di docenti e alunni.
Ci sono classi dove si registrano 8, 9 alunni con votazioni insufficienti,
classi con 2 e classi dove tutti gli alunni riportano la media complessiva
di 6/10.. Ciò fa onore ai docenti e agli alunni e si tenta di rilanciare i
più bravi per un percorso di sempre maggiori risultati.
Il voto di condotta fa media e nella colonna corrispondente si registra che
ragazzi con quattro o cinque insufficienze in diverse discipline raggiungono
ugualmente i “6/10” della sufficienza assicurandosi così la promozione. Si
rischia di confondere la condotta con l’educazione, il comportamento
corretto con la vivacità intellettiva da far crescere e indirizzare verso i
principi delle regole e verso una crescita armonica e coerente.
Con positività, sempre in fase sperimentale ho registrato inoltre i nomi
dei ragazzi con la media che va oltre l’otto e la scuola dovrebbe
impegnarsi a costruire per costoro un percorso di “eccellenza” che diventi
anche stimolo e sprone a far sempre meglio per i più bravi e a svegliare e
sollecitare ad uno studio più organizzato i più lenti.
Volendo fare un bilancio di questa prima esperienza non
so ancora definire i “pro” o i “contro” di tale modalità di valutazione,
convinto che le competenze non possono essere sintetizzate in un voto, ma
devono essere descritte in tutti gli aspetti.
Se, comunque, il voto, attraverso l’immediatezza comunicativa, è uno
strumento che incita a migliorare le prestazioni e a sollecitare un impegno
più assiduo e costante, facendo arrivare subito il messaggio anche alle
famiglie circa il rendimento scolastico, ben venga tale strategia.
In occasione del secondo quadrimestre si verificheranno i benefici di tale
intervento, se si registrerà un costante e maggiore impegno nello studio
per i ragazzi più bravi ed un diligente intervento di ripresa per i più
lenti.
E' auspicabile che non si acuiscano i conflitti tra scuola e famiglia nella
contestazione che alcune votazioni “soggettive” possono provocare.
La consegna delle “pagelle” così come si chiamavano un tempo, costituirà un
momento di incontro scuola famiglia ed un’occasione di ricerca del vero bene
degli studenti che crescono,